La Cina qualche settimana fa ha ripetuto le sue minacce militari contro Taiwan. Le autorità di Pechino hanno anche deciso di non inviare truppe per controllare Taiwan e prendere il controllo dell’isola.
Il documento di Pechino
La Cina ha spiegato ogni cosa in un documento intitolato “La questione di Taiwan e la riunificazione della Cina nella nuova era”. Il documento è arrivato dopo quasi una settimana di lanci di missili ed esercitazioni militari intorno all’isola in reazione alla visita a Taiwan del presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi.
Il rapporto Pechino – Taiwan
La Cina ha sempre asserito che Taiwan è parte integrante del resto del Paese. La sua legge anti-secessione del 2005 stabilisce che l’isola potrebbe essere portata sotto controllo, qualora fosse necessario, manu militari. Si ribadisce anche la non rinuncia all’impiego dell’azione coercitiva armata per riappropriarsi dell’isola che viene considerata una costola distaccata dal resto del continente cinese.
Il rischio
Non solo, Pechino, nel caso ci fossero interferenze di Paesi terzi, intraprenderà ogni strumento necessario per proteggersi da Stati che supportassero Taiwan. L’obiettivo cinese, dunque, è la riunificazione pacifica sotto il modello di due sistemi nel contesto di un solo Paese, affermando che l’isola taiwanese può continuare con la sua struttura sociale e godere di un’ampia autonomia.
I precedenti tra Pechino e Taiwan
In due precedenti documenti relativi a Taiwan, del 1993 e del 2000, la Cina aveva affermato che “non invierà truppe o personale amministrativo con sede a Taiwan” dopo aver raggiunto quella che descrive come “riunificazione”. Quella linea di linguaggio non è apparsa nell’ultimo documento. Un’altra riga nel documento del 2000 enunciava che “tutto può essere negoziato” se Taiwan non cerca l’indipendenza. Quella riga manca anche nell’ultimo documento.
Zhu Guilan dell’Institute of Taiwan Studies della Tsinghua University, ha detto al Global Times che il nuovo documento è stato pubblicato in preparazione del prossimo Congresso del Partito Comunista. Zhu ha aggiunto che il potere economico e militare della Cina è ora più grande che mai.
La politica
Tutti i principali partiti politici taiwanesi hanno respinto la proposta “un Paese, due sistemi”. La politica non ha quasi alcun sostegno pubblico sull’isola. Il Consiglio per gli affari continentali di Taiwan ha condannato l’ultimo documento, pieno di bugie. Ha anche affermato che la Repubblica di Cina – il nome ufficiale di Taiwan – era uno stato sovrano. “Solo i 23 milioni di persone di Taiwan hanno il diritto di decidere sul futuro di Taiwan”, ha affermato il consiglio.
Le esercitazioni militari
La Cina sembra aver terminato le sue esercitazioni militari di una settimana che hanno colpito il traffico aereo e marittimo nell’area. Il ministero della Difesa ha affermato che le esercitazioni hanno raggiunto l’obiettivo di inviare un avvertimento a coloro che favoriscono l’indipendenza di Taiwan e ai loro sostenitori stranieri.