Si intitola “Martina, Zuccheri, Tramontin, De Rocco. Storie di pittura a San Vito” la mostra allestita all’Antico Ospedale dei Battuti, promossa dal Comune di San Vito al Tagliamento – Assessorato alla Vitalità – in collaborazione con il FAI – Delegazione di Pordenone, Gruppo di San Vito al Tagliamento – e il sostegno diBanca di Credito Cooperativo Pordenonese e Monsile, il CICP – Centro Iniziative Culturali Pordenone, Consorzio Vini DOC delle Venezie e Triveneta Certificazioni. Una vera storia della pittura attraverso gli occhi di quattro grandi artisti.
La storia della pittura con quattro maestri
Fino a domenica 28 agosto il pubblico potrà ammirare 110 opere, provenienti da 13 collezioni private e una pubblica, di quattro grandi artisti friulani, Umberto Martina (Dardago di Budoia, 1880 – Tauriano di Spilimbergo, 1945), Luigi Zuccheri (Gemona del Friuli, 1904 – Venezia, 1974), Virgilio Tramontin (San Vito al Tagliamento, 1908-2002) e Federico De Rocco (Turrida di Sedegliano, 1918 – San Vito al Tagliamento, 1962).
La mostra
La mostra, curata da Antonio Garlatti, Giancarlo Pauletto e Lodovico Tramontin, coglie due occasioni importanti per il nostro territorio, il passaggio dei sessant’anni dalla morte di Federico De Rocco, il pittore sanvitese scomparso in giovane età, ma che ha tuttavia lasciato opere indimenticabili, vere icone della nostra storia culturale, e il passaggio dei vent’anni dalla morte di Virgilio Tramontin, uno dei grandi incisori italiani del Novecento, ma anche pittore e disegnatore di grande acutezza e sapienza, di cui si rivede qui soprattutto la pittura, certamente il settore meno noto dell’attività.
La storia della pittura confrontando gli artisti
L’accostamento ha tuttavia suscitato nella mente dei curatori un’ulteriore possibilità, mai finora esplorata e proprio per questo di grande interesse. Virgilio Tramontin è stato discepolo, oltre che di Virgilio Guidi all’Accademia, anche di Umberto Martina, il pittore di Dardago che aveva studio a Venezia e che era molto noto e stimato soprattutto come ritrattista. Anche Luigi Zuccheri, altro importante e ben noto pittore di San Vito, era allievo di Martina a Venezia, sempre negli stessi anni Trenta. Ecco allora l’idea, finora del tutto inesplorata, di mettere appunto a confronto gli anni Trenta di questi tre artisti, il maestro e i due allievi, ricostruendo così, almeno per sommi capi, una storia culturale che è stata per noi essenziale.
Come è organizzata la mostra
La mostra risulta dunque così articolata: una prima parte dedicata a Martina e ai due discepoli Zuccheri e Tramontin, una seconda parte dedicata alla pittura di Tramontin, una terza parte dedicata alla pittura di De Rocco. De Rocco che, non si deve dimenticare, è stato molto vicino a Tramontin, se non nella pittura – che fu segnata soprattutto da Saetti, maestro d’accademia – in tantissime attività culturali svolte nel sanvitese, a partire dalla famosa “Academiuta di lenga furlana” voluta da Pier Paolo Pasolini, fino alle attività per il Museo Civico, per l’Archivio artistico, e per tante altre circostanze. Una mostra dunque che, nel suo complesso, rimette all’attenzione una parte essenziale della storia culturale di un area particolarmente florida di artisti di carattere internazionale.
Le opere inedite della storia della pittura
A conclusione di questo evento, che ha permesso di far conoscere molte opere inedite di questi quattro artisti, due dipinti di Federico De Rocco, nello specifico Ritratto di Pasolini, 1947, affresco su pietra e Siesta, 1948, olio su cartone, faranno parte del corpus della mostra Pasolini Pittore, un progetto espositivo esclusivo completamente inedito nel suo genere, ideato per i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-2022), che si terrà dal 14 ottobre 2022 al 16 aprile 2023 alla Galleria d’Arte Moderna di Roma.
Informazioni
L’evento,curato da Graziella Chiarcossi, Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani, è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, “Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.