Misteriosi volantini sono stati distribuiti a Venezia mesi fa con un numero “cabalistico”: 49999. Una provocazione. “49999 e non più 49999” al posto del medioevale 1000 e non più mille? Subito i social che hanno una altissima percentuale di cassandre, si sono buttati nella polemica, ovviamente politica. “Non è il risultato di un destino cinico e baro, ma di responsabilità collettive e colpevoli omissioni, fra cui l’assenza di una politica per la residenza”, questo uno dei primi commenti del Solone veneziano di turno.
Il veneziano non la doppia faccia
Peccato che quando partecipai alla grande manifestazione dei residenti “Mi non vado via!”, questo il nome, organizzata dai social forum nel 2017, notai la presenza di non pochi gestori di b&b, veneziani contestatori queruli, ma con la faccia di tolla, e addirittura politici dell’ultima generazione che avevano venduto la casa ad un albergo, che doveva ampliarsi. L’albergo offriva il doppio.
Il veneziano non sa difendere la sua città
Come spiegare che in questa derelitta Venezia di lamentosi residenti le locazioni turistiche siano arrivate a circa 7.700 (abusivi esclusi). Per l’amor di Dio, ci sono giovani che vivono solo di questo, però accanirsi al fatidico 49999 mi pare un po’ ridicolo. Poi non mancano i corrispondenti stranieri che vivono a Venezia. Se non scrivono l’articolo funerario non hanno successo. Cassandre internazionali di successo e rilasciano interviste con foto in posa come se Venezia l’avessero inventata loro.
È da 71 anni che il centro di Venezia perde abitanti
Dai 174.808 del 1951 siamo passati ai 50.012 attuali come denuncia la “Bibbia” in vetrina della farmacia di San Bortolomio. Ma se vogliamo essere più concreti è dal 1971 che tutto il Comune di Venezia perde abitanti e negli ultimi decenni anche Mestre ha subito un calo catastrofico. 363.000 abitanti del comune nel 1971 agli attuali 253.000. La provincia di Venezia, ora città metropolitana, raggiunse il record nel 1981 con 838 mila abitanti. Era la prima provincia veneta, oggi è quinta con Verona in testa, superiore solo a Rovigo e Belluno. I movimenti demografici spiegano un sacco di cose. La denatalità, l’invecchiamento della popolazione, il costo degli immobili, le speculazioni.
Un veneziano su tre in centro storico e isole supera i 65 anni
Un record nazionale. Denunciava in un convegno la Cgil nel 2019, prevedendo per pensioni e assistenza sanitaria momenti difficili. Non sta proprio in piedi una società di soli pensionati. Per non farci venire la depressione facciamo un paragone illustre: Parigi. Con Venezia e Londra nel ‘500 le tre realtà europee che superavano i 200 mila abitanti. Ebbene Parigi nel 1961 aveva 2,8 milioni di abitanti oggi ridotti a 2,4. Il centro della città perde mediamente 10 mila abitanti, tanto che il sindaco del primo arrondissement, Jean François Legaret non esita a parlare di “effetti futuri disastrosi per colpa delle seconde residenze e Airb&b”. Anche per il sindaco ecologista del secondo “quartiere” più importante, Jacques Boutault: “la sfida del prossimi anni sarà restituire al centro città l’antica vocazione residenziale”. Nel 1962 il XVI arrondissement parigino, quello più grande, contava 327 mila abitanti, oggi ridotti a 160 mila.
Venezia in svendita
Tornando a Venezia nel suo piccolo, spaventa il recente dato diffuso di compravendite immobiliari. Su 3.500 case vendute, ben il 70% sono acquirenti stranieri, soprattutto inglesi e americani. Venessia.com, l’ormai celebre sito social, parla di “limite psicologico e logistico”. Sotto i 50 mila non si può andare.
Ma come si spiega che Venezia ha un altro record negativo nazionale?
Su 10.671 case popolari ATER ben 2.483 sono vuote e da ristrutturare. C’è qualcosa che non torna proprio. L’Ater è istituzione regionale. Prima di parlare di “città museo”, di “bellissima Venezia ma non ci vivrei”, di “mamma a che ora chiude Venezia” e di altri mille luoghi comuni e contraddizioni, ecco un dubbio atroce: come mai ci sono migliaia di domande inevase da anni per un posto macchina in garage comunale dove il parcheggio mensile costa come l’affitto di una casa? Ah saperlo. L’Amministrazione assicura che si farà il bando per oltre 200 posti liberi. Sorge un dubbio che è pura malizia: non è che i residenti siano molti di più del tragico-magico 49999?
Chiederei al veneziano medio brontolone: ma tu cosa fai per difendere la tua città?
Mi sembra strano che uno come Maurizio Crovato, adesso scopre il problema dello spopolamento di Venezia e la presunta inutilità delle tentative di cambiare questo percorso. Crovato è stato per cinque anni consigliere comunale in maggioranza Fucsia di Brugnaro, del sindaco che più che tutti gli altri (ed era veramente difficile superarli) sta contribuendo alla distruzione e svendita di Venezia. Per ragioni di correttezza giornalistica, sarebbe stato opportuno un disclaimer che sottolineasse il ruolo di Crovato.