Simon Furlan, 45 anni, imprenditore di successo e proprietario dell’Hotel Glamour di Bassano, uno degli alberghi di lusso e più ricercati nella bellissima città in provincia di Vicenza, famosa per il suo ponte e per i suoi prodotti, interviene sulle pagine di https://www.enordest.it per dire la sua sul ritorno alla normalità e svelando ai lettori il suo “segreto” per il rilancio del turismo e dell’economia. Ecco il suo intervento.
Mi sono domandato tante volte in questi mesi come avrei visto la ripartenza nel mio lavoro di albergatore. Cosa mi sarei aspettato, cosa avrei potuto dire? La prima cosa che posso affermare è che ci sarà un lento e graduale ritorno alla normalità, che andrà di pari passo con la campagna vaccinale e con il ritorno dei flussi turistici stranieri. Ma so anche bene che da parte di noi imprenditori va compreso come siano cambiati il modello di business e i bisogni stessi dei nostri ospiti. Dopo il Covid nulla sarà come prima, ha cambiato i nostri stili di vita, le nostre abitudini, basti pensare la maggiore propensione che c’è oggi verso gli incontri e le riunioni nelle piattaforme virtuali che si ripercuoterà, ad esempio, nel mercato del congressuale.
La normalità richiede tempi veloci ma la strada è ancora lunga
Molti mi hanno detto: finalmente l’uscita dal tunnel. Forse stiamo intravedendo la luce in fondo al tunnel, ma credo che la strada da percorrere per uscirne definitivamente sia ancora lunga. Noi imprenditori dobbiamo mettere in campo quello spirito ottimistico che da sempre ci spinge ad affrontare le sfide. Sfruttando questo momento per ammodernare e rendere ancora migliori ed accoglienti le nostre strutture, allargando la gamma dei servizi offerti.
Certo il Governo deve fare la sua parte per metterci nelle condizioni di competere con gli altri paesi che di certo non stanno a guardare. La tempistica è tutto, chi prima riparte, rimettendo in moto il sistema turistico, ha un vantaggio competitivo importantissimo.
Dopo mesi di chiusura, siamo pronti?
L’altra domanda che mi faccio è legata al fatto se il Covid abbia o meno influito sul mio lavoro in profondità. E’ un settore importante del turismo il nostro: dare alloggio e ristorazione. Ma soprattutto dopo mesi di chiusura siamo pronti noi e sono pronti i clienti a riassaporare la normalità? Nei momenti difficilissimi del primo lockdown abbiamo preso la scelta coraggiosa di non chiudere nemmeno un giorno. Ci siamo aperti a dei mercati nuovi attraverso formule molto flessibili e molto competitive per un hotel 4 stelle S.
Questo ci ha consentito di chiudere contratti con alcune importanti aziende che hanno lavorato anche durante il lockdown rendendo meno impattante il fenomeno Covid sulla nostra impresa. Queste scelte gestionali, unite ad uno staff di collaboratori straordinari, ci ha consentito di superare come azienda questo periodo durissimo. Diverso per il ristorante che, potendo comunque prestare il proprio servizio ai clienti alloggiati, si è comunque garantito una certa stabilità. Oggi, viste le riaperture, ci stiamo attrezzando per rilanciare lo stesso anche verso la clientela esterna con formule nuove e accattivanti, come, ad esempio, il Brunch a buffet servito a pranzo.
Una normalità che arriverà con il tempo
Credo che i turisti stranieri, anche a causa delle differenti normative vigenti nei rispettivi paesi di provenienza, arriveranno scaglionati e diluiti nel tempo, ci vorranno molti mesi per tornare ad una sorta di normalità. Al contrario il mercato interno si è molto ravvivato, lo abbiamo visto nei week end e questo ci spinge a prendere in considerazione la novità di un’offerta molto italiana. Questo, però, costringe molte categorie a un esame attento della situazione. Per esempio, guai a cedere alla tentazione di alzare i prezzi, sarebbe un errore enorme. Meglio, molto meglio, aiutare la ripresa con prudenza e buon senso.
Prudenza e buon senso
Quando dico prudenza e buon senso, sottintendo pure che ci atteniamo a tutte le disposizioni previste dalla legge. Tuttavia noi imprenditori, mossi dalla volontà di proteggere i nostri clienti e i nostri collaboratori, ci siamo attivati da subito con grande celerità per rendere sicure le nostre strutture e gli ambienti di lavoro, spesso anticipando le misure di sicurezza che successivamente le autorità hanno imposto. Abbiamo dimezzato i posti, come al ristorante o nelle sale congressi, diversificando i flussi di ingresso e uscita per garantire il distanziamento. Adottato rigide procedure nella pulizia e sanificazione dei locali attraverso l’utilizzo di prodotti specifici corrispondenti alle indicazioni che le autorità hanno fornito. Insomma noi siamo pronti ad accoglier in totale sicurezza.
Una normalità graduale ma con il giusto equilibrio
Come ho anticipato credo che il processo che ci guiderà verso un ritorno alla normalità sarà graduale e progressivo. I danni in termini di fatturato perso sono davvero ingenti e penso che anche l’anno in corso sarà atipico per le motivazioni legate alla ripresa dei flussi turistici che difficilmente torneranno ai livelli pre covid prima di due anni.
E’ evidente che la salute delle persone è un valore fondamentale e imprescindibile, ma occorre assolutamente trovare un punto di equilibrio tra la salute e il diritto al lavoro. Il 31 giugno per le aziende si sblocca il divieto di licenziare. Si corre il rischio di ritrovarci con tanti nostri connazionali a casa e senza un lavoro, con ricadute pesanti anche sulla salute delle persone stesse. Noi imprenditori, con sacrificio, facciamo di tutto per garantire e mantenere i posti di lavoro. Le nostre aziende sono delle piccole famiglie allargate, ma spetta al governo fare una sintesi tra le indicazioni del comitato scientifico e la necessità di far sopravvivere le aziende e di conseguenza l’occupazione.
Il governo ci stia accanto
Abbiamo ricevuto dei ristori che sono risibili rispetto all’ammontare delle perdite, l’Italia in particolare ha dato aiuti assolutamente insufficienti rispetto ad altri Paesi europei come ad esempio la Germania.
Questo crea disparità tra le nostre aziende e quelle degli altri paesi. Noi imprenditori chiediamo semplicemente che il nostro Paese ci metta nella possibilità di poter tornare a lavorare e competere. Chiediamo soltanto che il governo si metta al nostro fianco garantendoci le condizioni per poter fare bene il nostro lavoro, attraverso uno Stato più equo, snello e vicino al contribuente.
Il segreto per la normalità? L’abbiamo in casa e si chiama Italia
Resto convinto che a rendere più facile il tutto sia la ricetta miracolosa della quale solo noi disponiamo e che si chiama ITALIA. Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese straordinario, intriso di arte, storia, cultura, caratterizzato da posti incantevoli. Siamo la prima nazione al mondo per siti riconosciuti come patrimonio dell’Unesco. In ogni angolo del nostro Paese si possono trovare scorci incredibili, tradizioni locali o piatti tipici del territorio che ci contraddistinguono per una offerta enogastronomica unica.
Dobbiamo solo tornare ad esserne consapevoli e orgogliosi, ritrovare in questo difficile momento l’unità come popolo e con lo spirito italiano che ci ha reso protagonisti in tutto il mondo, rilanciare questo nostro magnifico Paese.