E’ stato presentato il Rapporto 2020 di Fondazione Nord Est dedicato alla “Ripartenza”. I numeri sugli effetti della pandemia sul fronte economico non lasciano dubbi sulla gravità della crisi che ha investito tutti i paesi. La crisi non ha certamente risparmiato nemmeno i territori più virtuosi. Dai paesi che trainano la crescita mondiale (Stati Uniti), ai leder a livello europeo (Germania, Francia), fino alle regioni più performanti a livello italiano, tra cui quelle del Nord Est. Secondo le stime la maggior parte delle economie dovrebbero recuperare la caduta subita nel corso di quest’anno entro il 202. A partire da quelle asiatiche che per prime hanno saputo arginare gli effetti sanitari della pandemia.
Per quanto riguarda Il Nordest, Prometeia stima che il calo subito nel 2020 sia pari a -9,3%, con un recupero solo parziale nel 2021 (5,6%). Il 70% degli imprenditori nordestini sia attendono che il recupero dei valori pre-crisi sarà possibile solo nel 2022. A pesare su tale dinamica il crollo del commercio mondiale, stimato pari a più del 10%, che ha avuto un impatto rilevante sulle regioni del Pentagono. Ovvero il Nord Est allargato a Lombardia ed Emilia-Romagna. Il calo nazionale delle esportazioni del 16% è ampiamente ascrivibile proprio alle regioni di quest’are, il cui peso sull’export complessivo nazionale è pari al 66%.
Non si tratta solo di riduzione dei flussi di merci, ma di un impatto importante sul futuro delle catene globali del valore in cui è coinvolto, con intensità diverse, il 64,7% delle imprese nordestine.
Fondazione Nord Est: la crisi ha colpito manifattura e servizi
La crisi ha colpito le imprese manifatturiere e servizi, che più sono costrette dalle restrizioni a limitare la propria attività. E che più ampiamente hanno registrato un forte calo della domanda. È il caso del turismo che rappresenta una componente importante dell’economia nordestina. Ha sempre potuto contare su una forte presenza di arrivi internazionali, che in quest’anno sono fortemente diminuiti con un -57% a livello nazionale.
A livello nordestino il calo degli arrivi complessivi nel periodo gennaio-ottobre è stato stimato pari a -49% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per i prossimi mesi che vedono confermato un ulteriore calo degli arrivi internazionali, che gli esperti stimano ritorneranno ai livelli pre-crisi non prima di 2-4 anni, si prevede che il Nord Est subirà impatti più pesanti rispetto alle regioni, come ad esempio quelle del Sud, che dipendono maggiormente da un mercato domestico.
Come nel turismo si stanno manifestando cambiamenti sul fronte della domanda che potrebbero diventare dinamiche strutturali cui l’offerta dovrà saper dare risposte adeguate, nello stesso modo la pandemia ha imposto un’accelerazione complessiva ad alcuni trend in atto da tempo e che oggi attendono precise scelte strategiche, in particolare il tema della sostenibilità, del digitale e dei modelli di entrata nei mercati internazionali anche in ragione di una nuova e diversa fase di globalizzazione.
Si apre una nuova fase di globalizzazione
La pandemia ha accentuato le dinamiche che vedono aprirsi una nuova fase di globalizzazione dove le politiche protezionistiche, le tecnologie digitali e l’automazione stanno aprendo una nuova fase d globalizzazione in cui anche le PMI dovranno familiarizzare con nuovi strumenti di ingresso dei mercati internazionali. L’export, infatti, continuerà certamente a svolgere un ruolo fondamentale, ma non sarà più la modalità esclusiva per raggiungere i consumatori oltre frontiera. Alle esportazioni si affiancheranno investimenti diretti, joint venture e licencing.
L’investimento in digitale da parte delle imprese sarà fondamentale per la capacità delle imprese di adeguarsi in modo competitivo alla nuova fase di globalizzazione. E la pandemia sta spingendo proprio verso processi di adozione e di apprendimento di tali nuove tecnologie.
Le imprese del Nord Est evidenziano quattro profili di internazionalizzazione. Tra loro non esclusivi che mettono in luce come ben il 92,8% delle aziende intervistate da Fondazione Nord Est vende o acquista all’estero.