La necessità di agire con la massima rapidità, per mettere in atto tutte le misure attuabili a contrastare il diffondersi del Covid, ha fatto sì che il Governo abbia dichiarato lo stato di emergenza. Accentrando perciò la gran parte delle decisioni. Fondamentale, quindi, il “tempo”, per intervenire con efficacia, per le misure che la pandemia ha costretto a mettere in atto. Tra queste la scuola.
Come intervenire
Il Governo perciò, come in tutti i paesi del modo, ha adottato, con le strutture che gli fanno riferimento, quali il Dipartimento della Protezione Civile e il Commissario Straordinario, atti per intervenire a tutela della salute pubblica.
Ecco quindi i Decreti Legge, approvati dalla maggioranza, emanati dal Governo
Gli ambiti di intervento sono stati molti. Dal lockdown alle diverse misure di sostegno all’economia, al blocco dei licenziamenti nelle aziende, ai finanziamenti alla sanità e alle scuole e molto molto altro.
Ma siamo consapevoli che, se i decreti legge sono immediatamente applicabili, in molti casi invece sono necessari i decreti attuativi. Che ne definiscono gli aspetti burocratici, pratici e tecnici, e questi sono affidati principalmente ai Ministeri, che dovrebbero operare in merito rispettando i tempi previsti.
Su cosa si può intervenire. E il problema scuola
Il Parlamento, su quanto emanato dal Governo, può intervenire sulle norme previste nei decreti, presentando emendamenti che durante il percorso del decreto, e quindi in Aula, vanno a modificare, unificare, tagliare o inserire altre indicazioni sulla norma del decreto stesso.
Potrebbe verificarsi perciò sia la necessità di ulteriori decreti attuativi o, come nel DL 111/2020, che prevedeva i fondi necessari per l’avvio delle scuole, i decreti attuativi non siano stati necessari. Ed è proprio nei confronti della scuola, che l’impegno del Governo e l’impiego di risorse non sono mancati. Per la prima volta nella storia di questo paese, lo stato ha provveduto all’arredo delle scuole, che per norma è invece una competenza dell’ente locale, quindi dei Comuni.
Priorità a bloccare la pandemia
Si sono investite risorse per i lavori di adeguamento degli edifici, per interventi di edilizia leggera, per affitto di locali per poter accogliere studenti e bambini, dove vi fossero le giuste distanze per garantire la sicurezza necessaria alla tutela del contagio.
Scuola e didattica a distanza
Per la creazione di reti, collegamenti tecnologici, dispositivi informatici al fine di garantire la possibilità di svolgere la “Didattica Integrata” anche non in presenza, il Governo ha stanziato risorse imponenti. Sia perché tutti gli studenti possano avere a proprio uso tablet o pc, sia per le scuole ad integrazione dei dispositivi scolastici.
L’ultimo stanziamento solo in questo ambito è di 85.000.000 di euro, come esplicitato nell’ultimo DPCM.
Il mio auspicio sulla scuola
Auspichiamo che la scuola, come in tutta Europa, possa riprendere al più presto in presenza per ogni ordine e fascia di età, ma ancora di più, ci sia la collaborazione effettiva di tutte le forze politiche e le rappresentanze istituzionali di enti locali e non solo.