Sono una fuori serie. Niente cerchi magici, in nessun caso della mia vita. Sono una fuori cerchio, con tutti i problemi e i vantaggi che questo può comportare. È stata una scelta precisa che ho dovuto in qualche caso pagare cara. Ma sono ancora qua, viva, attiva. Luciana Boccardi. Quale incipit migliore per una intervista con Luciana Boccardi, tratto dal delizioso libro di Alda Vanzan, biografia che giustamente la colloca tra le grandi firme del giornalismo. Lei è semplicemente e universalmente: La Boccardi.
Sorprese e aneddoti sulla Boccardi
Quante sorprese e aneddoti, si legge alla velocità della luce, la velocità che aveva Luciana nello scrivere a macchina (una mitraglietta), racconta che a 16 anni mentre lavorava alla Biennale, il suo veloce ticchettio indusse Stravinskij che passava nel pianerottolo a esclamare: “questa è musica”. A proposito, il grande musicista ebbe una bella storia d’amore con Coco Chanel.
Boccardi e la moda
Luciana ha conosciuto tutti i più grandi stilisti, ecco cosa racconta nel libro: Conosciuto è presuntuoso, diciamo che ho avvicinato Coco Chanel. Rigorosissima. Bruttina. E cattiva. Dovevo farle un’intervista e non sono potuta entrare nella stanza perché stava urlando con una modella. Ho rinunciato, mi dava fastidio come stava umiliando quella ragazza.
Un carattere deciso
Carattere, un vero carattere quello di Luciana. “Mai paura di niente”. Motto del padre musicista, che per soccorrere le persone da un incendio scoppiato in una cabina di proiezione di un cinema, si gettò nel fuoco che gli bruciò gli occhi. Indubbiamente una giornalista colta raffinata che stupisce sempre per l’originalità di ogni risposta. Sono felice di conoscerla da tempo, amicizia elaborata anche da belle interviste su carta stampata e anche per Ore 12, talk show di Antenna Tre che per anni ho condotto. Sempre disponibile, impreziosiva le mie trasmissioni con straordinaria acutezza, stimolando dibattiti e copiose telefonate da parte del pubblico. Con lei era sempre un successo.
La Boccardi e un legame indissolubile: Virgilio
Un privilegio aver conosciuto suo marito, Virgilio Boccardi, tra le firme più prestigiose del giornalismo, scrittore, per anni caporedattore della Rai del Veneto, un uomo pieno di cultura e simpaticissimo. Con lui alla fine degli anni ’80 realizzai un programma radiofonico per la sede Rai di Venezia, un Almanacco nel quale raccontavo i fatti più importanti e curiosi accaduti nei secoli proprio in quel giorno. Una ricerca molto elaborata senza l’ausilio di internet, impreziosita dal colore ingiallito di vecchi documenti storici.
La Boccardi scrittrice
Il colore! Di primaria importanza per Luciana Boccardi, mentre scrivo, sfoglio il suo stupendo libro: Colori – Simboli Storia Corrispondenze. Volume arricchito dalle magnifiche tavole di Ludovico De Luigi e le fotografie di Vittorio Pescatori. Perché siamo attratti da un colore più che da un altro? Siamo sicuri che un pomodoro avrebbe lo stesso sapore se lo vedessimo blu? E se i piselli fossero rossi, il mare nero e il vino verde?… I colori non esistono, non si possono toccare, pesare, sono come un vento colorato, un’invenzione, un’ipotesi.
Un salto nella storia
Lo diceva anche Isaac Newton che il blu in sé non esiste. Ma perché diciamo giornata nera, restare al verde, andare in bianco, vedere rosso, feeling blue. Storia, arte, vicende politiche, superstizioni, nel racconto arcobaleno di Luciana c’è davvero tutto. E il viola? Altro che superstizione, piaceva tantissimo anche a Ingrid Bergman, lo scopriamo leggendo: Con Ingrid tra colline viola, scritto da Luciana Boccardi ricordando una giornata passata con la grande attrice svedese tra le colline di Asolo. “Io con il viola, nonostante la sua fama di colore della malinconia, della cattiva sorte e altro, ho un rapporto bellissimo, mi sento a mio agio…” le confessò Ingrid Bergman.
I colori per la Boccardi
Grazie al racconto poetico di Luciana, scopriamo che il viola, così legato al sogno, è anche discreto, l’ultimo a comparire nell’arcobaleno e il primo a eclissarsi. Asolo è satura di questo colore, i riflessi dei vigneti, l’uva nera, gli alberi di capperi, le more dei gelsi, le aiuole di iris, le viole dei sentieri. Ne parla anche Henry James che fu il primo ad associare il viola al paesaggio asolano. “Carissima Mrs. Gardner, ho cercato di scrivervi da Asolo ieri – per amore dei tempi antichi – ma il panorama si è messo di mezzo tra me e la carta da lettere a tal punto che non sono riuscito ad aggirare le montagne violette per intingere la penna.”
Chi è veramente
A proposito di colore, Luciana ha degli occhi azzurri infinitamente grandi e con quelli ti seduce mentre racconta. Nel libro della giornalista Alda Vanzan c’è tutto il percorso professionale di Luciana, i complimenti di Georges Simenon mentre le consegna un premio letterario, l’intervista con il papà di Anna Frank, l’incontro con Laurence Olivier e Vivien Leigh. “Era davvero bellissima, ma di una bellezza inquietante, vibratile. Mi avevano detto che soffriva di un disturbo che allora era poco conosciuto, la sindrome bipolare…Laurence Olivier non la lasciava mai sola”. Avevano chiesto dodici bottiglie di whisky in camerino e nella sala prove.
La sua vita
Dal glamour del cinema a quello della moda, con i complimenti di Armani, i telegrammi di Gianni Versace: Cara signora, la moda italiana ha bisogno di lei. Gli apprezzamenti di Valentino e Ferré. I complimenti per il look da parte di Yves Saint Laurent. L’amicizia con Ungaro che le suggerisce di aprire un ristorante: Arcimboldo. Tra gli ospiti, in incognito, il Presidente francese Mitterrand. Spiccano i suoi giudizi sulle top model, Claudia Schiffer è come un ragioniere, precisa, determinata. La più amabile: Marpessa, la più detestabile: Naomi. È maleducata. Una donna molto elegante? Brigitte Macron.
Boccardi e il Gazzettino
Leggendo la biografia possiamo scoprire la vera storia della torta in faccia ad Anna Wintour, potente direttore di Vogue America, magistralmente interpretata da Meryl Streep nel film Il diavolo veste Prada. Ne parlarono solo Luciana Boccardi per il Gazzettino e poche altre colleghe. Il Gazzettino è sempre stato il suo giornale del cuore. Lei girava il mondo, ma il Gazzettino era il quotidiano della sua città. Cominciò a parlare di moda negli anni ’60 quando, confessa Luciana, occupava lo spazio della pagina dei morti. Sul serio. Si cominciava allora a parlare di moda, ma era molto raro, tant’è che io, per anni, sono stata messa nella pagina dei necrologi.
La confidenza
Poi tutto è cambiato nel bene e nel male. In una recente intervista a proposito di un ciclo di conferenze sulla moda organizzate con grandi stilisti al Museo di Palazzo Mocenigo, mi ha confidato: La grande bellezza di oggi è la bruttezza di ieri. Un magnifico paradosso che apre infinite discussioni sul costume, l’estetica, l’eleganza.
Il mio ricordo
Ricordo con nostalgia una bella serata al Casinò del Lido di Venezia per la manifestazione Lido Festival Mare. Data la mia esperienza di conduttrice, Luciana mi chiese di presentare uno spettacolo sulla Moda. Ero emozionatissima, come lo sono sempre quando faccio qualcosa di nuovo, e prima di salire sul palco mi sono detta: chi me lo ha fatto fare! Andò meravigliosamente bene, conobbi anche la grande Micol Fontana, sul palco per ricevere un premio. Tutto merito della Boccardi.