Le locazioni turistiche a Venezia sono oltre 8.300. Almeno quelle autorizzate. Su un totale di circa 40 mila appartamenti nel centro storico. Senza contare i b&b. La differenza è minima. Le locazioni sono affitti temporanei, i b&b, strutture ricettive con colazione. Fatto sta che un appartamento su quattro non è riservato ai residenti. Oggi sono circa 49 mila, ma il dato è contestato. Molti figurano residenti in centro storico, ma vivono in realtà, o per comodità a Mestre e a Cavallino Tre Porti. A Venezia affittano in breve.
Locazioni turistiche. Ognuno fa quel che vuole
Non ne facciamo una questione ideologica, né una critica per come è ridotta la città. Ognuno della sua proprietà immobiliare può fare ciò che vuole, unica rilevanza etica è non lamentarsi con le amministrazioni pubbliche.
La legge è nazionale, le disposizioni regionali, il piagnisteo comunale.
L’universo web e i cellulari hanno rivoluzionato il turismo. I centri storici europei, ma non solo, hanno cambiato aspetto.
Locazioni turistiche via web
Al telefonino controlliamo un appartamento privato, in video vediamo le stanze e l’ubicazione. Se ci piace, troviamo un codice per l’accesso e la porta delle vacanze magicamente si apre a costi relativi. Presto fatto. Senza intermediari o prenotazioni.
Preso dallo sconforto veneziano, ho deciso una passeggiata di controllo nel sestiere più periferico di Venezia, ovvero Castello, e in particolare la parte più a est. Sono le parrocchie, un tempo popolari, di S.Pietro, S.Anna, S.Gioacchino. Sono circa 550 numeri anagrafici da censire.
La scoperta è sorprendente. Le locazioni turistiche superano le abitazioni civili
Ci sono ex negozi, ex locali un tempo attività di barbieri o parrucchieri, trasformati magicamente per accogliere turisti. Addirittura una ex falegnameria.
Campo de Ruga, Corte Bianco, un tempo spazi residenziali, hanno cambiato connotati in pochi anni. Il primato appartiene alla Corte Zurlin, dove una vecchia bicicletta (?) accoglie i visitatori. Per accedere bisogna attraversare un lungo e basso “sottoportego”. Sembra impossibile sia uno spazio utilizzato ad uso turistico. Ma un cartello in inglese dal titolo: “Venice health authority rules”, invita gli ospiti a non abbandonare le immondizie per via delle pantegane-residenti e lasciare i sacchetti nei giorni feriali alle 8.30.
Campo San Pietro
In Campo San Pietro di Castello due manifesti denunciano “Salviamo S.Piero e Sant’Anna!”. La vecchia ex caserma Sanguinettii, nel dopoguerra alloggio di emergenza per i profughi istriani e dalmati, successivamente abitata da otto famiglie, soprattutto straniere, fece molta polemica. Il Demanio due anni fa, ha venduto ad una società francese. Il Comune assicura che non ci sarà uso turistico ma una “co-housing”, ovvero foresteria. Siamo maledettamente più tranquilli. Ancora oggi una barriera modello-acqua-altissima, inibisce l’entrata. Tra le calli, c’è uno scorrere continuo di valigie con rotelle davanti a portoni con molteplici L.C. ovvero locazioni per turisti. Un residente (vero) invita a non suonare inutilmente il suo campanello, “This is not an hotel/b&b”.
Siamo abbastanza rassegnati. In fondo le secolari pestilenze erano mali ben peggiori di una città ridotta così.