Praticamente il “Reggimento veneziani residui”. Il Comitato danni da movida, sorto appena nel mese di luglio 2023 ha già raggiunto il numero di un regolare reggimento, ovvero 500 persone. Ma le iscrizioni sono in crescita. Tanto che dopo l’ultima assemblea del 26 novembre, sono stati ufficialmente sentiti dall’assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga.
Martina e il “suo” Reggimento
“Il Comitato – precisa subito Martina Zennaro, la combattiva portavoce – non ha finalità o componenti politiche. Vuole rappresentare unicamente i cittadini vittime dei disagi, dei rumori notturni e dell’insonnia permanente. Stravolgono la città. Le ordinanze comunali non sono sufficienti e la normativa nazionale concede l’apertura dei locali fino alle due del mattino”.
L’approccio con l’assessore Costalonga, sembra aver dato i primi riscontri
Solo quest’anno, si è raggiunto il record di 1093 sanzioni per quasi mezzo milione di euro di multe. Ben 284 sono stati gli esercizi puniti, con 100 chiusure imposte dai vigili urbani. 230 sanzioni per disturbo contro la quiete in base all’art. 65 di polizia urbana “disturbo della quiete e del riposo dalle ore 23 alle ore 8 del mattino”. 81 sono stati i locali sanzionati perché sprovvisti di idonei impianti acustici o per abuso di amplificatori. I regolamenti Arpav parlano chiaro. Con 30-40 decibel, rumore ai limiti del sopportabile, da 40-50, danni e rumori molesti, sopra i 55 ci va di mezzo addirittura la nostra salute. La “geografia” delle zone calde è presto censita. Cannaregio al primo posto con 73 contravvenzioni, S.Marco (55), Castello (53), S.Polo (33), Dorsoduro (27), S.Croce (20), Burano (11), Lido (9), Murano (2) e la “virtuosa” Giudecca (1).
Un Reggimento per presidiare le zone più pericolose
Le zone “impestate” presto elencate: S.S. Apostoli, Strada Nuova, Via Garibaldi, Fondamenta Ormesini e Misericordia, Campo S.Margherita-Crosera S.Pantalon, zona Rialto, Campo San Giacomo dell’Orio.
Proprio in questi giorni il 57esimo Rapporto CENSIS parla di una Italia “sempre più sonnambula”, con ripercussioni evidenti: l’abuso tra i ragazzi degli spritz e dell’alcol, i bacaro-tour e gli addii al celibato-nubilato, che spesso sono finti. Vedere girare tra le calli gruppi di ubriachi con i calici e i porta bicchieri firmati non è un grande spettacolo.
Interviene anche Aepe
Il direttore dell’Aepe di Venezia (Associazione bar ristoranti) Ernesto Pancin, in aperta polemica con l’assessore Costalonga, contesta l’escalation della movida notturna e parla di necessità economiche dei propri assistiti “colpiti” e danneggiati da due anni di mancati introiti per colpa del Covid..
Martina con il suo Reggimento vuole proteggere i residenti residui
La portavoce Martina Zennaro che lavora da anni allo Iuav, è convinta che i raggiunti grandi numeri del Comitato porteranno a dei benefici per i “residenti residui”. Propone due pagelle mensili. L’elenco nero dei locali peggiori e rumorosi, segnalati dagli stessi cittadini, e quello bianco dei “virtuosi” che rispettano la quiete e vivibilità dei veneziani. Nonché un rapporto stabile e proficuo con le Forze dell’ordine.
Martina, da veneziana, gioca in famiglia. Suo papà Gianni, era un mitico professore di economia amato dagli studenti, autore di libri sulla storia economica della città. Le sue prozie erano Irma ed Emma Gramatica, le attrici del film tratto dal libro di Aldo Palazzeschi “Le sorelle Materassi”. Abitavano a Cannaregio, all’epoca senza movida.
Ottimo articolo Maurizio! Martina è forte e determinata ed ha formato un gruppo ben coeso!!!
Venezia ha un identità specifica che è legata anche al silenzio, al parlare piano, all ascoltare l acqua e i passi della gente, non urli, bestemmie, musica offensiva. Grazie per l.impegno e andiamo avanti.
Finalmente ci si comincia a render conto della gravità di un problema volutamente ignorato per anni. Ed è stato necessario che si creasse un comitato spontaneo per difendere i veneziani: mai nessun segnale è giunto in precedenza da chi avrebbe dovuto difenderli e rispettarli…
Grazie. Anche questo articolo rappresenta un contributo a un movimento di cittadini che parte dalla tutela della salute ( il sonno è un diritto sacrosanto!) ma che hanno la speranza di tornare a una cultura del rispetto di questa città violentata e usata come parco divertimenti andando così a svilire un’opera d’arte a cielo aperto tesoro dell’umanità oltre che a far fuggire i residenti e perciò alla lunga andare verso la morte stessa di Venezia. Sappiamo che la politica attuale guarda solo a spremere per arricchirsi oggi senza pensare al domani… e questo dovrebbe far indignare il mondo intero!!!
Era insispensabile iniziare una protesta “organizzata”. È forse, e sottolineo il forse, l’unico modo per ottenere attenzione da un’amministrazione che avrebbe dovuto, e dovrebbe, provvedere in anticipo, senza essere “tirata per la giacca”.
Il comitato Danni da movida sta facendo un grande e ottimo lavoro per salvaguardare la città nella quale i suoi abitanti stanno perdendo il rispetto e il diritto di cittadinanza!
Buon inizio anche se c’è molta strada da fare contro l’uso selvaggio delle calli e delle fondamente nelle ore serali e notturne da parte di avventori che non hanno niente a che fare con i veri turisti. Sui ponti in prossimità dei bar è un bivaccare di avventori schiamazzanti (che poi si ubriacano) che di fatto diventa un aumento del plateatico a disposizione dei bar. Dovrebbe essere vietato consumare al di fuori degli spazi autorizzati e vietata la sosta seduti sui gradini dei ponti.
Un grande grazie a Martina, ero sicuro che con l’assessore Costalonga si poteva instaurare un dialogo, base di ogni rapporto umano e civile.