Il diario liberale non conosce ferie e anche questa settimana seleziona alcune notizie che ci portano a riflettere e pensare; dallo snob in treno dalle antiche radici pseudo nobili alla guerra che dai campi minati si sposta alla pedana di scherma.
Dopo 16 anni individuati gli assassini di una ragazza di 22 anni ritenuta membro di un clan di camorra
I resti del cadavere bruciato di Gelsomina Verde fu trovato il 21 novembre 2004 nel rogo di un’auto. La sua colpa era di essersi innamorata di un giovane legato a un clan. I rivali la torturarono inutilmente credendo che fosse a conoscenza di notizie utili. Quando scoprirono che ne era estranea, la uccisero. Nel 2020,in uninterrogatorio a due collaboratori di giustizia, è venuto fuori il nome della bella ragazza di Scampia (Napoli) e la sua fine atroce dimenticata. Gli aspiranti criminali non hanno ancora capito che tutto oggi viene alla luce.
Andrea Purgatori se ne va in silenzio, anziché con l’enfasi che meritava il grande giornalista che era
Il clamore della sua morte, per i suoi 70 anni e la sua notorietà, è stato purtroppo oscurata dalla denuncia, forse superflua, dei familiari che insinuano un’assistenzanegligente dei medici che ne hanno affrettato il decesso. Eppure, appena scoperti i sintomi di un tumore fulminante che in pochi giorni gli ha distrutto i polmoni fu ricoverato in due diverse cliniche private. Si sono entrambe sbagliate? Quando hanno per le mani qualcosa che fa notizia, i magistrati non perdono occasione per cavalcarla, però oscurando il merito.
Sono costretti a salutare gli avversari gli atleti dopo la fine del combattimento? Squalificata l’ ucraina e poi riammessa
È successo a una fortissima fiorettista che, dopo avere battuto l’avversaria russa, si è rifiutata di stringerle la mano in segno di amicizia ai mondiali di scherma di Milano. La russa non ha lasciato la pedana finché sono arrivate le autorità alle quali ha denunciato il grave sgarbo. La stessa situazione si è verificata al Roland Garros dove la tennista ucraina non ha negato la stretta di mano all’avversaria bielorussa. Forse non si dovrebbero fare incontrare atlete che vivono in un clima così teso perché in ballo c’è una guerra vera con migliaia e migliaia di morti. Una guerra in cui altri non possono immedesimarsi né giudicare. Ma anche lo sport può cambiare le regole. La Federazione internazionale ha deciso che la schermitrice venisse riammessa e la stretta di mano d’ora in poi non sia più obbligatoria.
In un racconto di viaggio da Roma a Foggia in treno riesce a scontentare sia la destra che la sinistra
L’ha scritto su Repubblica Alain Elkan, gliel’hanno pubblicato perché -dicono – padre dell’editore. Ma Elkan era discreto e conosciuto scrittore anni prima che il figlio diventasse editore di giornali. Questa volta, criticandolo, ne hanno preso le distanze per i contenuti classisti. Descrive i suoi compagni di viaggio 17enni che, seppure in prima classe, non conoscono le regole più elementari dell’educazione. Parolacce pronunciate ad alta voce, disturbavano la quiete di tante persone con i capelli bianchi. I quotidiani di destra, invece, lo accusano di presunzione e snobismo. Insomma, un uomo eccentrico d’altri tempi e ragazzi non molto educati di oggi.