“Nonostante tutto. Giuseppe Vidori, un uomo, un’azienda, la sua storia” (Antiga Edizioni, 150 pagine). E’ il racconto dell’esperienza di un imprenditore trevigiano che ce l’ha sempre fatta, “nonostante tutto”. Oggi la sua azienda con sede a Vidor è leader nel settore dello smaltimento dei rifiuti con un fatturato di 18 milioni e lavora con tutti i paesi dell’Unione Europea. Il libro racconta come Vidori abbia costruito la sua impresa nel tempo, negli anni del miracolo economico, partendo da una piccolissima ditta di raccolta rifiuti nel comune e da uno scuolabus col quale trasportava i bambini del paese dall’asilo alle medie. Un percorso nel quale l’artigiano è cresciuto affrontando rischi e vicende sempre più importanti.
Il titolo
Il titolo del libro “Nonostante tutto” riassume al meglio la vicenda personale e imprenditoriale di Giuseppe Vidori, ne mette in rilievo la sua capacità di ripartire sempre. Anche dopo che nel 2017 il fuoco ha distrutto tremila metri di capannone, incenerendo macchinari e camion; è accaduto due giorni dopo ferragosto, in giro non c’era nessuno, le fiamme bruciarono ogni cosa in pochissimo tempo. Anche allora Vidori ha ricominciato daccapo.
Una difficoltà per Vidori
Una strada nella quale Vidori ha anche dovuto affrontare anche concorrenti nascosti dietro denunce anonime che gli hanno causato decine di processi legati alla sua attività. Ne è uscito sempre più che pulito, assolto senza ombra di dubbio; e nella motivazione dell’assoluzione c’era sempre scritto “perché il fatto non costituisce reato”. Nessuna scorciatoia, non amnistie o prescrizioni regalate dalla legge di turno. Praticamente non c’era il tanto per indagarlo. Non è stato assolto per non aver commesso il fatto, ma proprio perché il “fatto” non c’era. Ha rifiutato il ricorso alle prescrizioni per arrivare a sentenze di assoluzione piena. Adesso lo Stato ha anche riconosciuto che la sua è stata detenzione ingiusta e ha deciso di rimborsarlo. Ma ci sono voluti quasi dieci anni per avere giustizia in via definitiva.
La sua festa
Davvero un ottimo motivo per festeggiare e così Giuseppe Vidori ha pensato di trasformare il giorno del suo 72 esimo compleanno in una grande festa nella quale ha presentato il libro che racconta la sua storia. A illustrare la vicenda imprenditoriale e umana di Vidori sono stati lo storico del mondo contadino Danilo Gasparini, la storica dell’arte Lorena Gava e il giornalista Edoardo Pittalis.
Un titolo e un’opera d’arte
Una storia difficile e coraggiosa insieme e per raccontarla Giuseppe Vidori ha scelto un libro e un modo insolito: la facciata della fabbrica è occupata da un grande murale affidato allo specialista Aldo Rebuli che ha dipinto un cigno bianchissimo che scaccia un corvo nero come la pece che ha cercato di rubargli l’uovo. Il cigno è l’azienda, l’uovo il lavoro; i corvi sono gli anonimi autori di lettere e denunce minatorie. All’ingresso ha voluto la scultura dell’artista padovano Ettore Greco, a grandezza naturale: è rappresentato con le maniche della camicia rimboccate mentre avanza coraggiosamente e calpesta i serpenti della maldicenza. Sulla base sono incise le parole: “Invidia, ingiustizia, banche, burocrazia, giornali, tasse, politica”. Vuole essere una denuncia pacifica, una sorta di testamento morale di chi fa impresa: “Sempre avanti e nonostante tutto”.
Le parole di Vidori
Dice Giuseppe Vidori: “Io lavoro giorno e notte per non pensare, per dimenticare quel passato perché altrimenti la depressione ti prende e non ti lascia. Voglio anche dimostrare di essere forte per la famiglia che ha dovuto sopportare tanto, questa gogna mediatica. Non ho niente da nascondere e voglio dimostrarlo a tutti. Il senso di questo libro è anche fare festa assieme, una rivincita, un voler dimostrare che il male non ha senso. E’ spiegato anche nel murale, nelle statue, nelle parole attorno a quelle statue. Ripartire dopo le inchieste, dopo l’incendio si spiega solo con la volontà assoluta di andare avanti”.
Per questo vuole trasformare il libro in una festa per il suo compleanno, una specie di Un’altra storia del Nordest che merita di essere raccontata.