Dalla tenebra alla luce. Un viaggio alla scoperta di quanto scegliere tra il male e il bene sia unicamente una nostra scelta. Da poco è passata la Pasqua e la morte e resurrezione di Cristo sono chiave simbolica di rilettura del mistero religioso impaginato nell’attualità. La parola agli artisti contemporanei che mettono a terra, o meglio, su tela, la loro personale visione che parte del titolo di una mostra importante che si terrà a Villa Grimani Valmarana, villa veneta della riviera del Brenta, a Noventa Padovana. L’inaugurazione il 29 aprile alle 18 con ingresso libero. Dal 30 aprile la Villa, negli spazi adibiti alle esposizioni temporanee, ospita infatti la mostra di arte contemporanea “Noli me tangere. Dell’inviolabilità del corpo” a cura di Barbara Codogno.
Noli me tangere e 14 artisti di fama
La curatrice ha selezionato 14 artisti di fama nazionale e internazionale optando per una selezione che parte dal territorio con pittori da Padova e Venezia fino a comprendere tutto il territorio nazionale e quello internazionale.
“Nel solco di una contaminazione sempre più evidente e necessaria– spiega Flora Tibò, assessore alla cultura del Comune di Noventa Padovana – faremo dialogare la figurazione contemporanea all’interno di Villa Grimani Valmarana che diventerà ancor più luogo di bellezza e di cifra artistica, aperto alla testimonianza di ciascuno”.
La curatrice è reduce dall’esposizione al Museo degli Eremitani intitolata “A riveder le stelle”, nata con l’obiettivo di tracciare una linea di continuità tra la pittura medievale e quella contemporanea con Dante e Giotto come faro.
Noli me tangere contro la violenza
Noli me tangere si muove con lo stesso intento: la frase, pronunciata da Gesù nel Vangelo di Giovanni, è quanto mai attuale se declinata al rispetto, alla non violenza, alla pace in senso ampio. Una prospettiva che unisce le diverse sensibilità degli artisti coinvolti. Confidiamo che questa iniziativa possa essere il primo passo di un percorso da costruire intorno all’idea di unità nel segno dell’arte, capace inoltre di valorizzare spazi storicamente importanti e oggi alla ribalta come lo sono le Ville Venete.
Giotto, Hans Holbein, Tintoretto, Claude Lorrain, Nicolas Poussin, Beato Angelico, Tiziano, Correggio, Guercino, sono solo alcuni dei tantissimi artisti che, dal Medioevo fino a oggi, hanno omaggiato pittoricamente la frase che sigilla il momento preciso nel quale il Cristo risorto, ancora con sembianze umane, sta trasmutando in puro spirito. Riconosciuto dalla Maddalena, Cristo dice: “Noli me tangere”. Frase tradotta prima in: non mi toccare; successivamente in: non mi trattenere. La curatrice intende porre attenzione sulla dilatazione del tempo in cui la frase scolpisce la storia. L’agonia di Cristo sulla croce, la violenza alla quale è stato sottoposto. La sua epifania umana. Molti pittori hanno rappresentato questa scena del Vangelo come uno sfiorarsi delle dita che tuttavia non si compie mai, evidenziando quindi uno spazio tra i corpi: la distanza tra le mani che diventa il centro magnetico della scena.
Questo è uno dei punti sui quali gli artisti sono andati a lavorare: è necessario riconoscere la distanza come elemento fondante per “avvicinare” il corpo dell’altro. Uno spazio sacro che sancisce il rispetto, abolisce la presa e conferma l’inviolabilità dello spazio occupato dall’altro da sé.
La curatrice
Spiega la curatrice: “Un’ottica specificamente filosofica e antropologica, che aggancia la lettura sacrificale della messa a morte del Cristo, spinge a considerare la frase come un disvelamento che va a consolidare il messaggio cristiano. Non mi fate altro male, mi è stato fatto tutto il male possibile. Cristo con la sua morte ci costringe a fare i conti con i nostri meccanismi violenti: una violenza che agiamo sui corpi, sull’ambiente, sulla natura. Eppure, “Noli me tangere” è anche lo spazio del miracolo. Una trasfigurazione e resurrezione, la creazione di un Uomo nuovo che avverrà solo se sapremo rispettare l’altro, il suo spazio. Senza fargli violenza. Mai”.
La mostra Noli me tangere
La mostra è organizzata dal Comune di Noventa Padovana, Assessorato alla Cultura e patrocinata da Regione del Veneto, IRVV (Istituto Regionale Ville Venete) e Provincia di Padova. L’inaugurazione sarà il 29 aprile alle ore 18.00.
Espongono gli artisti: Enrica Berselli (Modena); Greta Bisandola (Padova); Marta Czok (Polonia); Ruggero D’Autilia (Venezia); Tommaso Giusti (Modena); Maurizio L’Altrella (Milano); Nunzio Paci (Bologna); Federica Poletti (Modena); Stefano Reolon (Padova); Silvia Patrono (Padova); Marco Strano (Padova); Roberta Ubaldi (Terni); Marco Vecchiato (Padova); Elisabetta Vignato (Padova). Inoltre, omaggio a Sergio Rodella e Orlando Tisato con opere della collezione del Comune di Noventa Padovana.