Treviso caput mundi. Non per la sua estensione raggiunta come gli antichi Imperi. Ma per quanto riguarda il valore assicurato per l’agricoltura la Marca, ancora si attende fine anno, se non sul gradino più alto del podio, sicuramente nei primi tre posti a livello nazionale. Sembra infatti che a fine anno potrebbe essere superata la cifra dei 600 milioni di valore assicurato, ben oltre le previsioni. Se ne è parlato nei giorni scorsi a Roma nel corso degli incontri programmati da Asnacodi (l’Associazione nazionale di Consorzi di Difesa) ai quali hanno partecipato il presidente del Condifesa TVB Valerio Nadal ed il direttore Filippo Codato.
L’agricoltura e Nadal
Soddisfazione è stata espressa dal presidente Nadal: “Questo ci fa ben pensare perché il Consorzio è riconosciuto nei confronti del mondo agricolo come organismo di gestione del reddito dalle avversità climatiche tramite strumenti assicurativi e mutualistici. Informiamo anche che dal 2023 partirà fondo mutualistico nazionale che si chiamerà Agricat e che interverrà sui danni catastrofali mi riferisco alla siccità e alle gelate. Creare sinergie con questo nuovo strumento oltre agli strumenti già attivati”.
Il problema del clima
Sul problema del clima pazzo divenuto ormai una costante gli agricoltori ormai ben recepiscono le novità, tutte proposte, come tutela del reddito. Nadal ha sottolineato: “Siamo disponibili ad attivarci per collaborare in forma attiva in un sistema nazionale e ne abbiamo parlato anche a Roma con i soci a livello nazionale. Mettere assieme le possibilità che abbiamo per proporre strumenti concreti per rispondere agli sconvolgimenti climatici e salvare l’agricoltura”
Il presidente di Asnacodi Agabiti e l’agricoltura
Sui temi trattati è intervenuto anche Albano Agabiti presidente nazionale Asnacodi: “Una questione molto importante. Treviso e il Veneto sono i portatori di questa novità. I fondi mutualistici sono uno strumento essenziale che vanno a coadiuvare gli strumenti assicurativi. Oggi l’agricoltore riesce ad avere una copertura del rischio molto più completa rispetto al passato”. Agabiti ha quindi analizzato i numeri completamente mutati e che ben evidenziano i cambiamenti climatici in atto (o le stagioni che non ci sono più).
“Stiamo assistendo negli ultimi vent’anni ad nuova situazione climatica. Il gelo in termini catastrofali aveva una ripetibilità di circa trent’anni anni, la siccità ogni 20-25 anni. Dal 2000 al 2022 abbiamo avuto cinque grandi gelate catastrofali e altrettante grandi siccità catastrofali. E’ un dato di fatto di ciò che sta succedendo e bisogna attrezzarci. C’è un grande lavoro di difesa attiva vale a dire impianti antibrina per il gelo e per la siccità l’irrigazione di soccorso, i bacini o invasi di accumulo. La quantità di pioggia è spesso concentrata in periodi più brevi (vedi Marche). Quando cade così veloce l’acqua non entra nelle falde. La nostra attività dovrà proseguire attraverso il potenziamento di strumenti di difesa attiva alle nostre imprese e risposte ai consumatori”.