Nella sua relazione a Italia Informa, il 7 luglio di quest’anno, Fabrizio Balassone, Capo del Servizio Struttura Economica della Banca d’Italia, le definisce così. «Le piccole e medie imprese (o PMI, tra i 10 e i 250 addetti) sono tra le più dinamiche del nostro sistema produttivo». Tra il 2010 e il 2019 la loro capacità attiva è cresciuta del 6,5 per cento. Mentre quella delle grandi imprese è, invece, diminuita di quasi il 5. Le PMI hanno tassi di redditività ed investimento in linea con quelli delle grandi aziende. E molto superiori a quelli delle micro imprese. Non sembrano temere neppure il confronto con le altre realtà dell’area euro. La loro produttività risulta superiore a quella delle imprese tedesche e spagnole di pari dimensione. E solo lievemente inferiore a quella delle aziende francesi. La ricetta? Qualità delle pratiche manageriali. Intelligenza nel cogliere la trasformazione dei tempi. Crescita di conoscenze e competenze. Anche nell’uso delle nuove tecnologie. Soprattutto, tanta voglia di crescere, di resistere alle tempeste come quella del Covid, sempre con un occhio alle radici. C’è chi le ha raccolte, queste storie di rischio e di fatica, in un libro che trascina e commuove. S’intitola Eroi nascosti. Il coraggio di non mollare mai, a firma di un esperto del settore, Davide Maso.
Il plus delle Pmi

Certo, quando scrive Balassone, manca poco alla caduta del governo Draghi e non si sono ancora fatte sentire, in tutta la loro gravità, le conseguenze del caro energie, l’insicurezza dovuta alla guerra alle porte dell’Europa e al cambio di prospettive politiche, ma tant’è: la forza propulsiva delle PMI in Italia è un miracolo che si avvera ogni giorno, specie nelle Regioni del nord. Basta pensare agli anni successivi alla crisi finanziaria globale, quando il peso delle esportazioni di queste imprese è aumentato di ben tre punti percentuali; nel 2019 era pari al 48 per cento, quasi dieci punti percentuali in più della quota delle PMI sul valore aggiunto. Qualità delle pratiche manageriali, intelligenza nel cogliere la trasformazione dei tempi, crescita di conoscenze e competenze, anche nell’uso delle nuove tecnologie. Soprattutto, tanta voglia di crescere, di resistere alle tempeste come quella del Covid, sempre con un occhio alle radici.
Gli eroi di Maso

Maso si occupa da più di trent’anni, con una passione rara, di consulenza finanziaria e patrimoniale. Nel tempo, acquisendo un’alta specializzazione, ha collaborato con importanti istituti bancari del panorama nazionale e, dal 2005, è consulente finanziario in Credem (Credito Emiliano Spa). Iscritto all’albo dei consulenti OCF dal 1992, sempre nel 2005 ha inoltre ottenuto la certificazione Efpa (European Financial Advisor), un autorevole organismo europeo che si occupa di promuovere etica e professionalità dei propri appartenenti. Ancora, dal 2009, Davide Maso è iscritto all’Albo CTU presso il Tribunale di Venezia e all’Albo degli educatori finanziari AIEF.
Il clienti, gli eroi nascosti di Maso

Oltre alla competenza, indubbia, c’è tuttavia qualcos’altro. Un tratto unico: «Ciò che m’interessa più di tutto – sostiene – è la relazione con i miei clienti. Parole d’ordine: passione, etica e fiducia». Li ha chiamati eroi nascosti, gli imprenditori delle PMI e ha deciso di raccontarli, in diciannove storie vere raccolte ad una ad una nell’immediato post Covid.
«Perché li ho chiamati così?» puntualizza l’autore, e spiega nell’Introduzione al libro le motivazioni di un fenomeno tanto particolare quanto prezioso: «Le PMI sono circa 160 mila e rappresentano poco più del 4% delle aziende totali. Con oltre 94 mila, il Nord (54 mila nel Nord-Ovest e 40 mila nel Nord-Est) è l’area geografica con il maggior numero di PMI, ed è a questi protagonisti a cui ho pensato e a cui ho chiesto di raccontarsi … sono eroi nascosti perché, nel loro silenzio, producono più del 40% dell’intero fatturato generato in Italia e occupano circa 4,5 milioni di addetti. Questo è il vero motore dell’economia del nostro Paese».
Da consulente a intervistatore

Davide Maso, con umiltà e competenza, soprattutto con la voglia di ascoltare e far partecipi i lettori, ha intervistato i suoi eroi. Ne è scaturito un mosaico di vicende vissute, dalla creazione di autentiche start up alla volontà di rifondare gloriose aziende di famiglia, di farle crescere con principi rinnovati. Il tutto con una fortissima identità, cultura locale d’impresa, un gran senso di famiglia, dove l’azienda stessa è famiglia allargata, fiducia reciproca, voglia di farcela insieme.
Maso rivive tutti i momenti. Dalle vittorie alle sconfitte
Con i protagonisti, Davide rivive i momenti felici, le idee vincenti e le sconfitte, il desiderio di resistere e la ripartenza post pandemia: «Non mi vergogno nel dire – scrive – che, riascoltando i nastri di quelle registrazioni, mi sono davvero emozionato. Non credo esista un percorso accademico che valga quanto la loro esperienza sul campo, raccontata anche con molto stupore, perché non abituati a renderla pubblica, ma senza dubbio orgogliosi della loro integrità imprenditoriale».
Maso e il covid

Tutti gli intervistati hanno conosciuto lo smarrimento della frenata dovuta all’arrivo del Covid: «Ho voluto fortemente scrivere questo libro, che ha un duplice obiettivo: – spiega Maso – da un lato dare il meritato risalto ad una categoria troppo spesso lasciata in disparte e dall’altro quello di far riflettere sulla nostra fragilità davanti ad un evento sinistro, contro il quale l’abilità, la sicurezza e l’ottimismo, caratteristiche che da sempre contraddistinguono l’imprenditore, non sempre sono sufficienti.».
Con la guerra si deve giocare di anticipo

E oggi, con la nuova crisi rappresentata dalla guerra in Ucraina e dalla crescita esponenziale dei costi energetici? Per Davide Maso, è ancor più importante agire in anticipo, affiancare alle strategie di sviluppo dell’azienda altrettante atte a fornire tutele all’azienda stessa e al patrimonio di famiglia: «Non dimentichiamo – conclude – che il 15 luglio di quest’anno, inoltre, è entrato in vigore il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (decreto legislativo 14/2019) che renderà più blindata la gestione delle aziende e dove l’imprenditore sarà molto più esposto in termini di responsabilità in capo alla gestione della stessa …».
Eppure, nonostante i cigni neri, come si chiamano le catastrofi in economia, a sentire un esperto come Maso, un po’ ci si consola. Sarà la presenza, o la capacità, questa raccolta di testimonianze fa l’effetto di una stretta di mano. Come quelle di una volta, fiduciose.