La “rivoluzione del lombrico” prende lo spunto da una acuta osservazione di Charles Darwin sul ruolo dei lombrichi nell’arare la terra per prepararla a dare frutti. La citazione è di Luciano Valle, teologo e filosofo, da cinquant’anni attivo sul tema dell’etica ambientale: “Se impariamo dal lombrico, ci rendiamo conto che come umanità siamo sull’orlo del baratro, non siamo i padroni della terra, come aveva prospettato Cartesio, ma piuttosto dobbiamo diventarne saggi custodi come suggerito dall’enciclica di Papa Francesco Laudato si’.
La “rivoluzione del lombrico” è di fatto l’unica via di uscita possibile per cercare di superare la crisi causata da cambiamenti climatici che rischiano di devastare il pianeta


“Nel 1962 uscì il testo della biologa Rachel Carson, in cui venivano raccontati già fenomeni drammatici come la progressiva scomparsa del 70% delle api nella campagna americana – sottolinea ancora Valle. – La primavera era già allora appunto silenziosa, ma attualmente noi perdiamo 100 diverse specie viventi al giorno!” La primavera quindi rischia di diventare muta.
Il filosofo Valle: ripartire dall’educazione dei giovani come indicato nella laudato si’. Anche da un lombrico
Valle parte dalla provocazione di Dostoevskij “Quale bellezza potrà salvare il mondo dalla catastrofe”? E una via c’è. Per Valle l’enciclica Laudato si’ è il testo cruciale per la rivoluzione verde che deve portare ad un cambiamento radicale del modello di sviluppo.
Il lombrico ha mani e piedi


“La rivoluzione del lombrico ha teste, gambe e cuori: bambini e bambine, ragazzi, insegnanti, famiglie è questo lo spirito di un nuovo mondo che è già nato perché sono molti i giovani che rifiutano consumismo e materialismo sfrenati”.
Il filosofo Valle ha scosso la platea che ha assistito all’incontro dal titolo “Ferite ambientali, l’abbandono dei rifiuti nell’era della sostenibilità”, tenutosi il 21 ottobre, nell’ambito del Festival della Politica organizzato dal 19 al 23 ottobre, a Mestre, da Fondazione Pellicani, Fondazione di Venezia, Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari e IUAV.
Il confronto con il filosofo Valle, a cui hanno partecipato anche Elena Cadel, psicologa esperta di ecologia, e Roberto Cavallo, già consulente del Ministero dell’Ambiente, esperto di economia circolare e comunicazione ambientale, è stato promosso in collaborazione con Veritas, la multiutility che gestisce ciclo dei rifiuti e servizio idrico nel territorio veneziano.
Il modello Veritas, ai primi posti in Italia con il 73% di raccolta differenziata e formazione per 17 mila studenti all’anno


Andrea Razzini, direttore generale di Veritas descrive l’impegno della multiutility veneziana ai vertici nazionali con il 73% di raccolta differenziata. “Ben il 97% dei rifiuti raccolti nel territorio da noi servito – precisa – viene riciclato o trasformato, nel pieno rispetto delle norme europee sull’economia circolare. Da anni inoltre siamo impegnati in un confronto costante con gli utenti, anche con iniziative legate al risparmio idrico e alle buone pratiche per non sprecare l’acqua. A maggior ragione in un anno, come questo, contrassegnato dalla forte siccità e dalla carenza idrica che hanno messo in difficoltà gran parte del nostro Paese”.
Il lombrico di Veritas


Veritas dialoga con i cittadini e il territorio attraverso un capillare sistema integrato di media: comunicati stampa, sms del servizio gratuito Veritas alert, sito www.gruppoveritas.it, canali social @gruppoveritas di Youtube, Instagram, Twitter e Linkedin, volantini, pieghevoli e materiali promozionali relativi ai servizi e alle buone pratiche ambientali.
Non a caso l’Ufficio Comunicazione della multiutility veneziana guidato da Riccardo Seccarello è risultato nel 2021 al primo posto in Italia per l’attività svolta che include una campagna formativa strutturale nelle scuole di ogni ordine e grado del territorio. Ogni anno infatti vengono coinvolti 17mila studenti, utilizzando laboratori, dimostrazioni pratiche, visite negli impianti di Veritas e nel museo dell’acquedotto. Allestito all’interno della storica sede di Sant’Andrea, a Venezia.
La psicologa Cadel: “fondamentale l’educazione ambientale dei più giovani per una maggiore responsabilità diffusa”


Eppure non basta soltanto un buon sistema di gestione per far decollare la raccolta differenziata, visto che, anche in un territorio virtuoso come quello veneziano, circa 50 milioni di presenze turistiche all’anno pongono in evidenza la ferita ambientale dovuta all’abbandono dei rifiuti.
“Quando si parla di abbandono di rifiuti occorre distinguere se c’è o meno la volontà di farlo – spiega la psicologa Cadel. – L’atto infatti si può iscrivere in un registro di comportamenti che rientrano in un automatismo. Oppure che implicano una volontà esplicita come gettare il mozzicone di sigaretta per terra. Se vogliamo assumere la sfida di una maggiore consapevolezza dei singoli e della collettività, occorre mettere in pratica quello che viene definito nudge. Cioè spingere gentilmente le persone a fare scelte rispettose per l’ambiente, anche senza obblighi. In questo senso educare i bambini alla raccolta differenziata e al rispetto dell’ambiente è fondamentale. E in questo ambito anche la politica può avere un ruolo decisivo, se riesce a recuperare un ruolo educativo e formativo della società”.
Festival della Politica 2022, al centro dell’agenda cambiamenti climatici tra pandemia e guerre


Ma la politica sa guardare lontano? Malgrado gli sforzi operati con il Green Deal europeo, la politica sembra ancora messa spalle al muro dalla radicalità della questione ambientale. Che travalica la “transizione ecologica” per divenire “tragedia” ogni volta che si verificano siccità, tempeste e innalzamento del livello dei mari puntualmente annunciati. Per questo al Festival della Politica 2022, dal titolo emblematico, “La Terra Trema”, va riconosciuto il merito di aver messo al centro dell’agenda temi ormai ineludibili.
Ma dinnanzi alla “Terra che trema”, nello sconvolgimento globale dell’ambiente che ha come conseguenza anche le pandemie e come aggravante la guerra russo-ucraina per le risorse energetiche, cosa può fare davvero la politica?
Roberto Cavallo: “siamo tutti corresponsabili, occorre cambiare le nostre richieste e orientarci verso prodotti sostenibili”


“Evitare di essere corresponsabili e porsi le giuste domande per la trasformazione radicale del sistema”, non ha dubbi Roberto Cavallo, esperto di tecnologie per l’ambiente. “Un esempio? Prendiamo un prosciutto preconfezionato. Chi ha pensato al prodotto, si è concentrato anche sulle performances del contenitore che deve essere facilmente apribile, resistente, mantenere inalterati profumo e gusto del prosciutto. Ma chi pensa a che fine farà quell’involucro? Ognuno di noi lo pone con cura nella raccolta della plastica, peccato che poi finirà nelle plastiche miste. Che nella maggior parte dei casi non possono essere riciclate e quindi finiscono bruciate!”
Tutti come il lombrico
Corresponsabilità quindi, perché i produttori rispondono agli input dei consumatori e i consumatori comprano i prodotti più facili presenti sul mercato. “Pensiamo all’utilizzo immediato delle cose senza avere una visione larga e completa della questione ambientale, perciò siamo tutti responsabili – rilancia Cavallo. – In Italia se fossimo in 40 milioni a comprendere davvero la gravità della crisi ambientale, ci sarebbe un impegno massivo a non abbandonare i rifiuti e a migliorare la raccolta differenziata”.
Progetti di contrasto all’abbandono di rifiuti, ma la vera scommessa è ritornare all’amore per la madre terra
Da anni Roberto Cavallo è impegnato nel plogging, che nasce dall’unione del termine svedese “plocka upp” (raccogliere) e “jogging”. Si tratta infatti di corse durante le quali all’attività sportiva si unisce l’impegno a raccogliere i rifiuti abbandonati.
Se il lombrico è il simbolo dell’amore per la natura


Nel 2022 il Comune di Venezia, in partnership con Veritas e gruppo AVM, ha aderito alla campagna internazionale del WWF Plastic smart cities. Che mira eliminare l’abbandono dei rifiuti in natura e a migliorare i conferimenti nella differenziata. Di fatto le regole imposte non servono a molto, se la scommessa è un cambiamento radicale di approccio da parte della collettività.
La rivoluzione del lombrico ci costringe a guardare con umiltà alla natura e soprattutto ad amarla. Altrimenti le primavere saranno mute per sempre.
Bell’articolo, molto comprensibile e alla portata di tutti Il tema dell’ecologia è un tema che riguardano tutta la società che non sempre è sensibile nonostante la percentuale alta della raccolta differenziata e la sensibilizzazione che VERITAS promuove nel territorio , condivido che formare già da piccoli una sensibilità all’ecologia darà i suoi frutti nel prossimo futuro.Brava Nicoletta mi compiaccio per il tuo lavoro .tua zia Gabriela