Il Sei Nazioni U20 dei ragazzi di Brunello si è concluso nel migliore dei modi, trionfando a Cardiff contro il Galles e ottenendo la terza vittoria nel torneo, mai nessuno nella storia azzurra aveva infatti raggiunto questo traguardo. La ciliegina, ossia il terzo posto finale, non è presente sulla torta, ma rimane la soddisfazione di un risultato storico e la certezza che l’Italia del futuro ci regalerà tante gioie. Il domani sorride al mondo azzurro della palla ovale, grazie soprattutto ai ragazzi del nostro territorio che tra club e Nazionale si stanno mettendo sempre più in mostra per palcoscenici importanti. Tra i più promettenti Giovanni Sante, mediano di apertura che già in questa stagione è stato protagonista con la maglia del Mogliano.
Sante, che esperienza è stata quella appena conclusa con il Sei Nazioni?

“Sin dal primo giorno abbiamo legato tutti quanti, dallo staff a noi giocatori. Le tre vittorie sono il frutto di un grande lavoro che ha visto ogni elemento di questo gruppo coinvolto. Penso che l’emozione al termine della vittoria contro il Galles riassuma bene il nostro percorso. Abbiamo fatto qualcosa di unico”.
Sante, al Sei Nazioni avete onorato i colori azzurri, qual è stata la formula vincente?

“Non c’è nessun segreto dietro ai nostri successi nel torneo, posso solo dire che il gruppo ha fatto tantissimo, arrivando a creare un ambiente tale da definirlo famiglia. Ci sono state tante situazioni che ci hanno unito, come la difesa contro l’Inghilterra che ci ha fatto sentire un tutt’uno e che è stata molto importante per le partite successive. Quella vittoria ci ha dato fiducia, ma senza il lavoro e gli allenamenti non saremmo andati da nessuna parte. Il successo della nazionale maggiore e il nostro torneo penso che siano la prova dei miglioramenti e del lavoro della federazione. Con l’U20 ci siamo messi in mostra e abbiamo ottenuto tre vittorie storiche, dimostrando che l’Italia del Rugby è viva”.
Sante, passato il Sei Nazioni, come vuole concludere la stagione?

“Dando tutto ciò che ho per il Mogliano, la squadra che mi ha portato a vivere le emozioni del Sei Nazioni. Sono contentissimo che i miei compagni abbiano raggiunto la salvezza e adesso proverò ad aiutare i ragazzi e il coach mettendomi a loro disposizione per le partite che rimangono. Mogliano è il mio club da quando ero piccolo, qui conosco tutti e non posso che dimostrare il mio affetto giocando senza risparmiarmi per questi colori”.
Dopo il Mogliano e la nazionale cosa vorrebbe dal suo futuro?

“Mi aspetto di continuare a migliorare, provando a vedere fuori dall’Italia altri campionati e a confrontarmi con giocatori stranieri. Intanto questa stagione per me è stata positiva, sia per i risultati in azzurro che per il minutaggio importante che ho avuto con il club. Sapevo che il passaggio dall’under 19 alla prima squadra era duro e pieno di difficoltà, ma il Mogliano mi ha aiutato e dato la possibilità di migliorare. Adesso spetta a me cercare di lavorare ancora, concentrandomi sulla difesa e perfezionando gli altri aspetti del gioco”.
Qual è il momento che si ricorderà per sempre del suo Sei Nazioni?

“Ce ne sono tanti e sceglierne uno è difficile, mi vengono in mente la vittoria contro l’Inghilterra e l’esordio da titolare con la Scozia. Il più bello fra tutti, però, penso che sia il fischio finale contro il Galles. Io mi sono messo a piangere, ognuno di noi sapeva che aveva contribuito a scrivere un pezzo di storia”.
Ph: Alfio Guarise