Sono gli 120.000 iscritti al Fondo Solidarietà Veneto. Il patrimonio che supera quota 1,8 miliardi. Solidarietà Veneto nel 2021 registra uno dei maggiori incrementi in 32 anni di attività. I cittadini che hanno scelto di iscriversi al Fondo regionale crescono infatti del 8,33% rispetto al 2020. Le maggiori contribuzioni (220 milioni), assieme ai buoni rendimenti, portano il patrimonio a 1,86 miliardi al 31/12), un valore raddoppiato in sei anni.
Crescita fondo trainata dalle nuove generazioni
La crescita è trainata fra l’altro anche dalle generazioni più giovani: circa la metà dei nuovi iscritti ha infatti un’età media di poco superiore ai 30 anni, a conferma di una crescente diffusione della cultura previdenziale tra i più giovani. In generale l’andamento è positivo in tutti i territori: spiccano per dimensione totale Treviso e Vicenza, che supera le 20.000 adesioni. Oltre quota 10.000 associati troviamo le province di Padova (grazie ad un vigoroso incremento nel 2021) e Belluno, che presenta il più elevato rapporto fra associati e popolazione. Verona segna invece il più alto tasso di crescita in termini percentuali (+17,66%) rispetto all’anno precedente.

Questa la “fotografia” del presente ma, in prospettiva, si nutrono notevoli aspettative per il mondo dell’artigianato. Sono infatti quasi 50.000 i lavoratori dipendenti che, grazie alla contrattazione territoriale, possono beneficiare del fondo pensione tramite la cosiddetta “adesione contrattuale”, che non prevede il versamento del TFR, ma solo del cosiddetto “contributo contrattuale”.
Bisogna riprendere il dialogo
“Insieme alle parti sociali siamo impegnati ad illustrare agli artigiani, in particolare quelli del settore alimentare, chimico e tessile, quali siano i vantaggi che il Fondo territoriale può offrire” conferma il Presidente del Fondo, Domenico Noviello. “Quest’anno vogliamo riprendere il dialogo senza indugio, soprattutto con i più giovani. La scelta di aderire al Fondo, oltre ai buoni risultati finanziari e ai vantaggi fiscali, è il frutto infatti di una piena consapevolezza sul fatto che le pensioni di “domani” saranno differenti da quelle del passato. Auspichiamo che un’ulteriore spinta alla crescita possa arrivare anche dal tavolo di lavoro tra Governo e Parti Sociali che, in queste settimane, torna sul tema “pensioni”: in agenda un fitto confronto sulle possibili proposte per superare le rigidità della riforma Fornero, ma anche su pensioni di garanzia per i giovani e, naturalmente, sul rilancio della previdenza complementare.

Si discute il nuovo silenzio-assenso al fondo
Nell’incontro tra ministero del lavoro e sindacati le prime aperture sull’ipotesi di un nuovo semestre di “silenzio-assenso”. Questo sarà anticipato da una campagna informativa istituzionale che consenta di favorire la libera adesione dei lavoratori alla previdenza integrativa.
“L’idea di un nuovo silenzio/assenso ci trova naturalmente favorevoli – afferma il Vicepresidente Franco Lorenzon –. Purché si riesca ad interpretarla come un’imperdibile occasione per informare, in particolar modo i più giovani, sulle possibilità a loro disposizione. In tal senso ci troviamo allineati alle proposte delle parti sociali. Formazione e informazione sono al centro dell’agenda di Solidarietà Veneto, in coerenza con i principi che da sempre ci guidano: vicinanza, trasparenza, territorialità, multicategorialità. Su questo siamo impegnati quotidianamente, incontrando operatori sindacali, RSU, il personale impegnato nella gestione delle risorse umane in azienda e anche i giovani apprendisti. Se sarà “silenzio – assenso” il nostro impegno dovrà essere ancor maggiore.”