Nicola Alberto De Carlo è stato un maestro per generazioni di psicologhe e psicologi. Già Professore Ordinario di psicologia del lavoro e delle organizzazioni alle università di Padova e Roma-Lumsa, studioso presso gli atenei di Oxford, Luiss e Catania, autore di centinaia di pubblicazioni, editor di collane editoriali e riviste scientifiche, imprenditore e professionista, si è dedicato, tra i primi in Italia, all’approfondimento delle dinamiche individuali e sociali nei contesti organizzativi.
Un maestro con la M maiuscola
Attivo nel sociale, fondatore e presidente dell’Associazione Corsia del Santo-Placido Cortese afferente alla Basilica di Sant’Antonio di Padova, presidente e delegato regionale della Lega Navale Italiana, Cavaliere della Repubblica, eclettico pensatore laureato in Giurisprudenza e Teologia, il prof. De Carlo ha lasciato un vuoto nella comunità scientifica, professionale e nella società civile con la sua scomparsa avvenuta martedì 23 novembre.
Padre e maestro di etica e valori
Al di là del noto, e lungo, elenco di attività e titoli, la richiesta di scrivere un ricordo di Nicola De Carlo mi risulta semplice e complessa allo stesso tempo, perché si tratta di mio padre e perché con lui ho condiviso temi di ricerca e di professione per tanti anni. Potrei facilmente ampliare le righe precedenti con ulteriori incarichi, attività, riconoscimenti, ma credo si possa onorare meglio la sua memoria dedicando un piccolo spazio di approfondimento a un tema che gli è stato caro per tutta la vita: l’etica e i valori nel lavoro.
La capacità di valorizzare etica e impatto sociale nel mondo del lavoro
L’opera di mio padre, infatti, ha avuto sempre una particolare attenzione alla valorizzazione degli aspetti etici e valoriali dell’agire umano, specialmente quando essi si legano ad attività produttive e di impatto sociale. In questa prospettiva, una forte componente del disagio psicologico sul lavoro, fino anche alla patologia, nasce dalla distanza tra i valori profondi e introiettati delle persone, le aspirazioni, la ricerca individuale di ciò che è “bello, buono e giusto” (che, per definizione, non è uguale per tutti) con le pratiche organizzative e le finalità aziendali.
Un maestro nel cogliere le specificità
La conseguenza pratica di questa prospettiva teorica è che il lavoro del professionista e l’attività dell’intellettuale devono avere un forte orientamento sistemico alla cesura tra le persone e le organizzazioni, devono mirare a creare una vera e propria alleanza che generi benessere, salute, performance, produttività, resilienza di fronte alle difficoltà. Per questo il coniugare le necessità produttive con il benessere delle persone è stata la chiave dell’attività di Nicola De Carlo in ambito accademico e professionale.
Un uomo che guardava al futuro
Mi fa piacere vedere che questi argomenti siano “trending topic” di questo periodo storico. Si parla di “big quit”, di persone che non vogliono tornare ad un lavoro distopico pre-pandemia, si sottolinea la necessità che le aziende si prendano cura delle lavoratrici e dei lavoratori, si incoraggiano le organizzazioni alla responsabilità sociale, all’attenzione per il pianeta e per le persone. Mi fa piacere, dicevo, ma non riesco a provare stupore o viverli profondamente come temi nuovi e d’avanguardia: ne ho sentito parlare fino da quando ero bambino. Nicola De Carlo non soltanto aveva visto arrivare questa sensibilità che coniuga profitto e sostenibilità quando in pochissimi ci pensavano, ma ha anche lavorato attivamente per diffonderla e per creare strumenti affinché fosse, e oggi lo è, realizzabile.
L’anima di un maestro non muore mai
Dovunque ci sarà la volontà e l’azione di rendere il lavoro un po’ più umano, di coniugare produttività, fatturato e valori profondi, di fermarsi a riflettere sulla componente etica delle azioni, lì ci sarà un pezzettino dell’anima di mio padre e dell’attività di tutta la sua vita. Questa, insieme al profondo amore e alla grande stima scambiata con un vasto gruppo di persone – famiglia, allievi, colleghi – che si sono stretti a lui per l’ultimo saluto, è l’eredità che in tanti portiamo e porteremo avanti.
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Al professor Alessandro De Carlo, collaboratore del nostro settimanale fin dal primo numero, le condoglianze della redazione e tutto lo staff di https://www.enordest.it per la scomparsa del padre Nicola maestro di vita e Psicologia.