Wesley Earl (al secolo Wes) Craven nasce il 2 agosto ’39 a Cleveland. Vero e proprio artigiano del cinema, Craven ha segnato profondamente la settima arte del terrore con titoli quali L’ultima casa a sinistra, Nightmare e Scream, per citarne alcuni tra i più noti. Nonostante i numerosi lavori realizzati su commissione, Craven traccia all’interno della propria carriera un filo conduttore che lo lega indissolubilmente ai film da lui scritti e diretti.
Wes dalla cattedra alla macchina da presa
Craven, in principio docente di Filosofia, si accosta alla regia a 33 anni. Nato da Caroline Miller e Paul Craven, Wes cresce in un ambiente caratterizzato da una rigida educazione battista: dopo la prematura scomparsa del padre, ci pensa la guida della severa figura materna. Proprio la sua infanzia e adolescenza, trascorse nel fondamentalismo religioso, apriranno un solco profondo nel suo inconscio al punto da generare in lui, in età adulta, un cambiamento radicale nei confronti della religione e delle figure genitoriali: entrambe le dimensioni infatti assumeranno nei suoi film un aspetto prettamente negativo.
Wes e l’ispirazione dalla sua vita
Il contatto con il reale e il vissuto nei film del regista sono elementi cardini: dei suoi anni come docente a Potsdam ad esempio eredita per il suo Nightmare l’alberata Elm Street. Lasciata la cattedra, Wes si avventura in mille altri lavori, tra cui il tassista, per poi decidere di ricorrere alle sue amicizie in ambito cinematografico dedicandosi così alla settima arte. È così che, dopo aver ricoperto piccoli ruoli e lavorato come assistente alla regia, tenta il grande passo dirigendo un riadattamento della sceneggiatura scritta da Ulla Isaksson per La fontana della vergine di Bergman. Per la sua prima effettiva fatica, Wes sa di poter contare sul supporto dei suoi amici, e infatti in qualità di produttore de L’ultima casa a sinistra troviamo Sean Cunningham (Venerdì 13).
Il cambio di Wes nell’Horror
Sin da questa sua prima opera, Craven assume una posizione prettamente anticonformista, provocatoria, denunciando il classismo e bigottismo, il perbenismo e la casta. L’ultima casa a sinistra è uno dei titoli pionieristici di quello che poi diverrà un vero e proprio sottogenere: il rape & revenge, che prevede stupri ed efferati omicidi seguiti da una vendetta della vittima o di chi per lei.
L’hard-core
Successivamente, si dedica all’hard-core realizzando, con lo pseudonimo Abu Snake, Angela is the fireworks woman. Nel’77 avvia inconsapevolmente la sua prima fortunata saga dirigendo l’atipico horror Le colline hanno gli occhi. Film che vede al centro ancora una volta la famiglia e la sua relativa disgregazione, tema poi ripreso nel fortunatissimo Nightmare. E se un altro elemento ricorrente della sua filmografia è l’autoreferenzialità, possiamo allora affermare che il thriller a tinte sovrannaturali Benedizione mortale è il suo lavoro autobiografico per eccellenza. Presentando una sanguinaria vicenda, che vede protagonista una semiesordiente Sharon Stone, che ruota attorno a una fondamentalista setta religiosa che condanna gravemente la sessualità.
Nasce Nightmare
Dopo il poco riuscito Summer of fear, Craven realizza il fantascientifico horror Il mostro della palude, utilizzando come soggetto il fumetto DC Comics Swamp Thing. Non manca l’incursione nel genere demoniaco. Con Invito all’inferno che anticipa di gran lunga capostipiti del filone. Ed è così che, nel 1984, si arriva al grande titolo Nightmare – dal profondo della notte.
Trama
Il film, che vede protagonista Robert Englund nel terrificante ruolo di Fred Krueger, un ex assassino di bambini e pedofilo bruciato vivo dai genitori delle piccole vittime di Springwood, si vendica dei suoi concittadini uccidendo i loro figli…in sogno. Per il soggetto del film, Craven si rifà ad alcuni articoli di giornale riguardanti un gruppo di giovani di etnia Hmong. Giunti da poco negli U.S.A. e deceduti nel sonno in circostanze misteriose. I ragazzi sembra infatti fossero terrorizzati da terribili incubi, che li avrebbero costretti a non dormire più, sino a giungere allo stremo delle forze. Freddy Krueger diviene così il demone dei sogni partorito dalla mente creativa di Wes Craven che uccide le sue vittime con un rudimentale guanto munito di affilatissime lame.
La curiosità
Una nota curiosa riguarda proprio il protagonista, Bob Englund che, paradossalmente, nei panni del villain compare per soli 7 minuti nel corso dell’intero girato. Un’altra curiosità è che il film più celebre di Craven è il trampolino di lancio per uno dei più grandi attori di Hollywood: Johnny Depp. Con Krueger, Craven entra nell’olimpo dei mostri sacri del cinema di genere. Un’escalation di sequel, remake e adattamenti dei suoi titoli lo renderanno uno dei nomi più in voga del panorama del terrore. Sino poi a tornare su un set sanguinario con un altro amatissimo personaggio, Ghostface della saga Scream. Del quale ad oggi si attende l’attesissimo quinto capitolo, in onore del regista scomparso il 30 agosto del 2015.