Riparte il Sei nazioni di rugby e la speranza dell’Italia e di vincere una partita. L’ultima fu contro la Scozia, il 28 febbraio 2015, a Murrayfield, con il ct Jacques Brunel. Iniziò male, sul 16-8, accorciò a un punto a fine prima frazione. Il secondo tempo fu molto fisico, gli scozzesi allungarono su calcio piazzato ma nel finale accadde l’imprevedibile: rimessa laterale azzurra a pochi metri dalla meta, per formare una maul, uno scozzese commette fallo e l’arbitro assegna una meta tecnica, è un 19-22 che all’epoca non si immaginava storico.
Il Sei nazioni e un bilancio pesante
Sette anni dopo, si spera di migliorare un bilancio ultranegativo, di 12 vittorie a fronte di 87 sconfitte, molte delle quali con un passivo notevole.
Il Sei Nazioni parte oggi
Si comincia oggi, domenica 6 febbraio, a Parigi, Stade de France, alle 16, contro la Francia. Il sabato successivo, all’Olimpico, ci sarà l’Inghilterra, sempre alle 16. La terza giornata sarà il 27, a Dublino, Aviva stadium, dalle 16 la sfida all’Irlanda. E si va al 12 marzo, a Roma, alle 15,15 Italia vs Scozia. La chiusura sarà il 19, a Cardiff, Principality stadium, alle 15,15 con il Galles.
Un nuovo Ct
L’Italia si è preparata a Verona, il ct è nuovo, il neozelandese Kieran Crowley. “Sarà il mio primo Sei Nazioni alla guida dell’Italia – racconta -. Sono molto emozionato in vista dell’esordio, ogni giorno passato qui in raduno sento una buona energia da tutti i componenti del team, che mostrano il loro impegno e le rispettive professionalità, per preparare al meglio uno dei tornei più affascinanti nel mondo dello sport”.
Tra i convocati c’è prevalenza Benetton, con ben 23 uomini
Fra i piloni, Ivan Nemer, Tiziano Pasquali e Cherif Traorè. Come tallonatori, Epalahame Faiva, Gianmarco Lucchesi e Giacomo Nicotera.
Seconde Linee Niccolò Cannone (Benetton) e Federico Ruzza. Nelle terze, Toa Halafihi, Michele Lamaro, Sebastian Negri, Giovanni Pettinelli, Braam Steyn e Manuel Zuliani. Come mediani di mischia, Callum Braley e Alessandro Fusco. Un mediano di apertura è biancoverde, Leonardo Marin, al pari di tutti e tre i centri: Juan Ignacio Brex, Luca Morisi e Marco Zanon. Come ali ed estremi, Montanna Ioane, Tommaso Menoncello, Edoardo Padovani.
E’ il primo Sei Nazioni senza Alfredo Gavazzi
Presidente federale per due mandati e prima per 4 da vice. E’ uscito di scena un anno fa, ultimo votato su cinque candidati, dando ragione ai dubbi avuti da due esperti giornalisti del Gazzettino, Toni Liviero e Ivan Malfatto, che per anni hanno sferzato l’imprenditore bresciano, di Calvisano, proprietario di un club pluriscudettato e plurifinalista. Solo inchieste serie, giornalismo sportivo vero, vecchia maniera, di impatto, sui cinque candidati.
Al Sei nazioni con un vicentino
Ha vinto Marzio Innocenti, un livornese dai riccioli bianchi, dalla grande disponibilità e da tempo trapiantato a Vicenza. Qualche settimana fa, è rimasto un’ora e 50’ in conferenza stampa, online, assieme al dt e al ct, al vicepresidente e al capoufficio stampa, Andrea Cimbrico, figlio di Giorgio, fuoriclasse genovese, firma de Il Secolo e della Fidal, la federazione atletica, sul sito. Ha risposto a tutte le domande.
Grande lezione di disponibilità e di trasparenza. Tra tanta gente che in giro non vale tanto, fra bellissime regine di cuori, come nella canzone di Piero Pelù, Marzio Innocenti è quasi unico. Ama il calcio e lo prende a modello. Questo si chiama essere un grande dirigente, non un geloso.
Sei nazioni e il valore del rugby
Il rugby è tanta roba, non solo in Veneto, vorremmo che fosse davvero nazionale, almeno come la serie B. “Il campionato degli italiani”, recita lo spot. Una serie A con sole 10 squadre pone delle domande, di fronte alle 20 del calcio e alle 16 del basket e alle 18 e persino 22 di alcuni campionati. Ma Innocenti si è già mosso bene, in questo anno. E con lui Crowley, il ct dalla Nuova Zelanda, la patria del rugby, insieme al Sudafrica.
Dove vederlo
La copertura tv sarà su Sky Sport, in streaming su Now e in chiaro su Tv8, con studi pre e post partita dedicati. Francesco Pierantozzi e Federico Fusetti saranno le voci dell’Italia, Moreno Molla inviato al seguito della Nazionale, Andrea De Rossi e Alessandro Moscardi commenteranno i match.
Ospite il grande Dominguez
Gli studi pre e post partita sono condotti da Davide Camicioli, con il coordinamento di Paolo Malpezzi, ospite fisso sarà Diego Dominguez, il miglior marcatore azzurro di tutti i tempi, uno dei 5 giocatori al mondo che ha segnato più di 1000 punti a livello internazionale.
Appuntamento lunedì per il commento
Il racconto editoriale sarà come sempre affiancato da una tecnologia all’avanguardia, in grado di esaltare ogni attimo di gioco e le performance degli atleti. E ogni lunedì, alle 17,“Obiettivo rugby Guinness Sei Nazioni”, la rubrica settimanale per fare il punto sul torneo, in compagnia di Dominguez.
Sei nazioni ti aspettiamo. E con te la vittoria azzurra
Tutto è da Sei nazioni, insomma, aspettiamo solo una vittoria azzurra.