Dalle carote al radicchio rosso Igp, le colture del territorio di Chioggia Cavarzere Cona, sono sempre più a rischio per la risalita del cuneo salino. Intanto si attende ancora l’avvio dell’opera di sbarramento della risalita di acqua di mare, che potrebbe eliminare, o ridurre di molto, i danni.
Augusti e il cuneo salino


“I lavori del progetto, di cui si parla da anni e tanto più da quando, l’anno scorso, siamo piombati dentro ad una fase durissima di siccità, non sono ancora partiti – esordisce con grande amarezza Nazzareno Augusti, segretario di Confagricoltura Venezia nell’area di Chioggia. – Tutto è ancora fermo, bloccato dai rimpalli burocratici. Siamo stupiti che non riusciamo a farlo capire all’opinione pubblica e ai politici di riferimento del territorio che ci ascoltano, ma senza darci poi risposte concrete”.
L’incontro con il sottosegretario e i sindaci di Chioggia e Cavarzere sul cuneo salino


A metà marzo, durante la Fiera di Cavarzere abbiamo ribadito ancora una volta alle autorità la gravità della crisi che stiamo affrontando – sottolinea Augusti. – In quella occasione abbiamo incontrato il senatore Luca De Carlo presidente commissione produzioni agroalimentari, e i sindaci di Chioggia e di Cavarzere con i gli assessori competenti. Al sottosegretario è stato esposta la cronologia dei vari passaggi correlati al progetto di sbarramento al cuneo salino sul fiume Brenta e la necessità di integrazione del finanziamento da parte del Ministero dell’Agricoltura per poter avviare i lavori di costruzione: l’opera infatti è bloccata perché la ditta, vincitrice dell’appalto, ha chiesto una integrazione visti i rincari nel frattempo sopravvenuti.”
L’appello all’assessore regionale Caner per sbloccare i fondi per il cuneo salino


La realizzazione dell’opera di sbarramento del cuneo salino sul fiume Brenta punta a mantenere un invaso di acqua dolce, impedendo la risalita dell’acqua salata dal mare e rallentando il deflusso dell’acqua dolce verso l’Adriatico.
“Lo scorso autunno, il Consorzio di bonifica, dopo aver incontrato l’assessore regionale Federico Caner, gli ha inviato un documento di riepilogo relativo alla ripartizione dei costi – riprende Augusti. – L’assessore Caner ha assicurato che avrebbe sollecitato il Ministero per il recupero dell’integrazione al finanziamento previsto per l’avvio dell’opera. Già l’anno scorso avevamo fatto numerosi sopralluoghi con i tecnici regionali che hanno potuto constatare i gravi danni alle colture determinati dalla salinità delle acque, a causa della risalita del cuneo lungo il Brenta. In mancanza dello sbarramento, infatti, l’acqua del mare è risalita fino a Cavarzere, impedendo ai sifoni, presenti lungo il corso del Brenta e del Gorzone, di attingere acqua a fini irrigui. I danni causati l’anno scorso riguardano già interi comprensori: cosa potrebbe succedere la prossima estate, se ancora i lavori non partiranno?”
Il presidente Pasti, “la siccità” continua: “previsioni tragiche”


“La previsioni dicono che la siccità e le alte temperature si ripresenteranno anche nella prossima estate, con potenziali, gravissimi danni aggiuntivi a quelli già registrati -conclude Marco Aurelio Pasti, presidente di Confagricoltura Venezia. – Dobbiamo ricordare infatti che senza l’acqua sarà difficile far funzionare gli impianti di irrigazione, anche quelli più tecnologicamente avanzati in un’ottica di sostenibilità. Il dato più grave è che le falde restano scariche e che la situazione è molto preoccupante, soprattutto in territori come quello di Chioggia per la risalita del cuneo salino. Paradossale che l’opera di sbarramento, che dovrebbe essere in cima ai progetti da realizzare, sia ancora ferma, dopo anni”.