A Katowice in Polonia, due settimane al seguito dell’Italia, all’inseguimento del sogno mondiale di volley.
Il sogno mondiale inizia
Siamo partiti per Lubiana due sabati fa, appunto, per il debutto nella fase a gironi, dell’Italia, con il 3-0 al Canada. Facili anche le gare con la Turchia e la Cina, sempre 3-0.
Poi il rientro dalla Slovenia, a casa, per la morte della suocera, Enza Dall’Aglio, 81 anni. Ripartiti dopo che l’Italia aveva battuto Cuba per 3-1.
Le storie raccontate
Nel frattempo abbiamo ascoltato tante storie a partire dai due liberi padovani, Fabio Balaso e Leonardo Scanferla: ”E’ il mio primo mondiale – racconta Balaso -, anche se in Nazionale ho debuttato a 20 anni, nel 2015. Mantengo un buon rapporto con Massimo Colaci, titolare alle olimpiadi. Con Anzani abbiamo vinto lo scudetto a Civitanova, c’erano anche Simon, adesso a Piacenza, e Yant”.
Il sogno mondiale guidato da De Giorgi
Sono i due cubani che l’Italia è riuscita a domare, con la regia di Fefè De Giorgi, un gentiluomo in panchina, assolutamente unico.
L’impresa dell’Ucraina
Una delle imprese l’ha compiuta l’Ucraina, da ripescata nel tabellone – per ranking, non per la guerra – ai quarti, con il 3-0 all’Olanda del parmigiano Roberto Piazza, a trascinarla Plotnytskyi, di Perugia, e Tupchii, che gioca in Ucraina. Poi l’inevitabile eliminazione, con la Slovenia, dopo l’illusione durata un set. “Per quanto riguarda la guerra – racconta Plotnytskyi -, speriamo di vincerla, dopo i tanti caduti, è l’unico auspicio che mi sento di fare”.
La Francia vede sfumare il sogno mondiale
Abbiamo assistito dal vivo, a Lubiana, alla quasi uscita della Francia già agli ottavi, con il Giappone di Philippe Blain, ex Cuneo, capace di raggiungere il 18-15 al tiebreak. Italia-Francia 3-2 è stata anche la sfida fra la panchina di Andrea Giani, profondissima, e i soli due cambi reali nelle scelte di De Giorgi, ovvero Anzani che dagli ottavi ha giocato stabilmente al posto di Roberto Russo e Sbertoli che entra ogni tanto come sostituzione tattica.
Volley, calcio e basket
Vedendo quell’Italia-Francia ci sono venute in mente le sfide mondiali del calcio, a Berlino 2006, vinta ai rigori dagli azzurri, e all’olimpiade di Tokyo, nel basket, con il ct Meo Sacchetti che ha fatto l’impossibile, per eliminare i blues, decisamente più forti. Vice palleggiatore francese è un friulano, di origine, Benjamin Toniutti, di San Daniele, da anni in Polonia.
Una bella chiacchierata
De Giorgi era stato compagno di Andrea Giani nei 3 mondiali vinti dall’Italia, di fila, ne aveva disputati 4 in sequenza, è stato bello ascoltare la loro fraterna amicizia, all’una, nella notte, davanti all’albergo, dopo l’eliminazione dei francesi, assieme a parlare di Velasco.
I francesi sono onesti
E poi Earvin Ngapeth, il giocatore dotato di maggiore classe al mondo, da anni, mi risponde al tavolo, sempre all’una, con i francesi: “Non sono il miglior giocatore al mondo”. Il migliore adesso è Rrromanò”.
Un po’ come dicono gli speaker e un po’ al cubo, dal momento che Yuri Romanò è stato davvero determinante, con i suoi 22 punti.
De Giorgi crede nel sogno mondiale
A Milano Romanò era riserva di Patry, francese, a Piacenza sarà per la prima volta titolare in serie A1. Aveva iniziato con il calcio, sino ai 16 anni, terzino sinistro, è uno dei rari opposti mancini, come Herrera, di Cuba. La mamma ci confessa: “Ogni settimana mi riguardo la finale degli Europei, da quando è entrato”. Lei faceva la pallavolista, in C. Per lui, De Giorgi ha lasciato a casa Zaytsev.
Il sogno mondiale può diventare realtà
E poi ieri sera la semifinale mondiale, Italia-Slovenia, con gli azzurri al cospetto di un paese da 2 milioni di abitanti che vive per lo sport. Daniele Lavia è l’unico giocatore del sud fra i 7 impiegati nelle gare importanti come titolari, ovvero sei più un centrale che esce a rotazione per fare spazio al libero. L’Italia asfalta la Slovenia con un secco 3 a 0 e vola in finale con la Polonia.
Un ct con Bassano nel cuore
E la bella storia di Gheorghe Cretu, ct con Bassano del Grappa nel cuore. “Ogni volta che torno fanno a gara a ospitarmi. Lì ho passato due anni splendidi, con il presidente Fiorenzo Signor. A parlare di Bassano mi viene veramente la pelle d’oca. Se a maggio ho vinto la Champions league, a Lubiana, con lo Zaksa, squadra polacca, lo devo anche alla follia di mia moglie, che mi ha sempre assecondato in tutto, lei è ungherese ed è stata protagonista anche in Champions di basket, da allenatrice, anche contro Schio. E’ difficile per un romeno affermarsi nel volley”.