Il miglior colpo di mercato che la Luparense potesse “sparare”. Portarsi a casa per la panchina Mauro “Ziro” Zironelli. Un’impresa non facile visto che i corteggiatori tra i professionisti non mancavano per il mister di Thiene. Ma vuoi la voglia di ripartire da una serie che Ziro conosce molto bene, sia l’ambizione sportiva del presidente dei “Lupi” che lo ha messo al centro del suo progetto hanno spinto l’ex allenatore di Mestre, Lecco, Modena ad accasarsi a San Martino di Lupari. Ovviamente ora l’obiettivo della Luparense è chiaro: promozione con il bel gioco dell’allenatore vicentino. Ex giocatore professionista ha vestito la maglia del Vicenza, della Fiorentina, della nazionale under 21, del VeneziaMestre e solo un grave infortunio gli ha impedito di esplodere tra i migliori nel suo ruolo in serie A. Sarà un campionato difficile e in girone ci sarà il Mestre. Lì Ziro ha compiuto un miracolo: riportare gli arancioneri tra i professionisti. La Luparense gli chiede un altro miracolo. Noi di enordest.it lo abbiamo intervistato in esclusiva.
Ziro perché la Luparense? Di certo non le sono mancati i corteggiamenti dei professionisti

“Non mi interessava proprio. Dopo i due anni di covid da dimenticare sotto l’aspetto umano, sportivo e volontariamente mi sono precluso il mercato dei professionisti e di ripartire e ho accettato l’offerta del presidente Zarattini. In serie C si pagano danni enormi con il covid e l’atmosfera era sempre tesa. Zarattini mi ha messo nel centro del progetto e ho accettato e ripartire”
Tanti giocatori che conosce bene. Fiducia o certezza di poter contare su di loro?



“Per tornare a fare il gioco che mi piace avevo bisogno di ragazzi che conoscessero i miei metodi di allenamento e miei schemi anche perché l’obiettivo era quello di avere dei giocatori adatti ai miei moduli. Ora sarà compito mio plasmarli con i giovani che hanno patito gli ultimi quasi tre anni in cui hanno giocato molto meno. Sarà più difficile ma è compito mio”
Luparense da promozione?

“L’intenzione è quella di creare una squadra forte per salire ma in girone ci sono squadre che si sono rinforzate molto a partire dall’Union Clodiense che vorrà rifarsi della beffa dell’anno scorso in cui hanno perso la promozione agli ultimi secondi”
Cosa proverà affrontando il Mestre?

“Sarà sicuramente una grande emozione. Era una grande famiglia per me: tanti amici, tutta la dirigenza a partire dal presidente. Poi in panchina un mio ex giocatore. Per me non sarà una partita come le altre. Due anni così non si possono cancellare”
Su cosa punta la Luparense?

“Sul collettivo e il gioco di squadra. Il presidente ha già vinto sei campionati con il futsal e vogliamo portare queste vittorie nel calcio attraverso il sudore, gli allenamenti, l’impegno. A parole è tutto facile ma bisogna poi trasformarle in fatti”
Lei ha girato molto in Europa per studiare il calcio non italiano. Che differenze ha trovato?

“Noi pensiamo molto di più a chiudere gli spazi e a essere focalizzati a giocare senza palla mentre fuori si attacca con la fase offensiva per cercare proprio di sfruttare gli spazi. Qualcuno un giorno disse che “era più importante non prenderle”. In altri campionati invece il divertimento è assicurato e chi viene a vedere una partita viene per divertirsi e non per vedere un 1 a 0 da difendere ma una gara giocata sempre in avanti. È anche il motivo per cui da due anni non andiamo ai Mondiali. Anche per una mancanza di attaccanti e non lo dico io. C’era qualità maggiore. Sono finiti i tempi di Vialli, Toni, Del Piero, Totti. Anche noi allenatori dovremmo farci delle domande”
Che ambiente ha trovato alla Luparense?

“Un ambiente familiare, alla mano. Possono dare un grande contributo per inserire i giocatori più giovani e saranno bravi a tenere compatto l’ambiente anche nei periodi difficili. È così che una squadra si forma e cresce”
Se potesse che giocatore porterebbe alla Luparense?

“Iniesta. Se mi chiedessero di scegliere tra Messi e Ronaldo io direi “il terzo”: “Don” Andrés Iniesta Luján. Senza di lui Messi non avrebbe vinto nemmeno un pallone d’oro. Un giocatore così è unico al mondo. Certo averlo alla Luparense sarebbe chiudere il centrocampo e la difesa con un lucchetto e buttare subito via la chiave”
Il suo segreto

“Fare le cose per bene e prendere tutto con l’impegno e la concentrazione giusta. Sia in allenamento che in partita”