Giorgio e Davide, come Ettore e Patroclo, sono due eroi omerici. Vendono a Rialto salumi e formaggi, gestione familiare e secolare nel negozietto La Baita, in Ruga Vecchia. Combattono gli Achei che circondano Troia… pardon Rialto, il luogo più antico, sacro, centrale e…turistico di Venezia. Già, Giorgio e Davide sono accerchiati dalle paccottiglie, i finti vetri di Murano, le maschere cinesi, i falsi merletti di Burano, i negozianti Bangladesh. Resistono epici. Per fortuna hanno ancora una clientela veneziana fissa e romantica che preferisce loro anziché i supermercati.
La loro virtù è la qualità del prodotto
I dati però sono sconfortanti. Fino a venti anni fa le licenze dei banchi ortofrutta a Rialto erano 45, oggi ridotte a 10 (mentre due esercizi restano sempre chiusi perché i titolari sono all’estero). I banchi del pesce erano 21, oggi ridotti a 8. Gli orafi (attività millenaria della omonima Ruga degli Oresi..) erano ben 18. Oggi sono solo in due.
Se non resta che piangere, vogliamo essere ottimisti
Pochi giorni fa quattro professionisti dell’Associazione architetti veneziani hanno presentato alla stampa il loro progetto di Urban Center. Lo hanno presentato nella sede Micromega di Campo San Maurizio. Avevano contattato lo scorso maggio Amministrazione comunale, sindaco e Civici musei. Ma non ci sono state risposte. Il progetto di recupero firmato da Bergamini, Cesarin, Dell’Antonio, Mariotti e Pandolfo, tutti conosciuti e stimati in città, prevede il recupero dell’immobile della Pescheria di oltre mille metri quadrati, inspiegabilmente abbandonato da oltre 15 anni.
Rialto mille usi
Non è che l’uso precedente fosse molto congruo: già ufficio leva, poi anagrafe comunale, ultimamente in uso al Tribunale di Venezia. Ci sono ancora le scritte, “ufficio del giudice istruttore” e il vecchio archivio. Recentemente é in uso ai Musei Civici.
Qualcuno ci ha provato
Idee? Nel 2010 il sindaco Giorgio Orsoni aveva proposto la creazione di un museo e centro islamico. Ottomani e arabi a Rialto erano di casa. Il progetto non trovò simpatizzanti e venne accantonato.
Rialto: dai comitati ai musei civici passando per Luigi
Anzi sorse un comitato in totale polemica. Rialto Mio, questo il nome, raccolse in poco tempo migliaia di firme di adesione. Avevano un piano di recupero e rivitalizzazione ben diverso. A gennaio 2019 vennero ricevuti dal sindaco Luigi Brugnaro che promise un interessamento da parte dell’Amministrazione. I Musei Civici pensavano anche di allestire alla Pescheria una mostra permanente di quadri di artisti contemporanei. Nello stesso anno venne presentata l’unica delibera bi-partizan (Fucsia e Pd) di iniziativa consigliare, ma tra meline e rinvii, “chiama oggi e ci pensiamo domani”, venne messa in congelatore in attesa del Brugnaro 2.
Rialto e Pescheria collegati?
Ora il progetto dell’Associazione veneziana architetti, ipotizza un passaggio sospeso per collegare le due parti della Pescheria. Un disegno molto ardito, ma assai diffuso a Venezia per collegare edifici continui. Per restare in casa municipale tra Ca’ Farsetti e Ca’ Loredan, i passaggi sospesi sono ben tre. “Siamo contro il degrado e la perdita di funzione – ammette l’arch. Odino Dell’Antonio – l’Urban Center punta sul recupero dei giovani e sulle attività tradizionali. Finito il mercato, che già è striminzito, nel pomeriggio Rialto è il vuoto assoluto, occorre far tornare i residenti come luogo di incontro”.
E pensare che la storia recente di Rialto è abbastanza combattuta
Nel 1883 l’ingegnere capo del Comune, Annibale Forcellini, propose, impose e costruí un mercato con tettoia e colonne in ferro, modello Le Halle di Parigi, allora di moda. Ai veneziani faceva letteralmente schifo e venne abbattuto qualche anno dopo. Ci pensarono l’arch. Domenico Rupolo e l’artista Cesare Laurenti, a proporre nel 1907 un edificio neo-gotico con tettoia e terrazza di fronte la Ca’ D’Oro.
La sua storia
La tradizione vuole che il friulano Rupolo si ispirò al Carpaccio con l’edificio riportato sulla destra nel Miracolo della Croce del 1494. Rialto, all’epoca, era collegata con un semplice ponte in legno girevole. L’area rialtina nel ‘500 era il luogo della finanza, dove sorsero i banco-giro (ovvero le banche), mercato mondiale per le pietre preziose e metalli nobili, luoghi di incontri diplomatici tra Oriente ed Occidente, mondo ebraico. Le Fabriche Vecie e Nove, erano le sedi di uffici pubblici e tribunali. Furono chiamati architetti famosi come lo Scarpagnino e Jacopo Sansovino.
Rialto e il suo mercato
Siamo all’oggi con una piccola nota amara. In Italia i mercati storici di Torino, Firenze, Roma, tanto per fare tre esempi, sono stati oggetto di grandi progetti di trasformazione. Con ottimi risultati. Stupisce vedere il centro del centro del centro di Venezia, ridotto a pochi banchi vuoti da una parte e a una sequela di orribili bancarelle turistiche dall’altra.
Rialto e la Pescheria. Contraddizioni di una città
La Pescheria neo-gotica di Domenico Rupolo, mille e quaranta metri quadrati, abbandonati da 15 anni, sono la metafora della città ricca di contraddizioni. Da una parte 8 mila e più b&b, dall’altra l’area di Rialto abbandonata a se stessa.
Caro Maurizio buona esposizione della situazione di Rialto Mercato!
Chissà che non si muovano ora!
Ma l’associazione che ha raccolto le firme per creare un Centro Culturale nelle logge della Pescheria e che ha presentato al sindaco il progetto è Comitato Rialto Novo non mio!
Attenzione!
Buono articolo per rivitalizzare il mercato di Rialto!
Solo che l’associazione che ha raccolto 5800 firme per creare un centro culturale nelle logge della Pescheria si titola Comitato cittadini campo Rialto Novo e adiacenze!
Invitati dal sindaco ad esporre il progetto . Sentiti poi dalle 2 commissioni consigliari con presenza di presidente e direttore Muve! Proposta di delibera 143 bipartisan .ai votata!!!! Assieme si può?
Bel riepilogo di una triste storia , nonostante le proposte e l’impegno di comitati , associazioni e cittadini veneziani , per dar nuova vita a tutta l’area Rialtina , l’amministrazione comunale ha snobbato totalmente le molteplici richieste d’aiuto !!
Ma la cosa pazzesca è che le proposte del Comitato Rialto novo erano supportate da FINANZIAMENTI PRIVATI !!
Finanziamenti che esistono tutt’ora!!!!
Chiediamo solo una commissione composta da assessorati competenti che possa valutare il da farsi !
Gettar via di questi tempi dei finanziamenti privati per far rivivere il CUIRE DI VENEZIA , È SEMPLICEMENTE PAZZESCO !!!
Altrimenti il sig Sindaco abbia la cortesia di spiegare, COSA BOLLE IN PENTOLA !!
Grazie a tutti coloro che credono ancora a Rialto e alle TRADIZIONI VENEZIANE .
Gino tu capisci di che cosa ha bisogno il mercato di Rialto!!!
Grazie a tutti coloro che credono ancora nel mercato di Rialto , conosciuto anche come ” IL CUORE PULSANTE DI VENEZIA ”
Grazie anche a chi crede ancora alle TRADIZIONI di un mercato millenario come quello di RIVOALTO , anche se da parte dell’assessore alle tradizioni, sembra che la zona non abbia nessuna importanza !
Forse non tutti sanno che il progetto ( che vorremmo condividere con il Comune)
ha dei forti FINANZIAMENTI PRIVATI !!!
Com’è possibile di questi tempi ignorare questa opportunità???
Qualcuno dovrebbe spiegarlo ai VENEZIANI , solo per un minimo di correttezza nei confronti di coloro che si prodigato per non far MORIRE IL CUORE DI VENEZIA !
GRAZIE!
Bellissimo articolo, molto veritiero, e sincero scritto da un VENEZIANO DOC, Grazie Maurizio a Nome del mio Titolare Davide per averci citato in questo articolo