Le radici della tradizione del presepe con le statuine è forse da ricercare nella celebrazione dei Lari, le figure di avi defunti, numi tutelari della famiglia, che erano rappresentati con statuette di terracotta o di cera e devotamente pregati su un altare in una nicchia della casa illuminato da un lume. Al solstizio d’inverno gli antichi Romani li celebravano con la festa chiamata Sigillaria (da sigillum, statuina, piccolo signum, immagine). Le ambientazioni dei presepi sull’acqua variano a seconda delle tradizioni regionali e del gusto e dell’inventiva personale, ma alcuni simboli sono ricorrenti.
I presepi sull’acqua
La presenza dell’acqua nei presepi ha una valenza simbolica, che riporta alla resurrezione e rigenerazione, in quanto l’acqua che rende fertile la terra è il simbolo di una nuova nascita. Il fiume nel presepe rappresenta il tempo che scorre, riporta al ciclo vitale che ruota nell’alternanza di vita e morte ed essendo acqua in movimento che porta via le impurità fa pensare anche alla purificazione. La fontana è il luogo dove accadono le apparizioni e gli incontri amorosi e secondo i Vangeli apocrifi è il luogo dell’annunciazione di Maria. Il pozzo rappresenta il tramite tra il mondo dei vivi e l’oltretomba. Il ponte rappresenta il passaggio, presente in molti rituali iniziatici. Figure collegate all’acqua sono anche il pescatore, simbolo di vita contrapposto al cacciatore che rappresenta la morte, e la lavandaia, che lavando via le scorie rappresenta la purezza e la rinascita del genere umano.
I presepi sull’acqua di Battaglia Terme
Il presepe sull’acqua di Battaglia Terme compie proprio quest’anno 30 anni. Ogni anno si ripete la magia e vengono riposizionati sull’acqua del canale Battaglia le statue di legno dei personaggi, ogni anno sempre più ricchi, distribuiti su zattere e imbarcazioni tipiche della tradizione lagunare: un ‘burceto’ (piccolo burcio, tipica imbarcazione da carico per la navigazione sia fluviale che lagunare), due zattere, due saltafossi (piccole imbarcazioni tradizionalmente adibite alla pesca, di laguna o di mare) e come novità di quest’anno anche un ‘topo’ (o ‘mototopo’, piccola imbarcazione adibita al trasporto di merci).
Il presepe è realizzato ogni anno grazie alla passione del Gruppo Presepisti di Battaglia Terme e del circolo remiero El Bisato. Le imbarcazioni sono messe a disposizione dal Museo della Navigazione Fluviale (il ‘burceto Rialto’ dell’associazione TVB che gestisce il museo, il natante ‘Caiceto’ del barcaro Loris Verganesi, il natante di ferro ‘Valesana’ del fondatore del museo, Riccardo Cappellozza). Le statue che inscenano il corteo dei pastori e degli antichi mestieri della nostra civiltà contadina sono realizzati quasi a grandezza naturale. E alcuni mossi da meccanismi ed effetti, tutti cullati dolcemente dall’acqua. Al tramonto i personaggi si illuminano e l’effetto a specchio sull’acqua rende il tutto ancora più ‘vivo’. I presepisti portano il Bambino il 24 dicembre alle ore 18 con una cerimonia cantata illuminata dalle luci delle fiaccole e delle barche illuminate. I Re Magi invece arrivano il 6 gennaio su Arcaluna, una barca creata con materiali di scarto.
La leggenda del presepe di Battaglia
Le origini di questo presepe galleggiante risalgono a una antica leggenda secondo la quale dei barcari (barcaioli) avrebbero visto una donna bellissima lavare le fasce di un bambino nelle acque del canale in un tratto compreso tra la chiesetta del Pigozzo e il castello del Catajo.
Il presepe è visitabile dal 5 dicembre 2021 al 15 gennaio 2022, lungo la passeggiata dell’argine del canale Battaglia, nei pressi del ponte dei Cavalcanti.
I presepi lagunari di Burano
Un altro presepe reso spettacolare dalla presenza dell’acqua è quello allestito nella laguna, davanti all’isola di Burano, con lo sfondo naturale di Venezia. Quest’anno è ancora più sentito, in quanto l’anno scorso è stato distrutto dalla mareggiata che ha portato via una ventina di personaggi. Per scongiurare i pericoli di acqua alta e scirocco le statue sono state questa volta ancorate le une alle altre.
L’inventore di questo presepe suggestivo è l’artista per passione Francesco Orazio, che fa il fruttivendolo a Burano. Un po’ di anni fa ha pensato di distribuire nella laguna i personaggi del presepe in un tratto lungo 150 metri nello specchio d’acqua non navigabile davanti alla pescheria vecchia di Burano. Le figure della Sacra Famiglia, dei pastori e degli animali sono dipinte a mano a grandezza naturale su pannelli di compensato marino. Fissati su pali conficcati nel fango della barena e a seconda del livello delle maree hanno i piedi lambiti dall’acqua che crea un affascinante effetto a specchio. Soprattutto quando il cielo e la laguna si tingono di rosa al tramonto.