“In certe stagioni dell’anno ci sono ore della notte a Venezia che sembrano sospese, perplesse se arrivare al giorno a venire o sostare come farfalle …Sono le ore diseredate, le sorelle povere delle ore del giorno, che invece volano, mangiando gli uomini … Sono le ore soavi, propizie a noi, come le stelle”. Mirko Petternella Cercavo un incipit per aprire questa pagina dedicata a un maestro della pittura come Virgilio Guidi e ho trovato un poeta. Nel suo libro “Undicesimo non giornalare” Mirko Petternella traccia un affresco indimenticabile di luoghi, episodi, personaggi. Così ho rubato un passaggio del racconto dedicato a Virgilio Guidi, prezioso come una tela dipinta da un artista. “Sembra sia nato nel ’70 avanti Cristo, scrive Mirko, lui è di sempre”.
Virgilio Guidi sintesi perfetta
Sintesi perfetta di un pittore che ha fatto la storia del Novecento trasformando la pittura in luce, in una costante vibrazione tra acqua, terra e cielo. Ha svelato così bene i segreti di Venezia che spesso quando guardiamo San Giorgio o la Giudecca, stiamo in realtà ammirando un Guidi.
Chi era Virgilio Guidi
Virgilio Guidi nasce a Roma il 4 aprile 1891, e muore a Venezia sua città d’elezione nel 1984. Sono trascorsi centotrent’anni dalla nascita del maestro, ed è quindi più che mai attesa la grande mostra: “Omaggio a Virgilio Guidi” con uno sguardo alla collezione Sonino, 17 settembre 2021 – 7 gennaio 2022.
Una superba antologica inserita nelle celebrazioni ufficiali per i 1600 anni della fondazione di Venezia. Presentato tutto il lavoro artistico del maestro, padre ispiratore di generazioni di artisti. Il percorso è accompagnato dalle musiche di uno straordinario interprete della musica come Pino Donaggio, grande appassionato d’arte e amico di Virgilio Guidi.
La mostra è a cura di Stefano Cecchetto, Giovanni Granzotto e Dino Marangon
Organizzata da Fondazione Bevilacqua La Masa, in collaborazione con Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, presenta 220 capolavori del maestro collocati in tre sedi espositive: Bevilacqua La Masa, Ca’ d’Oro, Palazzetto Tito.
Il viaggio di Virgilio Guidi
Un privilegio assoluto ammirare tutto il percorso pittorico di Guidi dagli inizi culturalmente rinascimentali, allo spazialismo, per concludere con l’essenza di un puro bianco concettuale. La rivoluzione del paesaggio attraverso la lezione di Bellini, Lorenzo Lotto, Tiepolo, Canaletto. Ma il maestro studia e conosce bene le alchimie di Giotto, Piero della Francesca, Courbet. L’apice del successo lo raggiunge nel 1924 alla XIV Biennale di Venezia. Un maestro del Novecento che possiede il dono di raccontare la luce attraverso una spazialità assoluta e originale.
Tre sedi espositive per un itinerario attraverso i luoghi dell’arte e dell’anima, da percorrere tutto senza un attimo di respiro
Piazza San Marco Bevilacqua La Masa: sono esposti ottanta capolavori cha partono dalle prime opere del maestro, gli interni e le figure degli anni Venti, i paesaggi romani, le Venezie, le figure degli anni Trenta e Quaranta e poi il magico periodo dello Spazialismo veneziano del dopoguerra costellato da immagini che sono diventate icone come le Figure che si levano, i Tumulti, i Cieli antichi, le Marine Zenitali, le Baronesse e infine le ultime grandi opere dei Bianco su Bianco fine anni Settanta.
Ca’ d’Oro: lo straordinario palazzo tardogotico affacciato sul Canal Grande, ospita alcune Nature morte degli anni Dieci, i Carabinieri a cavallo del 1920, il Pittore all’aperto del 1924, l’Uomo che legge del 1927 e alcuni Bacini di San Marco, sempre della fine degli anni Venti.
La Ca’ d’Oro è sede dell’importante collezione del barone Giorgio Franchetti che nel 1916 donò le sue raccolte e l’edificio stesso. Le opere di Guidi sono collocate nell’imponente secondo piano con vista sul loggiato affacciato sul Canal Grande. Dialogano perfettamente con i capolavori di artisti come Sebastiano del Piombo e Francesco Guardi.
Palazzetto Tito, San Barnaba: ospita significativi dipinti degli ultimi 30 anni della produzione di Guidi, insieme a una selezione esaustiva dell’importante collezione Sonino, composta soprattutto da marine, ma anche da splendide figure di donna, alberi, figure agitate, opere tutte appartenenti al periodo successivo all’ultima guerra.
Un viaggio nell’anima con Virgilio Guidi
È proprio qui, vicino a San Barnaba, che si completa in modo perfetto il mio viaggio dell’anima. Palazzetto Tito è a dieci minuti dall’Accademia, dieci minuti di strada o trent’anni di vita. Facevo il liceo artistico, mio padre era uno straordinario pittore, da lui ho imparato l’amore per la bellezza, l’etica e la libertà in tutte le sue forme. Era un mondo bellissimo, ore trascorse a parlare d’arte con il professor Luigi Tito, il gallerista Gianni De Marco, lo scultore Simon Benetton, il fotografo Ermanno Reberschak, (autore del famoso spot del cavallo bianco in Piazza San Marco). Poi tornavo a scuola, una ragazzina inesperta che al primo anno di Liceo aveva come insegnanti di disegno Edmondo Bacci, Giovanni Barbisan, Mario Guadagnino, Fabrizio Plessi, praticamente la storia dell’arte veneta e italiana.
Il mio ricordo
C’è una foto che mi è molto cara, perché è l’ultima volta che ebbi occasione di vedere Virgilio Guidi. È del 1984, scattata in occasione di una mostra alla storica Galleria “il Traghetto”. Esponeva le sue ultime opere a testimonianza di una immensa vitalità creativa. Guidi aveva 93 anni, nonostante i problemi motori non volle mancare all’inaugurazione. Nella foto è ritratto con l’allora sindaco di Venezia Mario Rigo e mio padre, il maestro Ferry.
Virgilio Guidi si spense proprio in quei giorni, mentre la mostra era ancora in corso, il 7 gennaio 1984. Così ci ha lasciato un romano, etrusco, veneziano d’elezione.
Come ha scritto Mirko Petternella che lo conosceva bene: “Ha fatto tante Biennali, tante personali, della sua attività tutti hanno scritto, della sua solitudine, nessuno.
OMAGGIO A VIRGILIO GUIDI con uno sguardo alla collezione Sonino
17 settembre 2021 – 7 gennaio 2022, Venezia
Fondazione Bevilacqua La Masa – Galleria di Piazza San Marco
Palazzetto Tito
Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro.
Bellissima mostra dedicata ad un grande maestro…era ora! Bellissimo l’articolo, brava Elisabetta!
Dott.ssa Elisabetta, che bellissimo racconto e ricordi, anche autobiografici per parlare del pittore Virgilio Guidi, che prendono avvio da un testo del noto e bravo giornalista Mirko Petternella. Sembra un testo poetico. Anche la conclusione del Suo articolo si conclude con una costatazione che tocca l’anima, un po’ malinconica, del sempre citato Petternella: “della sua attività tutti hanno scritto, della sua solitudine, nessuno”. Leggendo il Suo articolo anch’io ho collegato qualche nome e luogo. Virgilio Guidi, romano, era di casa nel caffè Aragno a Roma, frequentato in precedenza, solo pochi anni prima, da Boccioni, Severini e Colini, quest’ultimo mio concittadino insieme a tanti letterati come Corazzini. L’altro nome è quello di Alberto Franchetti, un grande musicista, forse più eseguito in Germania rispetto all’Italia, fratello del citato Giorgio. La sua scrittura dott.ssa Elisabetta è un invito per conoscere da vicino questo grande artista, possiamo dire contemporaneo. Dai numeri e dai luoghi, oltre che dalle belle fotografie, comprendo come questa mostra sia importante, mettere insieme 220 opere e organizzarle in tre sedi di prestigio credo che sia stata un’impresa impegnativa, quindi una mostra da non perdere. Complimenti per il Suo lavoro di divulgatrice della cultura veneziana e per la conoscenza dell’argomento.
Grande pittore Virgilio Guidi! La riflessione su Cézanne lo portò a fondare una sua plasticità della forma attraverso il colore. La luminosità dei suoi primi paesaggi veneziani le sue litografie ,le sue incisioni, le sue Marine,che sono puri piani di colore/ luce,le sue figure…..Un grande maestro pittorico veneziano!
Sono felice che per i 1600 anni di Venezia Elisabetta abbia colto l’occasione di questo bellissimo articolo su Virgilio Guidi. È un pittore che ho sempre amato (posseggo una “maschera tragica” del 1976) che mi ha sempre colpito per la sua immensa forza. Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscerlo avendo frequentato la galleria ” Il traghetto ” poco dopo la sua morte nell’84. Non mancherò di vedere le mostre in programma nelle varie sedi. E questo lo devo alla cara amica Elisabetta sempre brava ad attrarmi con i suoi meravigliosi articoli.