Una giornata trionfale per l’Italia a Tokio con tre medaglie d’oro che portano il bottino azzurro a quota trentotto che vale a dire record storico. Superate le trentasei medaglie di Los Angeles 1932 e Roma 1960. Dieci medaglie d’oro, dieci d’argento e diciotto di bronzo e nel medagliere abbiamo superato anche la Germania, ora siamo al settimo posto.
L’Italia nella storia con la staffetta 4X100
Storica ed emozionante fino alle lacrime di gioia la vittoria della staffetta 4X100 composta da Lorenzo Patta, Marcel Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu che per la prima volta nella storia delle olimpiadi si è aggiudicata la medaglia d’oro. Il quattro moschettieri azzurri avevano di fronte le favorite Gran Bretagna e Canada e anche Giappone e Cina sulla carta più accreditate. Gli Usa erano già fuori dalla semifinale.
La gara della staffetta dell’Italia
All’ultimo momento il direttore tecnico del settore velocità Filippo Di Mulo ha deciso di schierare in prima frazione Lorenzo Patta e posizionare Marcel Jacobs in seconda per poter meglio valorizzare il suo potenziale. In terza Fausto Desalu e ultimo frazionista Filippo Tortu. Una mossa azzeccatissima che ha visto partire bene Patta e passare il testimone ad uno scatenato Jacobs il quale ha tenuto testa a testa con Canada e Gran Bretagna. Il testimone è passato nelle mani di Desalu che ha avuto un leggero “rallentamento” e quando ha passato il testimone a Filippo Tortu per l’ultima frazione l’Italia si trovava in terza posizione. A questo punto è esplosa tutta la potenza lanciata e la cattiveria agonistica del ventiduenne sardo che ha rimontato prima il canadese De Grasse e negli ultimi dieci metri ha superato anche il britannico Mitchell-Blake folgorandolo sulla linea d’arrivo con il tempo di 37”50 ampiamente record italiano contro il 37”51 dei britannici.
Da non crederci
Un botto incredibile per i quattro atleti italiani che sembravano perfino increduli dell’impresa compiuta. Tortu in lacrime e Jacobs(doppietta per lui) che lo va ad abbracciare, poi tutti e quattro sfilano avvolti nel bandierone tricolore. Che gioia per lo sport italiano e soprattutto per il movimento dell’atletica che a questo punto vanta cinque medaglie d’oro, mai successo prima.
L’Italia bissa il successo nella marcia 20 km con il femminile
Eh sì perché durante la mattinata la trentenne pugliese Antonella Palmisano proprio nel giorno del suo compleanno ha compiuto l’impresa di vincere l’oro sui 20 chilometri di marcia, facendo così il paio con l’oro vinto sempre nella marcia maschile il giorno prima dall’altro pugliese Massimo Stano. La Palmisano è stata tatticamente perfetta e, nonostante la giornata molto calda e afosa, è stata fin dalle prime battute sempre nel gruppo di testa dove figuravano anche le forti atlete cinesi.
Una tattica perfetta
Una tattica che ha portato diverse atlete “fuori giri” e alcune costrette alla squalifica perché non in grado di tenere il passo regolare. Per l’azzurra l’ultimo chilometro è addirittura in perfetta solitudine e convinta già della vittoria ha percorso gli ultimi metri con la bandiera tricolore avvolta sul collo. Brividi a non finire, ma la vittoria è arrivata. Grande Antonella. E grazie ancora a tutto il settore della marcia che negli anni ha sempre dato grandi soddisfazioni all’Italia a partire da Ugo Frigerio oro ad Anversa e Parigi, Pino Dordoni a Helsinki nel 1952, Abdon Pamich a Tokio nel 1964, Maurizio Damilano a Mosca nel 1980, Ivano Brugnetti ad Atene nel 2004 e Alex Schwazer a Pechino nel 2008.
Terzo oro dal Karate
Il terzo e non ultimo oro è arrivato grazie a Luigi Busà detto “il gorilla di Avola” nel karate specialità kumite dove si è imposto nella categoria fino ai 75 chilogrammi. Busà numero uno del ranking mondiale nel round robin a cinque ha chiuso al primo posto con tre vittorie e una sconfitta. Poi in semifinale ha vinto facile contro l’ucraino Stanislav Horuna per 3 a 0 ed ecco l’appuntamento per conquistare l’oro. Finale contro l’azero Rafael Aghayev già campione del mondo cinque volte, un vero satanasso. Una finale molto controllata con parate spettacolari e dopo due minuti scarsi arriva il colpo vincente di Busà. Un pugno ben assestato che gli vale un punto prezioso, tant’è che il punteggio finale sarà 1 a 0.
Che dire una giornata magica per la nazionale azzurra…e non è finita!