Il Diario Liberale di questa settimana. Sempre pungente ma riflessivo. Fa pensare ma non risparmia nessuno. Come un vero diario raccoglie pensieri e riflessioni. Sa volare come una farfalla ma pungere come un’ape.
Nessuno è favorevole al terrorismo, né all’antisemitismo e neppure all’omofobia. Ma perché evocarli senza ragione?
Sarebbe stato più saggio ricordare al Segretario di Stato USA che per non avere problemi col terrorismo islamico basta comportarsi come l’Italia. Oggi, invece, sempre proni davanti a chi è più ricco e importante, ci lasciamo coinvolgere in propositi e minacce che non ci riguardano. Mai in nessuna epoca, infatti, siamo stati oggetto di attentati, perché da tremila anni amici di quei popoli divenuti poi musulmani. Li abbiamo sempre rispettati e considerati nostri pari. Altri li hanno prevaricati e schiavizzati durante una crudele colonizzazione. Purtroppo la Storia non si cancella né si dimentica.
Non ha voluto ascoltare l’appello dei saggi che per prudenza suggerivano di spostare la finale in un paese più salubre
Volevano giocare in casa per vincere, sfidando il contagio che, stolti, pensavano avere già sconfitto. Ma abbiamo vinto noi, nonostante l’aggressività, la violenza e persino l’occhio di riguardo dell’arbitro. Non è stata solo vittoria sportiva, ma anche contro l’arroganza e la prepotenza. I 65mila tifosi, solo inglesi, senza mascherina, è vero che erano all’aperto, ma ammucchiati. Per più di due ore si è urlato sul viso del vicino in dispregio alle più elementari norme di igiene, oltre che di sicurezza. La prossima volta, Maestà, scriva al Premier non alla squadra, cui è ora di insegnare come si perde.
L’11 luglio 1982 accanto a Pertini allo stadio c’era il re di Spagna. Nel 2021 a Wembley nessuno ha accolto Mattarella
Che vergogna, Maestà! Che paese lascia dopo 68 anni di regno? Neppure il Premier ha accettato la sconfitta. Nessun biasimo di William, futuro re, tifoso come gli altri. Ancora più grave è che la polizia non abbia protetto gli italiani dal vile pestaggio all’uscita dallo stadio. Almeno lei dia un segnale di indignazione. Non basta neppure abdicare. Un gran gesto sarebbe restituire trono e prerogative reali. Capiscano gli inglesi che, avendo perso l’aplomb e il tradizionale fair play, non meritano più né lei né la monarchia. Se no, ha ragione Harry di pensare che anche la nonna è come gli altri.
Ci sono voluti trent’anni per stabilire che il conto estero su cui affluivano tante donazioni non era del PSI ma di Craxi
C’erano depositi per quasi 20 miliardi di vecchie lire in una banca svizzera, cioè più di 9 milioni di euro, versati da chi chiedeva favori. Quel denaro era di Bettino, non del partito. Più che tributaria la sentenza della Cassazione. è politica perché conferma la corruzione, seppure per utilizzo elettorale, come la difesa ha sostenuto. Ora gli eredi – moglie e i due figli – oltre alle spese legali, dovrebbero pagare le tasse allora evase. Ma non si sa quante. Non si è nemmeno chiarito che fine abbiano fatto tanti quattrini. Oggi la politica è molto meno brillante, ma certamente più onesta.
Gli eredi dei grandi industriali che inventarono il made in Italy vendono le aziende agli stranieri e vivono di rendita
Da 25 anni, infatti, non si pagano più tasse neppure sulle successioni miliardarie. Questo è avvenuto con la complicità di Confindustria, che non tutela la proprietà italiana, e persino di operai che da un po’ di tempo votano per i partiti che proteggono più gli imprenditori che i dipendenti. Poi quando vengono licenziati ricorrono in lacrime al sindacato ormai senza potere. Anziché penalizzare continuamente il lavoro, che è già in crisi, sarebbe più opportuno fare una riforma del capitale. Infatti, recuperato investimento e guadagno i nuovi proprietari chiudono anche le aziende più importanti.
La politica che è l’arte del compromesso tra pareri diversi in Italia non è efficace perché tutti vogliono avere ragione
Pretendiamo libertà e benessere ma la democrazia non fa per noi essendo un sistema di popoli più evoluti. Ecco perché siamo in maggioranza sovranisti, anche gli operai, persino i meridionali. Se si discute una legge socialmente importante ognuno è convinto che la propria tesi sia la migliore. E si litiga fino a distruggere tutto. Pur millantando di essere eredi di santi, poeti, eroi e navigatori, siamo solo prepotenti. Draghi, che è uomo colto e di lunga esperienza, ha trovato il modo per mettere tutti d’accordo. Fa credere a ognuno che prevarrà il suo parere. Poi fa come ritiene sia più giusto.