“Non capisco perché le persone chiamano un architetto e poi gli dicono cosa fare”. Aforisma attribuito a Frank Gehry uno dei più grandi architetti al mondo. Le sue opere sembrano muoversi nello spazio come in una danza, tutto diventa leggero, sinuoso, senza confini definiti e costrizioni. Guggenheim Museum di Bilbao, Walt Disney Concert Hall a Los Angeles, solo alcune delle sue innumerevoli opere travolgenti. “Creatore di sogni” lo ha definito il regista Sidney Pollack realizzando un film documentario su di lui. È anche stato inserito come guest star in una puntata dei Simpson, “blasone contemporaneo” della notorietà planetaria.
L’uso delle linee oblique, i materiali poveri o insoliti come la lamiera metallica e ondulata, la scomposizione delle forme con quell’effetto magico tra stabilità e squilibrio: è il decostruttivismo bellezza! Perdonate la citazione alla Bogart, ma quando espone Frank Gehry io corro a vederlo sempre con grande interesse. Non mi sono mai persa una Biennale con le sue opere.
Il creatore di sogni alla Biennale
Prima che scoppiasse la pandemia, gli organizzatori della Biennale idearono un titolo che oggi suona profetico “How will we live together?” È l’incipit della 17a Biennale Architettura in programma sino al 21 novembre, curata da Hashim Sarkis. I Babilonesi si posero questa domanda nel costruire la loro torre, ha detto Sarkis, interrogativo antico quanto attuale. Crisi climatica, massicci spostamenti di popolazione, instabilità politica, disuguaglianze razziali ed economiche, su questi conflitti è arrivata la pandemia infrangendo ogni certezza. Il tema quindi rappresenta molto bene gli scenari che si apriranno in futuro.
Il creatore di sogni allo spazio Louis Vuitton
112 partecipanti provenienti da 46 paesi con una grande rappresentanza di Africa, America Latina, Asia, molti eventi collaterali disseminati nei luoghi più belli della città. Imperdibile la mostra allestita nel cuore del centro storico a due passi da Piazza San Marco, nello spazio Louis Vuitton: “CHARLOTTE PERRIAND AND I” Converging designs by Frank Gehry and Charlotte Perriand”
Il ciclo di mostre
L’esposizione mette a confronto due architetti celebri che hanno avuto la stessa visione innovativa e pionieristica, un dialogo tra le opere fondamentali di Charlotte Perriand e Frank Gehry. Evento realizzato nel contesto del programma “Beyond the Walls” della Fondation Louis Vuitton.
Il ciclo di mostre, inaugurato nel 2014, presenta opere inedite della Collezione negli Espace Louis Vuitton di Seoul, Tokyo, Monaco, Pechino, Venezia e Osaka, un impegno nel creare progetti internazionali e renderli accessibili ad un pubblico più vasto. Lo spazio veneziano, presenta il lavoro dei due celebri architetti, sia come riferimento storico, sia come soluzione concreta per le questioni che ci troviamo ad affrontare oggi con una popolazione globale senza precedenti e confini in continua evoluzione.
Chi era un creatore dei sogni
Charlotte Perriand (1903 – 1999), è un personaggio davvero sorprendente, con il suo stile attraversa tutto il Novecento, cambiandolo. Architetto, urbanista, designer, fotografa. Una figura di spicco della modernità, spregiudicata e talentuosa, in un’epoca in cui il contesto professionale era in gran parte maschile. Nel 1927, a soli ventiquattro anni, espone al Salon d’Automne. Il grande Le Corbusier ne rimane affascinato, le propone di lavorare con lui e con Pierre Jeanneret. In quello studio nasceranno i capolavori dell’interior design, icone della modernità.
L’architettura moderna
Charlotte Perriand ha contribuito allo sviluppo della moderna architettura d’interni, come la cucina aperta, la produzione in serie di mobili, la razionalizzazione degli spazi aperti all’esterno e alla natura. Invitata a fare consulenza sulla produzione di arte industriale in Giappone nel 1940, ha anche svolto un ruolo significativo nella storia del design giapponese. Con il suo talento innovativo ha promosso la fusione tra le diverse arti: pittura, scultura, architettura, arredamento. Molto amica di Fernand Léger, straordinario pittore. Insegnamento moderno il suo, quello di dare priorità alle necessità dell’uomo creando nuove forme dell’abitare.
Davvero interessante il suo progetto per la costruzione del Rifugio Tonneau del 1938, che purtroppo non venne realizzato a causa della guerra. Autentica architettura portatile, ispirato da una giostra per bambini vista in Croazia.
Di forma cilindrica, era in grado di accogliere più cordate contemporaneamente, da dieci a trentotto alpinisti, offrendo anche una buona resistenza in caso di tempesta di neve. I pezzi potevano essere trasportati sulla schiena senza fatica. Montaggio previsto, tre giorni.
Gehry, un altro creatore di sogni
Frank Gehry ha realizzato anche lo straordinario edificio sede della Fondazione Louis Vuitton a Parigi, che ha la forma leggera di una incredibile barca con le vele spiegate nel cuore del Bois de Boulogne, esempio emblematico dell’architettura del XXI secolo.
Un legame profondo con Venezia. Nel 2008 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera. Giusto riconoscimento per chi ha trasformato l’architettura moderna liberandola dai confini della scatola e dalle costrizioni.
Tornando indietro nel tempo, Gehry è stato uno dei protagonisti della geniale intuizione di Paolo Portoghesi, artefice nel 1980 della prima edizione della Mostra Internazionale di Architettura, un successo che porterà all’istituzione di un nuovo settore a lei dedicato.
Portoghesi
Come direttore, Paolo Portoghesi propose la mostra: “La Strada Novissima”, coinvolgendo 20 architetti di fama mondiale, tra cui Gehry, invitandoli a progettare 20 facciate a grandezza naturale per riflettere sul tema della strada e sul modo di pensare l’architettura. Un vero e proprio percorso di 70 metri, dieci facciate per lato. Ogni facciata alta 9 metri, rappresentava lo stile dell’autore. Tutte insieme nella loro diversità componevano un percorso urbano da attraversare in piena libertà e pluralismo visivo.
Come tutte le cose geniali la mostra salpò per altri lidi arrivando a Parigi e successivamente a San Francisco nell’Arsenale del porto. Si aggiudicò un titolo meraviglioso: “La strada che ha attraversato l’Oceano”.
CHARLOTTE PERRIAND AND I
Converging designs by Frank Gehry and Charlotte Perriand
Espace Louis Vuitton
Venezia Calle del Ridotto 1353
Evento Collaterale della 17. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia
Aperto dal lunedì alla domenica dalle 10:30 alle 18:30.
Aperto nei giorni festivi. Ingresso libero.
Sabato e Domenica su appuntamento su www.louisvuitton.com
22 maggio 2021 – 21 novembre 2021
Bel percorso architettonico! Grazie
Dott.ssa Elisabetta, grazie per averci fatto conoscere questi grandi filosofi dello spazio e dell’arredo. Devo dire la verità, non conoscevo Charlotte Perriand e Frank Gehry, (guardo anche i Simpson e The Big Bang Theory) però Lei ha suscitato questo interesse e ha dato valore alle idee che cambiano il mondo. La frase più bella e più complessa di questo articolo è: “Come vivremo insieme?”.
Queste menti superiori ci aiuteranno a disegnare le caratteristiche e gli elementi fondanti della civiltà del nuovo millennio. Complimenti, la Sua scrittura è sempre piacevole.
Un grosso complimento a te cara Elisabetta come architetto della parola con la capacità di attrarre con passione chiunque ad appassionarsi ai tuoi meravigliosi racconti.
La grande suggestione ed emozione che suscita in noi la creazione architettonica di livello crea lo stesso immenso stupore che proviamo di fronte alle grandi opere umane. Ad Elisabetta Pasquettin il merito di farci incontrare questi mondi di rara bellezza attraverso la conoscenza dei loro autori.