A fronte di una caduta che nel 2020 si è fermata al 9,3 per cento, nel 2021, invece, il Pil del Veneto dovrebbe tornare a crescere attorno al 5 per cento. Con una situazione in continua evoluzione è comunque molto difficile fare delle previsioni. Tuttavia è presumibile ritenere che anche nella nostra regione torneremo in una situazione pre-Covid non prima del 2023.
Aspettando il 2023
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Quest’anno, quindi, assisteremo ad un rimbalzo della nostra economia che ci farà recuperare solo una parte della contrazione subita l’anno scorso. Sarà perciò determinante spendere presto e bene gli oltre 200 miliardi di aiuti economici che ci arriveranno dall’Unione Europea con il Next Generation EU e che in parte saranno investiti anche in Veneto. Senza contare che, almeno fino alla fine dell’estate, dovrà continuare con maggiore determinazione l’azione di sostegno alle attività maggiormente colpite dal Covid.
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I rischi che corriamo
Altrimenti, corriamo il rischio che la crisi economica in atto si trasformi in una crisi sociale senza precedenti, dove a pagare il prezzo più alto saranno i più deboli, come i giovani, le donne e le partite Iva.
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Il turismo spera nel 2023
La situazione più difficile la stanno vivendo i settori legati all’attività turistica e alla domanda interna. In linea generale la gravità della situazione è comunque legata al tema occupazionale. Quando verrà meno il blocco dei licenziamenti, previsto a fine giugno per le medie e grandi imprese e in autunno per le micro e piccole, anche il Veneto potrebbe correre il pericolo di vedere aumentare a dismisura il numero dei disoccupati. Una ipotesi che dobbiamo assolutamente scongiurare.