Era un venerdì pomeriggio di qualche anno fa! Mi chiama “La Ely” e mi dice: ma tu che del Veneto sai tutto ( sempre assai generosa ), sei mai stato a Borghetto sul Mincio! La prima risposta che gli ho dato è stata, “ahi ahi Ely, qui si parla di Lombardia! Borghetto è in provincia di Mantova!
Il rimprovero su Borghetto
Dopo il giusto rimbrotto della Ely che mi spiegava che Borghetto è vicino a Mantova ma è in provincia di Verona, onestamente sono sbiancato; caspita che figura da “ciodi che go fato” mi sono detto! Ripresomi dallo sconforto di cotanta ignoranza, ho immediatamente ceduto le armi, dicendo chiaro e tondo: Fai di me ciò che vuoi ho toppato alla grande, ma dimmi perché me lo chiedi?
Il Borghetto e l’enogastronomia
Ely ed Ivano, sono notoriamente dei buongustai e sapendo che pure il sottoscritto è amante della buona tavola e del buon bere mi fa: “Premesso che ho visto delle foto del paese ed è una meraviglia, mi dicono che in quel di Borghetto e nelle vicinanze ci siano dei manicaretti prelibati, ci hanno parlato di due piatti in particolare, i “Tortellini di Valeggio” e la “Trota dei Gonzaga”, avete voglia di fare un week end a spasso per il Veneto?” Notate bene che per infierire aveva rimarcato in rosso Veneto!
Ammetto la mia ignoranza
Cosa potevo rispondere! Si trattava d’andare a vedere una località che non conoscevo e d’andare a mangiare qualche cosa di nuovo! Ovviamente SI fu la mi risposta! L’indomani mattina presto eravamo già per strada, avevamo deciso d’allungare la gita passando prima per Mantova, era da tempo che volevamo andare a vedere il famoso Palazzo del Te.
Contrariamente a quanto si possa pensare il nome non ha niente a che vedere con la bevanda tanto cara agli inglesi bensì risulta derivare da un luogo fisico creato dai laghi che circondano Mantova, infatti verso la metà del XV secolo Mantova era divisa dal canale Rio in due grandi isole circondate dai laghi; una terza piccola isola, chiamata sin dal Medioevo Tejeto e abbreviata in Te, venne scelta per l’edificazione del palazzo Te.
Il palazzo fu costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga, è l’opera più celebre dell’architetto Giulio Romano. Vi garantisco che il sol visitare la Sala del Te e la sala di Amore e Psiche, meritano la gita.
L’arrivo al Borgo
Torniamo a noi ed a Borghetto. Dopo la visita del Palazzo del Te siamo arrivati in quel del Borgo. Un salto nel tempo, una gemma di rara bellezza, un piccolo luogo di immenso fascino. Queste sono le suggestioni che mi hanno preso arrivando a Borghetto sul Mincio, frazione di Valeggio sul Mincio, località che poi ho scoperto, essere inserita a ragion veduta tra i Borghi più belli d’Italia.
Il Borghetto sul Mincio
Affacciata sul fiume omonimo che ne conclude il nome, si presenta come una vera e propria cartolina, ma a differenza di quest’ultima è tutto vero, reale, palpabile. Non ci restava che andare a scoprire questa piccola, ma grande meraviglia.
Borghetto sul Mincio è meta ghiotta per quei turisti in cerca di tipici luoghi atemporali, ricchi di sfumature lontanamente antiche, capaci di trasportare la storia passata nei tempi attuali. Il borgo è piccolo e visitabile in poche ore.
Le meraviglie
I suoi simboli sono il Ponte Visconteo (costruito tra il 1393 e il 1395), il Castello Scaligero, in cui spicca Torre Ronda (posto sulla collina nei pressi di Valeggio), i tre magnifici mulini ad acqua (resistenti nei secoli e naturalmente posizionati lungo il corso del fiume) e la Chiesa di San Marco Evangelista. Il tutto inserito in un contesto dai connotati favolistici.
Un set fotografico
Il borgo si presta anche a luogo incantevole per gite romantiche, tanto che non sono pochi gli sposi che lo scelgono come cornice per l’album di nozze. Inoltre, tanti gli innamorati che giungono qui per appendere il lucchetto ad alcune ringhiere che con gli anni si sono riempite di questi ‘ganci d’amore’, personalmente è un gesto che non approvo, ma tant’è, credo sia colpa di un film di qualche anno fa, se però anche voi volete fare questo zuccheroso gesto, non vi resta che andare in cerca di queste ringhiere (non farete fatiche a trovarle) ed esprimere i vostri desideri.
Infine, se volete acchiappare un ricordo di questo fantastico posto, non dovete far altro che entrare in uno dei negozi di souvenir del Borghetto e comprare ciò che più vi stuzzica.
I leoni del Borghetto
Passeggiando per il borgo, non potrete non notare svariati Leoni Marciani, reminescenze di un passato ovviamente “Serenissimo”.
Arrivata sera ci siamo recati in una delle bellissime locande fronte Mincio dove ci era stato garantito avremmo mangiato divinamente bene le specialità locali e come dicevo all’inizio il nostro fine era assaggiare i tortellini di Valeggio, che abbiamo scoperto è possibile gustarli in brodo o con burro e salvia e poi la famosa Trota dei Gonzaga!
Che dire di quest’ultimo piatto, di norma il pesce di lago, rispetto a quello di mare, risulta più grasso e non sempre brilla di sapidità! Mai affermazione risulta sbagliata, specialmente assaggiando questo piatto, trote, mandorle, vino bianco, pane raffermo, maggiorana, questi alcuni ingredienti, vi consiglio veramente d’assaggiarlo se deciderete di passare un week end in questo posto da fiaba.
Il ritorno
La sera abbiamo dormito benissimo in un agriturismo vicino a Borghetto, probabilmente anche perché alla cena assieme a noi c’era qualche “assaggio” in più del dovuto di un bianco di Custoza che era anch’esso una favola!
L’indomani avevamo l’imbarazzo della scelta sul dove andare, la zona pullula di luoghi d’interesse a 30 km c’era Verona potevamo andare sul Lago di Garda e li avremmo avuto l’imbarazzo della scelta per dove andare a passeggiare, però abbiamo scelto d’andare a visitare il Giardino Sigurtà di Valeggio sul Mincio ma di questo, parleremo un’altra volta!