A Imola suona la Marsigliese grazie a Julian Alaphilippe, che fa suo il mondiale con una grande azione da finisseur. A 12 km dalla fine lo scatto decisivo di Alaphilippe, seguito da Van Aert, Roglic, Fuglsang, Hirschi e Kwiatkowski. Quando siamo a 7 km dall’arrivo il distacco del francese si dilata a 15 secondi. Sul circuito va a tutta e alla fine può liberare tutta la sua gioia. Il D’Artagnan di Francia stocca al momento giusto e si porta a casa la vittoria. Secondo il belga Van Aert, terzo lo svizzero Hirschi.
La soluzione della gara
La corsa si è vivacizzata di colpo ai -42 dal traguardo quando lo sloveno Tadej Pogacar, vincitore del Tour de France, si è lanciato in un attacco solitario recuperato dalla testa del gruppo dopo oltre 20 chilometri. A quel punto si è scatenata la lotta tra le squadre dei big, con Italia e Belgio attivissime. Dopo un paio di attacchi di Nibali, entrato però in riserva a 12,5 km dal traguardo, il D’Artagnan Alaphilippe è partito all’arrembaggio ai -12 nel punto più duro della salita della Gallisterna. Straordinaria la sua resistenza agli inseguitori (Roglic, Hirschi, Fuglsang, Kwiatkowski) che sono arrivati a 9” da lui ma non hanno trovato l’accordo per agganciarlo. E così il moschettiere francese ha riportato il mondiale in Francia 23 anni dopo la vittoria di Laurent Brochard. Alle sue spalle Van Aert, il più deluso di tutti. Miglior italiano Caruso, decimo, 16° Nibali, 18° Bettiol.
Chi è il D’Artagnan Julian Alaphilippe

Julian Alaphilippe è nato a Saint Armand Montrod l’11 giugno 1992. È un ciclista su strada e cicloclocrossista francese che corre per il team Decenunink-Quich Step con il direttore sportivo italiano, Davide Bramati, ex corridore. Professionista dal 2014, si è aggiudicato la Milano-Sanremo nel 2019, la Freccia Vallone nel 2018 e nel 2019, una tappa alla Vuelta di Spagna 2017, due tappe e la classifica scalatori al Tour de France 2018 e due tappe al Tour de France 2019. È un drago delle “classiche”. Si è classificato secondo alla Liegi Bastogne Liegi 2015, al Giro di Lombardia 2017, alla Milano-Sanremo 2020 e terzo alla Milano-Sanremo 2017. È soprannominato “D’Artagnan” e anche “Lou-Lou”. Quest’anno al Tour del France ha conquistato la maglia gialla dopo aver vinto una tappa. “Non avevo ancora vinto in questa stagione, sono felice. Una vittoria dedicata a mio padre che è scomparso”.
«Non ho parole per descrivere questa emozione. Oggi ho centrato l’obiettivo più grande della mia carriera. Ho affrontato tanti sacrifici, senza lasciare nulla al caso. Devo dire grazie ai miei compagni. È stata una giornata da sogno, ancora non realizzo cosa siamo riusciti a combinare» racconta Alaphilippe con ancora le lacrime agli occhi.
Male gli italiani
Sono 12 dodici anni domani, con il trevigiano Alessandro Ballan, che non vinciano un campionato del mondo. L’Italia ha corso male, ovvero, non aveva le gambe per fare questo mondiale. Al capitano Vincenzo Nibali sono mancati i muscoli proprio nei momenti decisivi della corsa, non aveva la condizione rifinita dal Tour del France, visto che lui punta al Giro d’Italia che parte sabato da Palermo. Per il resto è stata un’Italietta. Ulissi, la seconda punta, è mancata nei momenti topici. Una squadra giovane e inesperta quella formata da Davide Cassani, con Andrea Bagioli non all’altezza in campo internazionale.
Un fiocco nero sull’ammiraglia dell’Italia per le vittime del covid
Un piccolo segno, un fiocco nero sulla fascia tricolore posta sul cofano delle ammiraglie azzurre, un segno per i numerosi morti dall’inizio di questa terribile pandemia.
Il film della gara vinta da D’Artagnan

È la tredicesima volta che l’Italia organizza un mondiale. Sono nove i giri da percorrere per complessivi 258,2 km. Due i punti chiave del tracciato le due salite nell’autodromo Enzo e Dino Ferrari, Mazzolano (località Ca’ Santa Lucia). Poco meno di 3 km con una pendenza media di 5,9% e Cima Gallisterna 2,7 km di lunghezza con una pendenza media di 6,4%. 177 i corridori al via in rappresentanza di 43 nazioni. Gli atleti italiani in gara sono Andrea Bagioli, Alberto Bettiol, Gianluca Brambilla, Damiano Caruso, Fausto Masnada, Vincenzo Nibali, Diego Ulissi, Giovanni Visconti. Si comincia con una brutta sorpresa. Il kazako Lutsenko non è partito a causa della positività al Covid. Secondo la Federazione del Kazakistan è risultato positivo a tamponi effettuati venerdì.
Scatta la Germania. D’Artagnan ancora non si vede
Dopo mezz’ora dalla partenza se ne vanno Jonas Koch (Germania), Torstein Traeen (Norvegia), Marco Friedrich (Austria), Daniil Fominykh (Kazakistan), Yukiya Arashiro (Giappone), Eduard Grosu (Romania), Ulises Castillo (Messico). Ai 97 km di gara il gruppo di testa viaggia con un vantaggio di 5’57” che raggiunge un massimo di 6’03”. Dal gruppo c’è l’allungo di un corridore danese: Mikkel Honore, che vive a Treviso, approfittando della discesa, ha preso qualche secondo di vantaggio nei confronti del gruppo principale.
Ai 130 km va in difficoltà Eduard Grosu. Al comando restano in cinque. A 100 km dalla fine rimangono in testa Jonas Koch (Germania), Torstein Traeen (Norvegia). Il gruppo a 4’46”.

A 70 chilometri dalla fine termina la fuga, mentre è la Francia ad accendere la miccia sulla salita del Gallisterna. A 56 chilometri dalla fine Tadej Pogacar cambia la bici e a -41 attacca in salita. Dopo 21 km il primo a riportarsi su Pogacar è l’olandese Tom Dumolin. Si fanno vivi anche gli azzurri. Attaccano anche Nibali e Masnada.
Ultima volta di Cima Gallisterna. A -12 Alaphilippe (Francia) accelera. Insegue un drappello di 5 unità Fuglsang (Danimarca) Roglič (Slovenia) Van Aert (Belgio) Kwiatkowski (Polonia), Hirschi Svizzera) che non riesce a presendere il francese. Il titolo va a D’Artagnan Julien Alaphilippe (Francia). Argento per Van Aert (Belgio) Bronzo per Hirschi (Svizzera). La Francia torna sul tetto del mondo dopo l’ultima vittoria datata 1997 con Laurent Brochard, a San Sebastian, in Spagna.
La delusione degli italiani
Il siciliano Damiano Caruso è il primo degli italiani, decimo, stesso piazzamento del Tour de France. “Man mano che passavano i giri era sempre più dura. Ci siamo parlati io e Nibali, ma con le salite esplosive non c’è stato nulla da fare”.
L’ordine d’arrivo. D’Artagnan trionfa

1 33 ALAPHILIPPE Julian FRA 6:38:34
2 29 VAN AERT Wout BEL +24
3 115 HIRSCHI Marc SUI +24
4 101 KWIATKOWSKI Michal POL +24
5 1 FUGLSANG Jakob DEN +24
6 15 ROGLIC Primoz SLO +24
7 78 MATTHEWS Michael AUS +53
8 72 VALVERDE Alejandro ESP +53
9 63 SCHACHMANN Maximilian GER +53
10 20 CARUSO Damiano ITA +53
15 22 NIBALI Vincenzo ITA +57
18 18 BETTIOL Alberto ITA +1:34
23 21 MASNADA Fausto ITA +1:34
43 24 VISCONTI Giovanni ITA +10:32
46 114 GASPAROTTO Enrico SUI +10:32
47 23 ULISSI Diego ITA +10:32
