Prima che il COVID bloccasse il campionato di pallacanestro, la Dolomiti Energia Aquila Basket Trento, dopo un brutto inizio, si stava riprendendo
Che campionato aspetta la società trentina?
Il mercato sembrerebbe averla rinforzata, sia in fase conservativa (con la conferma dei migliori ad eccezione di Gentile) che in quella innovativa (alcuni arrivi sembrano di alta qualità). Ma la risposta alla precedente domanda l’ha data, nei giorni scorsi, una delle colonne dell’Aquila: Davide Pascolo che ha affermato che Trento, tolto le magnifiche tre del campionato (Milano, Bologna sponda Virtus e Venezia), può battere chiunque.
Dolomiti e il campionato
Il campo ci saprà dire se quanto affermato dall’ala di Trento corrisponde al vero. Una prima analisi a tavolino della squadra avvalora le parole di Pascolo. Sulla carta la conferma di capitan Toto Forray fino al 2023 è la migliore garanzia. Il numero 10 di Trento, scelto in onore del connazionale Maradona, è da anni l’anima, la mente e il cuore della squadra. Ma oltre al capitano sono rimasti a Trento il citato Pascolo, l’ala Mezzanotte e il centro Luca Lechthaler.
Gli assenti delle Dolomiti
Mancherà alla squadra e ai tifosi il grande Aaron Kraft che al basket ha preferito iscriversi alla facoltà di Medicina di un college americano. In bocca al lupo e chapeau al futuro medico.
Gli arrivi delle Dolomiti
Ma veniamo ai nuovi arrivi che sembrano di grande qualità. Non a caso il general manager Salvatore Trainotti, coadiuvato dal suo braccio destro Rudy Gaddo, da anni ha abituato i tifosi dell’Aquila a non sbagliare un colpo e per le sue doti è stato chiamato a svolgere un doppio ruolo, oltre a quello con la Dolomite Energia, in Federazione dove è diventato il responsabile sviluppo del settore squadre. La ciliegina del mercato dovrebbe essere rappresentata dal nazionale portoricano Gary Browne, un play di grande personalità e dalla mano caldissima, notato da Trainotti e coach Brienza nella doppia sfida europea tra Trento e i turchi del Darüşşafaka. A far compagnia a Browne si è unito lo statunitense Jeremy Morgan. Sul suo conto i ben informati dicono che abbia un bel tiro da tre.
Arrivi anche da Belgio e America
Dal Belgio arriva invece Victor Sanders, un’ala reduce da due ottime annate ad Anversa. Se Browne, Forray, Morgan e Pascolo saranno la fantasia, Trainotti ha pensato alla sostanza sotto canestro, rappresentata da altri due innesti di qualità: Jacorey Williams e Luke Maye. Entrambi americani, il primo, ventiseienne, viene da una breve esperienza in Grecia al Paok di Salonicco, il secondo, ventitrenne, si è distinto nel campionato NCAA (la sala d’aspetto della NBA) e viene con la fama di essere un trascinatore con ottime percentuali.
Acquisti mirati
I due centri troveranno un altro americano acquistato in questa sessione di mercato, si tratta dell’ala mancina Kelvin Martin, il quale, rispetto ai connazionali, conosce l’Italia e il nostro campionato avendo spaziato da Agrigento a Brindisi, passando per Cremona e Bologna, sponda Virtus. Martin farà da istruttore ai connazionali ma sarà utile non solo al tiro ma anche in difesa per le sue doti di spirito di concentrazione e di sacrificio.
I ritorni
Tra gli altri arrivi si segnalano i giovani Max Ladurner e Luca Conti, in questo caso un gradito ritorno. Ladurner è un centro che troverà in allenamento due istruttori come Williams e Maye. Conti, una guardia rientrata alla base dopo due anni, deve fare il decisivo salto di qualità e questa può essere la sua stagione. A prima vista, il presidente Longhi, che sprizzava felicità durante la presentazione dei nuovi acquisti, e Trainotti sembrano aver messo nelle mani di Brienza un roster dove esperienza, gioventù, forza fisica e fantasia sembrano ben bilanciate. A breve con i derby di supercoppa le prime prove, ma il campionato non è troppo lontano e i playoff sono un obiettivo dichiarato di Trento.