Ancora migrazioni provenienti dal nord Africa. Il fenomeno migratorio sta diventando sempre più impellente e difficoltoso per i Paesi in prima linea come l’Italia, la Grecia, Malta e Spagna. Quest’ultimo ha deciso di alzare i muri di alcuni metri in più per bloccare il flusso proveniente dal Marocco. Ormai, su questo fronte, si sta assistendo a un secondo tsunami, dopo quello libico. Dalle coste della Tunisia da alcune settimane partono piccole imbarcazioni fatiscenti con a bordo gruppi di persone, qualche volta qualche cagnolino, per raggiungere le coste italiane.
Il perchè dalla Tunisia
Non solo partono alla volta del nostro Paese gente della subsahariana, ma anche cittadini tunisini. I primi che andavano in Libia per poi imbarcarsi su bastimenti fragili, con la complicità di organizzazioni di trafficanti di migranti, a causa della situazione critica della Libia e del trattamento disumano da parte dei libici, hanno scelto di salpare dalle coste tunisine.
Lo spostamento migratorio
Si può dire che l’ago migratorio si è spostato verso il punto di incontro di varie rotte delle migrazioni verso il continente europeo. La domanda che si pone è la seguente: perché i tunisini partono verso le coste dell’Italia? Purtroppo, solo una piccola fetta di popolazione benestante gode dei privilegi e ricchezza. Mentre il resto della popolazione ha difficoltà per cercare un lavoro e gli stipendi sono una miseria. Molti di questi cittadini con difficoltà economiche. In particolar modo nella parte meridionale tunisina, abbandonata e depressa, diventano prede facili per il reclutamento nelle fila del gruppo terroristico di matrice jihadista. Collegato con il gruppo terroristico dello pseudo Stato islamico ormai smembrato nel 2019.
Le motivazioni in Tunisia
La fame e la mancanza di lavoro sta portando la popolazione a scendere negli ultimi tempi in piazza a protestare contro il governo. Che ha fatto promesse senza concretizzarle. Alla crisi economica e sociale del Paese si aggrega quella politica che, dal 2011, quando scoppiarono le primavere arabe, è totalmente latitante. Insomma, una situazione che potrebbe esplodere in una guerra civile.
Tunisia e Italia
Negli ultimi giorni c’è stata la protesta del governo italiano. Che ha invitato le autorità di Tunisi a porre un freno alle partenze dei loro cittadini alla volta delle coste italiane mediante controlli seri e rafforzati. Mentre l’Italia ha già avviato i rimpatri di tunisini che sono giunti negli ultimi mesi, a seguito di un accordo bilaterale tra i due Paesi.
Il mio parere
Purtroppo, il fenomeno migratorio potrà fermarsi solo quando gli Stati più forti, uscendo dal guscio dell’egoismo, inizieranno a sostenere i Paesi più deboli. Il rischio è che il nostro Paese, più esposto, e l’intera Unione Europea finiscano in un vicolo cieco.