L’Ava, l’associazione degli albergatori veneziani fondata nel 1946, ha oggi 430 associati, nei suoi hotel lavorano 10.000 addetti. La dirige da vent’anno Claudio Scarpa, manager d’esperienza: è stato Consigliere della Cassa di risparmio di Venezia, consigliere dell’ex vice ministro all’Economia Adolfo Urso e attuale Console dell’Uruguay. Con Scarpa abbiamo voluto affrontare la situazione di una città, Venezia, che nel turismo trae in pratica linfa vitale. E che si sta avviando ad affrontare un’estate post Coronavirus piena di incognite. Ma il manager non smarrito fiducia e ottimismo.
Claudio Scarpa e l’impegno
Tutto previsto? “Avevamo previsto che i numeri sarebbero stati negativi. Di solito quelli estivi a Venezia non sono mesi da tutto esaurito. Speriamo che da settembre si possa ripartire. Siamo attorno al 30 per cento di occupazione. Per l’autunno-inverno tasso occupazione 40-50 per cento. Sono numeri che non permettono alle imprese di sopravvivere, ma rimaniamo fiduciosi per la primavera 2021. Noi resisteremo, non moriremo: siamo veneziani e veneti. Chi ci ha preceduti ha superato pestilenze e difficili dopoguerra. Non è uno slogan, ce la faremo”.
Il lavoro
Parliamo di posti di lavoro: c’è il rischio di una conflittualità sociale? “Le aziende stanno facendo di tutto per fare rientrare i lavoratori, ma chiediamo al Governo di erogare cassa integrazione almeno fino alla fine della crisi. E’ nostro obiettivo tutelare l’occupazione perché siamo cresciuti anche grazie alla professionalità di chi lavora da noi. Quello che è accaduto ci ha insegnato che vivere solo di turismo è sbagliato a Venezia. Il turismo vale 3 miliardi di euro l’anno che è il nostro oro nero. Questo lo sappiamo. Ma non basta!”.
Claudio Scarpa e gli altri
Anche per i sindaci della riviera veneta rappresentanti da Pasqualino Codognotto è stata una corsa contro il tempo per salvare la stagione e oltre 20mila posti di lavoro… “Stanno facendo molto bene. Si sono mossi in modo coeso in termini di promozione, non dimentichiamo che avevamo un compito arduo. Nella nostra realtà non mancano creatività e soprattutto siamo abituati alle sfide. Stiamo affrontando un nemico invisibile, ma ripeto, ci riprenderemo”.