Mi sono innamorato delle idee di Marco perché le trovo concrete ma allo stesso tempo spaziali. È un sognatore con i piedi ben piantati a terra. Ha quello spirito innovatore che non incontravo da tanto e che ti fa credere che si può. Lui mi ha voluto proprio perché esterno alla realtà di Venezia e per questo forse più ricettivo, più entusiasta al connubio di tre realtà diverse ma complementari.

Ha quello spirito innovatore che non incontravo da tanto e che ti fa credere che si può. Lui mi ha voluto proprio perché esterno alla realtà di Venezia. Io infatti sono veronese e per questo forse più ricettivo, più entusiasta al connubio di tre realtà diverse ma complementari. Proprio guardando con occhi diversi riesco a capire meglio di altri quanto possa essere importante la salvezza di un comune unico al Mondo attraverso uno statuto speciale.

Poi con la conseguenza della divisione del Comune attraverso l’elezione diretta, popolare, degli organi della città metropolitana, come, infatti, è indicato nel nostro programma. Se posso aggiungere qualcosa potrei aggiungere che è molto importante il progetto proposto da Marco di una Venezia diversa, laboratorio dell’umanità. Utopia e realismo possono a volte dare concretezza ai sogni. E Venezia è il giusto laboratorio per provare a farlo. Parola di un veronese.
Simone Cingarlini