E’ morto Akira Toriyama, autore di manga popolarissimi in tutto il mondo come Dragon Ball e Dr. Slump. Aveva 68 anni.
L’esordio di Akira Toriyama

Nato nel 1955, Akira Toriyama esordì nel mondo del fumetto a fine anni Settanta, quando vinse un concorso indetto dalla rivista Weekly Shōnen Jump di Shueisha con Wonder Island, un manga autoconclusivo ambientato nella Seconda guerra mondiale con protagonista il sergente maggiore Furusu dell’aviazione imperiale giapponese.
La notorietà

Toriyama raggiunse la notorietà alcuni anni più tardi con una commedia fantascientifica: Dr. Slump, serializzata dal 1980 al 1984, sulla quale fu basata anche una popolare serie animata. Il protagonista era Senbee Norimaki, un inventore del Villaggio Pinguino, che crea invenzioni piuttosto bizzarre, fra le quali un robot dall’aspetto di bambina di nome Arale.
Dal Dr. Slump a Dragon Ball


Chiuso Dr. Slump, nel 1984 su Weekly Shōnen Jump arrivò invece il primo capitolo di Dragon Ball, manga che avrebbe presto raggiunto grande fama internazionale, dando vita a un franchise il cui successo è rimasto intatto fino ai giorni nostri. Il protagonista era Goku, un ingenuo bambino molto abile nelle arti marziali che parte per un viaggio alla ricerca delle sette sfere del drago, con le quali è possibile realizzare qualsiasi desiderio.
Le sfere del Drago

Sono sfere magiche capaci di realizzare qualsiasi desiderio. Sono sparse per il mondo e Goku ne farà spesso uso, soprattutto nella prima serie. Il Drago Shenron, evocato con una frase ben specifica, aiuterà spesso il protagonista a risolvere i suoi problemi. Tanto che il finale lo vedrà allontanarsi con Goku sulla schiena.
Il successo di Akira Toriyama e il merchandasing

La serie, pubblicata in Italia da Star Comics, ebbe anche un seguito, Dragon Ball Z, che raccontò le avventure di un Goku ormai cresciuto. Dopo questo sono poi arrivati altri sequel e spin-off, realizzati spesso da Toriyama insieme ad altri collaboratori (come Dragon Ball Super del 2015, disegnato da Toyotarō). Vincitore nel 2013 del Grand Prix alla carriera nel corso del Festival international de la bande dessinée d’Angoulême, Toriyama aveva infatti da tempo smesso di disegnare. Della storia sono stati venduti nel mondo 260 milioni di copie di volumi, una delle cifre più alte di sempre e non solo di fumetti. Si tratta di uno dei migliori manga realizzati. Da qui tratti file, giochi, action figure, videogiochi, carte, colonne sonore. Una storia tanto amata che è stata pubblicata anche allegata alla Gazzetta dello Sport e al Corriere della Sera. Questo per spiegare il successo presso un pubblico non solo di giovanissimi
L’arrivo di Dragon Ball Z

Dragon Ball e Dragon Ball Z – che oltretutto è stato il primo manga mai pubblicato in Italia con il senso di lettura all’orientale, rivoluzionando il mercato del fumetto giapponese nel nostro Paese – sono state basate svariate serie animate di successo, la prima delle quali andata in onda per ben 10 anni, fra il 1986 e il 1996. Tutt’ora va in onda in tarda serata su Boing.
Tutti gli spin off di Akira Toriyama

Nel corso della sua carriera, Akira Toriyama è stato inoltre character design per videogame come Dragon Quest, Chrono Trigger, Blue Dragon, Dragon Ball Legends e Dragon Ball Z: Kakarot. Tra pochi giorni, su Disney+ esordirà uno dei suoi ultimi lavori: la serie animata basata sul suo manga Sand Land, realizzato nel 2000. In onda attualmente con la serie Dragon Ball Super in cui il nostro sayan dopo aver superato tutti i limiti arriva ad acquisire l’ultra istinto tanto da diventare il più potente guerriero di tutte le sigle.
Una sigla che non si può dimenticare

Il cantante Giorgio Vanni si prese l’incarico di cantare tutte le sigle che sono diventate mitiche. Remixate per la discoteca, copiate dai gruppi di cosplay, vendute a numeri di capogiro. Dragon Ball è ormai entrato nel mito dei manga. Cosa dire oltre? Ci mancherai Akira Toriyama!
Come lo ricorda il Vecchio Nerd
Un doveroso omaggio
