La sala delle colonne di Ca’ Giustignan, sede della Biennale di Venezia, è stata la splendide cornice nella quale si è svolta la presentazione della prossima rassegna per la stagione 2025. Tre sono i settori delle arti visive che prenderanno avvio dal prossimo 31 maggio per concludersi il 25 ottobre, affiancandosi all’esposizione internazionale di architettura ed alla mostra del cinema, appuntamenti principe delle attività della Biennale.
La presenza e l’intelligenza del corpo umano con la sua capacità di esprimersi e di muoversi quale cuore pulsante del teatro, il potere generativo portato dall’espressività della danza e l’accendersi della scintilla che apre l’immaginazione verso l’infinto attraverso la musica, sono le suggestioni che i tre direttori artistici hanno illustrato nella conferenza stampa veneziana.
Il presidente della Biennale

Il presidente Pietrangelo Buttafuoco, nel corso di una breve ma sentita presentazione, ha voluto uscire dai canoni classici della formalità per coinvolgere i partecipanti nella descrizione di un percorso emozionale, delineando la traccia di una ricerca di partecipazione all’arte, di un coinvolgimento diretto e individuale alle performance ed al loro significato.
La comprensione dell’arte, in particolare nelle discipline performative, teatro, danza e musica, ci pone in una dimensione generativa, ci inserisce nel fluido del farsi dell’arte che è “l’essenziale permanenza della bellezza, che attende sempre di svelarsi. Quindi tocca a noi pubblico di avere orecchio, passo, presenza per appropriarci di questa comprensione”.
Un invito a non essere solo spettatori, ad uscire dalla semplice partecipazione per farsi compartecipi dell’arte divenendo parte di ciò che viene realizzato dagli artisti. E le tre rassegne in argomento sono realmente gestite da artisti di livello internazionale.
La Biennale di teatro secondo Willem Dafoe

Ad iniziare dal Teatro diretto da Willem Dafoe, attore statunitense con passaporto anche italiano, che vanta quattro candidature all’Oscar e una Coppa Volpi, noto al grande pubblico per alcune pellicole cult quali Platoon e Mississippi Burning, ma anche importante ed appassionato attore teatrale, che sta lavorando alla rassegna dallo scorso luglio, in una rassegna nella quale sostiene di far emergere se stesso, la sua personalità vera e la sua sensibilità artistica.
“Ho deciso che il programma sarà personale e cercherò di riflettere l’unicità, il potere e l’essenza di ciò che il teatro è per me. Non cercando spettacoli da presentare ma piuttosto esprimendo quello che so”.
Theatre is body – Body is poetry è il tema che svilupperà il programma dal 31 maggio al 15 giugno. Ruotando attorno al corpo ed alla “sua presenza e la sua intelligenza fuori dal nostro controllo”. Attraverso quattro filoni, dal nuovo teatro di Ronconi, ai maestri d’oggi e dalle poetiche inattese delle generazioni emergenti ai nuovi talenti sostenuti dal progetto Biennale College, il tema del corpo sarà sviluppato dalla rassegna teatrale. Che, prima in ordine di tempo, potremo vedere in primavera.
Come verrà sviluppata la Biennale danza

La seconda rassegna, la Danza verrà sviluppata da Wayne Mac Gregor. Ballerino e scenografo inglese che ha diretto la lavori di livello internazionale al Royal Ballet, come alla Scala. Al New York City Ballet come al Balletto di Stoccarda. Passando per il cinema per il quale ha diretto coreografie e danze per diversi film.
Myth Makers – Creatori di Miti, il tema del festival che farà fulcro sul recupero del mito attraverso quel potere generativo della rappresentazione artistica ricordato da Buttafuoco.
Contemporaneamente workshop e anteprime mondiali e musica

Dal 17 luglio al 2 agosto, con spettacoli dal vivo, istallazioni e workshop, si esibiranno 160 artisti in 75 rappresentazioni. Che regaleranno al pubblico veneziano ben 8 anteprime mondiali e 5 italiane, che si svolgeranno tanto negli spazi tradizionali dei teatri quanto in città.
Il festival di musica contemporanea chiuderà il triangolo delle arti performative, e sarà curato da Caterina Barbieri, giovane e talentuosa compositrice bolognese. Con un percorso di maturazione e di sperimentazione consolidato ed importante nella musica elettronica e nella sperimentazione. La Stella Dentro il tema scelto dalla curatrice per rappresentare il “desiderio di cose grandi e di vastità, la vibrazione che permea il cosmo e ci attraversa con meraviglia”. Un percorso che verrà scandito dalla partecipazione di molti artisti particolari ed innovativi. E si articolerà dall’11 al 25 ottobre, sia nelle sale che in città.
Aprirà l’artista boliviana Chuquimamani Condori, con una performance che prevede un corteo acqueo che raggiungerà le Gaggiandre. Prevedendo anche incursioni tra musica antica e contemporanea, tra folk e techno, per concludersi con la drone music.