Si è conclusa la due giorni degli EU Industry Days della Fiera di Longarone con decine di testimonianze: politiche, professionali, aziendali e formative. Tra le nove iniziative riconosciute e sostenute dalla Commissione Europea in Italia, questa si è distinta sicuramente per aver posto l’accento sull’edilizia e la specificità della montagna, declinate all’interno del tema principale della transizione verde e digitale.
Bellati e Ri-Costruire

Il presidente della Fiera, Gian Angelo Bellati, ha subito sottolineato l’accoppiamento con Ri-Costruire, salone dell’edilizia, del risparmio energetico e della sicurezza.
Edizione virtual online per le difficoltà legate al covid, ha comunque “lo scopo di aiutare il sistema delle imprese, insieme alle istituzioni, per reagire alla situazione di difficoltà che stiamo vivendo”.
Cinque i momenti che hanno segnato questi approfondimenti
Per il convegno introduttivo “Il ruolo della transizione verde e digitale nelle realtà produttive” una lettera anche del Ministro per i rapporti con il Parlamento, on. Federico D’Incà, che pone in particolare il Pnrr quale opportunità unica per il rilancio del Paese grazie ad “azioni contenute nel piano e articolate nelle missioni trasversali che hanno l’obiettivo di proiettare l’Italia verso il futuro. Allo stesso tempo ci troviamo di fronte a una sfida in grado di ridurre le diversità, aumentando la coesione territoriale, dotando le nostre comunità di nuovi e moderni servizi e rendendo l’intero Paese competitivo e vincente per le prossime generazioni”.
Edilizia. Una “chiamata” quella europea che coinvolge tutti

Per il presidente UNCEM, Marco Bussone, infatti “amministrazioni locali e comuni, non possono rimanere spettatori”. Bussone vede nel futuro dei Comuni montani nuovi modelli di organizzazione urbanistica, concepiti secondo la “green community”. Parole chiave Next Generation EU e il New European Bauhaus.

Quest’ultima in particolare ha visto nella sua definizione l’importante contributo di Giancarlo Caratti, active senior del Joint Research Centre della Commissione Europea che nel suo intervento fa parlare l’evidenza dei numeri: “L’industria delle costruzioni è un settore chiave che rappresenta il 10% del PIL con oltre 20 milioni di posti di lavoro e 3 milioni di aziende, di cui 90% piccole e medie imprese, che consuma il 40% dell’energia e il 50% delle materie prime”. In tutto questo la montagna, e il territorio bellunese quindi, possono avere un ruolo.
Padrin e De Menech
Per il presidente della Provincia, Roberto Padrin, “la sostenibilità, la sicurezza e l’attenzione all’ambiente devono essere il filo conduttore delle azioni politiche sul territorio”. Soprattutto pensando alle grandi opere che porterà con sé il grande evento delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.
Per il deputato Roger De Menech saranno necessarie infrastrutture nel rispetto dell’ambiente che ci circonda. Insieme alla transizione verde e alla transizione digitale, richiedono una pianificazione che anticipa i tempi e indica precisi tempi di realizzazione. Obbiettivo che può essere raggiunto solo creando “alleanze tra istituzioni, aziende, associazioni di categorie e altri portatori di interesse, costituendo un grande patto a livello nazionale”.
Nuove strategie per l’edilizia

E proprio dalle Associazioni di categoria arrivano gli input e i moniti principali per la Commissione Europea nell’attuazione delle nuove strategie. Per il direttore di Appia CNA Belluno, Cristian Sacchet, esigenza primaria del territorio bellunese è preservare le imprese e la società. E prevenire lo spopolamento e la mancanza di attrattività imprenditoriale.

“L’efficienza energetica ha ricevuto grande impulso, ma alcune lacune non hanno facilitato le PMI”. Dice Sacchet che parla anche di una sostenibilità sociale che ha bisogno di politiche territoriali di welfare e una riqualificazione delle aziende del settore edile. Fabio Zatta, presidente Mestiere Edilizia (ANAEPA) di Confartigianato Imprese Belluno, punta invece il dito sulla burocrazia. Auspicando da parte dei nuovi strumenti digitali un supporto e non una difficoltà ulteriore per gli artigiani.
Edilizia e montagna

Per Confindustria, rappresentata dal presidente di ANCE Belluno Paolo De Cian, dopo il disastro di Vaia che ha duramente colpito non solo le foreste, ma anche le infrastrutture del bellunese, isolando per giorni interi paesi, abbiamo potuto assistere ad “una piccola rivoluzione e una serie di interventi che hanno permesso di recuperare dieci anni di mancati investimenti”. Per il futuro però servono una legislazione chiara e puntuale e un’opera intensa di trasformazione sia a livello imprenditoriale, sia a livello tecnico e tecnologico.
Testimonianze, esempi, case history e ulteriori approfondimenti tecnici sono disponibili nei video integrali degli incontri su: https://virtual.fieracostruire.com