C’era tanto analfabetismo nel regno d’Italia nell’anno 1888, e c’era anche tanta povertà. Le malattie infettive erano una minaccia costante e l’informazione sanitaria non correva sul filo o nell’etere. C’erano i vaccini: di Pasteur dal 1885 contro la rabbia, dell’italiano Luigi Sacco contro il vaiolo dal 1880. Va detto che le vaccinazioni erano praticate dai medici condotti e, particolare storico, proprio in quell’anno l’antivaiolosa fu resa obbligatoria per legge.

Nella storia vaccinale c’è una curiosità che ci riporta indietro nel tempo, precisamente all’anno 1888: siamo nel Regno d’Italia, regnante Umberto I, il quale emana un proprio decreto che, su proposta del governo guidato allora da Francesco Crispi, annuncia che sua maestà ha deciso di premiare “i medici vaccinatori meritevoli nelle provincie venete e in quella di Mantova”. Il premio è un compenso in denaro e varia secondo una graduatoria: più vaccini più soldi. Il primo premio, per la cronaca, è di lire 518,83, e va a un medico veneto, il dottor Nicolò Guazzo attivo a Valli in provincia di Vicenza.
Morale: in quel tempo remoto c’erano vaccinatori e vaccinati: non si ha notizia di novaxiani.
La felicità in una pozzanghera

Nel praticello della rotonda di via Garibaldi, nella mia città dove stanotte è piovuto, è rimasta una pozzanghera: profonda pochi centimetri e circondata dall’erba, sarebbe evaporata con il sole di mezzogiorno. Al mattino, quello specchio è stato visto da un bambino in triciclo che il papà accompagnava a passeggio. La luce di quel laghetto in miniatura ha attratto irresistibilmente il bambino che ha deviato dal marciapiedi e ha spinto il triciclo nell’acqua. Fermatosi al centro della pozzanghera, imagato, gridava per l’eccitazione, sorpreso e divertito dal fatto di specchiarsi e di essere all’asciutto stando in sella. Rideva, e si agitava mentre saggiava lo spessore dell’acqua con lo scarponcino.
La scena, vista con gli occhi di un nonno, è commovente: si può navigare anche in una pozzanghera quando, nella sua durata effimera, fa da specchio all’immensità del cielo e alla sconfinata, innocente fantasia di un bambino.
Diavolerie sempre pronte
Qualcuno ha affermato, recentemente, che mescolati ai novaxiani ci sono degli italiani che ritengono l’infezione da coronavirus “una punizione divina”. Un castigo che presuppone una colpa da parte della specie Homo, la nostra: roba da medioevo, si dirà, invece no: ci sono credenze che affiorano dagli strati del tempo e contagiano il pensiero contemporaneo. Il buio della superstizione ha modi diversi di estendere la propria ombra sul presente.

C’è dell’altro. Adesso – ai nostri giorni – nella coltre della pandemia si è aperto un varco la notizia che in Veneto ci sono migliaia di veri o presunti indemoniati. Incredibile ma vero. E si dice che gli esorcisti ufficiali della Chiesa cattolica oggi in attività sono pressati ogni giorno – in pieno secolo tecnologico – da centinaia di malati del tutto speciali: persone che denunciano un disturbo soprannaturale, cioè di avere il demonio addosso, posseduti da Satana e bisognosi di liberazione dall’ingordo ospite. Che dire?
Verdi colline

(poesia)
Incollinarsi tu dici – inventando
la parola – vuol dire avviarsi
a un contatto corporeo
e affrontare onde terrestri.
Addio orizzonte
qui t’immergi
in corpi di verzura
e in un odore
che vi perdura
lungo le stagioni.
Il sentiero guida ogni tuo passo
fino alle silenti brughiere
di energie sepolte nel tempo
e nei vigneti in lunghe schiere.
L’anima dei luoghi
che qui ti aspetta
è fatta di transiti
in attesa dei roghi
rituali del Panevin. (Anon
Purtroppo la politica plagia
Caro Ivo, quello che non riesco a capire è come mai jn un momento così drammatico, mi riferisco al riscaldamento del pianeta con tutte le sue conseguenze, diffusione di nuove e vecchie malattie infettive compresa, questa rabbia e questa protesta non vengano rivolte verso chi inquina o chi non fa abbastanza per la rivoluzione ecologica. È incredibile come questo green pass stia distraendo tutti (sia no-vax che pro-vax) da una ben più grave e irreversibile minaccia…
Molto interessante. Grazie, auguri sinceri