A chi conosce e ama New York City, l’espressione Grand Central farà venire di sicuro in mente la monumentale stazione ferroviaria situata in pieno centro, appunto, a Manhattan. A Mestre invece, è il nome di un bistrot sorto al posto di un edificio, opportunamente restaurato, che ha ospitato, nel corso degli ultimi decenni, una galleria d’arte contemporanea e prima la biblioteca civica della città.
Il bistrot del libro

Chissà se, quando i gestori di questo nuovo locale aperto nel maggio 2019 in Piazzetta Monsignor Giuseppe Olivotti n. 15 – affacciata su Via Piave e poco distante dall’incrocio tra Via Miranese e Via Carducci – hanno avuto presente questo riferimento. L’ambizione di farne un luogo piacevole di ritrovo in peno centro, in una zona che negli ultimi tempi però ha subito un certo degrado, deve comunque aver influito nella scelta, visto che oltre ad offrire i servizi di bar e ristorazione, nelle sale interne e nel dehor, fin da subito si è voluto creare un ambiente polifunzionale, uno spazio per attività di spettacolo e di ritrovo, non solo la visione pubblica di partite di calcio su mega schermi, ma anche momenti musicali.

Lo stop per la pandemia
Purtroppo, la pandemia ha imposto uno stop di molti mesi a tutto questo, ma con l’arrivo della bella stagione e la possibilità di incontrarsi all’aperto in piena sicurezza, è stata avviata una nuova proposta, che mette in primo piano, questa volta, la parola scritta e i libri: un’iniziativa intitolata Grand Central Literary Festival, iniziata il 2 giugno scorso e che continuerà, ogni mercoledì a partire dalle 18.45, fino a inizio ottobre, con una pausa estiva tra luglio e agosto. Ne parliamo con l’ideatrice, Silvia Scagnetto.

Come nasce l’idea di creare un nuovo spazio letterario in città?
“Ho conosciuto questo bistrot come cliente, i miei genitori abitano lì vicino e l’ho frequentato spesso, prima del lockdown e delle restrizioni a cui sono stati sottoposti i locali pubblici. Ho sempre lavorato nell’ambito dell’organizzazione di eventi, prima nell’ambito dell’associazione sportiva dei miei genitori, Judokwai, poi, negli ultimi tre anni, per il centro commerciale Porte di Mestre. Ora sto cercando di inventarmi una nuova attività. Ho pensato che, nonostante i problemi determinati dalla pandemia, un’iniziativa statica, tranquilla, come quella di proporre incontri con l’autore, potesse essere percorribile, anche considerando l’ampio spazio all’aperto di cui è dotato il Grand Central e ho subito trovato in Giovanni Dal Poz, il titolare, una piena disponibilità ad accogliere la mia proposta, anche perché rientrava nell’esigenza di dare maggior taglio culturale alle loro iniziative”.
Trattandosi di autori e di libri era naturale cercare la collaborazione di una libreria e voi avete la fortuna di poter contare su Il Giralibri, che ha aperto da poco e che è vicinissima al locale
“Sì, è importante fare rete, aiutarsi, in questo momento così difficile: Jacopo Bressan, il titolare di questa libreria indipendente molto attiva nel quartiere, è stato da subito entusiasta di poter mettere a disposizione i libri da vendere in occasione delle presentazioni. C’è da dire che al momento non abbiamo il budget per pagare autori e moderatori (e nemmeno l’ideatrice [sorride]), ma abbiamo trovato in tutti molta disponibilità a partecipare, proprio perché c’è una gran voglia di ripartire”.

Com’è andato il primo incontro, il 2 giugno?
“È stato un vero successo, abbiamo registrato il sold out! Avevamo preparato 90 posti a sedere, distanziati come da prescrizioni, e sono andati letteralmente bruciati. D’ora in poi sarà meglio prenotare, per essere sicuri di poter assistere agli eventi, o scrivendo una mail a literaryfestivalmestre@gmail.com oppure telefonando al numero 041.978278.
Anche se dal 7 giugno il Veneto entrerà in zona bianca, noi continueremo ad allestire lo spazio all’aperto, per maggiore sicurezza”.
Che tipologia ha il vostro pubblico?
“Abbiamo notato che erano presenti tutte le fasce d’età dai 30 anni in su. Almeno tre generazioni di Mestrini. Siamo molto soddisfatti”.
Come sono andate le vendite del libro che ha inaugurato la rassegna, Apolide, di Sabrina Zuccato (Montag, 2020)?
“Benissimo: il libro è andato a ruba: Il Giralibri ha venduto tutte le copie disponibili, anche per merito dell’autrice che ha saputo invogliare all’acquisto con la sua brillante conversazione, guidata dalla giornalista Laura Berlinghieri”.

Chi saranno i prossimi autori, fino al 30 giugno, prima della pausa estiva?
“Dopo Pierluigi Rizziato che mercoledì 9 giugno è in cartellone con la sua Storia di Mestre (Biblioteca dell’immagine, 2020), avremo, sempre il mercoledì alle 18.45: il 16 giugno Odette Copat, intervistata da Pierluigi Rizziato, con Manuale malincomico [sic] di soccorso alla quotidianità (Biblioteca dell’immagine, 2020); il 23 giugno Massimiliano Santarossa, che dialogherà con Edoardo Pittalis attorno al suo libro A guardare il Nord – Opera generale (Biblioteca dell’immagine, 2020); Mariangela Galatea Vaglio con Cesare, L’uomo che ha reso grande Roma (Giunti, 2020), sarà Matteo Barbiero a interloquire con lei. Poi riprenderemo il primo settembre, con nuove proposte. Per maggiori informazioni e rimanere aggiornati comunque è possibile seguire le nostre pagine Facebook e Instagram”.
Buon lavoro, allora! E speriamo che questa proposta continui in futuro. Mestre ha bisogno di spazi dedicati alla cultura.
Grazie Annalisa, è stato un piacere conoscerti e chiacchierare un po’ con te! Bellissimo articolo che rispecchia fedelmente la genesi e lo sviluppo del festival!
Grazie a te per ciò che stai facendo in città!