Sessantacinque anni fa, New York. Sul grande schermo trionfa un’attrice dalla sensualità straripante, che ha fatto innamorare gli uomini di mezzo mondo. E’ nata a Los Angeles, ha vissuto un’infanzia difficile, ma due film soprattutto, “Niagara” e “Gli uomini preferiscono le bionde”, l’hanno già portata all’apice del successo. Si chiama Marilyn Monroe, almeno questo è il nome d’arte che spicca a lettere cubitali sulle locandine, ma all’anagrafe è registrata come Jeane Mortenson Baker Monroe. A differenza dei ruoli che interpreta è però un tipo schivo, è timidissima e difende la sua privacy a denti stretti.

Marilyn cede solo a Nantas Salvalaggio
Sono in centinaia i giornalisti che da parecchio tempo cercano di intervistarla, ma sono rimasti tutti a bocca asciutta. Quando risponde agli inviti – e spesso non lo fa – dice sempre no. E’ un muro invalicabile che anche la grande Oriana Fallaci ha già cercato di violare senza successo per “L’Europeo”, allora il più importante settimanale della Rizzoli. Nel 1956 è però arrivato da poco nella Grande Mela, un giovane giornalista veneziano di belle speranze. Si chiama Nantas Salvalaggio, ha trentatré anni, un passato ottimo da giocatore di basket nella gloriosa Reyer, una volontà di ferro che lo porta a non fermarsi mai davanti a niente. Lavora per “Epoca”, che guarda caso è in quegli anni l’altro periodico italiano di prestigio internazionale, ma appartiene alla galassia Mondadori.

Nantas ci prova
Nantas è un giovane indubbiamente dalle mille risorse ed ha bisogno delle grandi sfide per esprimersi al meglio. L’ha già dimostrato quando, deciso a diventare un giornalista di successo, ha lasciato l’ambiente sonnolento di Venezia per tentare l’avventura a Roma. Adesso però è a New York, la metropoli più importante del mondo, dove tutto se si vuole è possibile. Anche ( perché no? ) intervistare la magica Marilyn. Che in fondo, pensa, è pur sempre una donna. E lui con le donne ci sa fare: in apparenza è timido, però sa anche essere sfrontato quando serve. Comunque il suo asso nella manica è la solarità di cui l’ha dotato madre natura, quell’aria da gentiluomo di cui ci si può fidare che fa presa. Qui però serve altro, questa è un’impresa da titani e bisogna inventarsi qualcosa di molto originale se si vuol vincere. Come agganciare quella diva inaccessibile, se in tanti ci hanno già provato e a tutti ha detto no?
La semplicità conquista Marilyn

Spesso, le cose più complicate, se si è sinceri, sono le più semplici del mondo. E lui che al suo istinto ha sempre dato retta, non ci pensa su due volte. Va dal più grande fioraio della Fifth Avenue, compera un enorme mazzo di rose rosse e glielo manda. Con un biglietto che più scarno non si può: “Da un cronista italiano che vuole incontrarla”. Sette parole in tutto, nemmeno una di più. Ma bastano. Perché saranno proprio quella semplicità, quell’ingenuità colorata da centinaia di petali rossi, a conquistare il cuore della donna più desiderata del mondo. Che finalmente cede, finalmente dice di sì.
Il resto, l’intervista che viene ripresa da tutti i giornali, la telefonata risentita di Oriana Fallaci, che prende quello scoop come un affronto, lei che ci stava provando da tempo, sono un’altra storia. Da quel giorno e fino alla morte nel 2009, quel giovane giornalista veneziano non lo fermerà più nessuno. Nantas Salvalaggio scriverà migliaia di articoli, intervisterà persone celebri in tutti i Continenti, fonderà una rivista di prestigio come “Panorama”, venderà milioni di copie dei suoi libri. Ma tutto è cominciato da lì, da quella volta che…
complimenti ad un grande mestro Orazio Carrubba, direttore della scuola di giornalismo “Buzzati” un uomo e professionista che chi ha avuto la fortuna di averlo come docente ai corsi per i giornalisti ha potuto apprezzare la semplicità con cui sa comunicare ed essere sempre chiaro ed efficace