Non c’è pace in terra…Nessuno vuole mettere in discussione gli inviti contenuti nei canti liturgici. Ma per l’agricoltura non c’è pace. Nemmeno in un 2020 che sta per terminare dove il Covid l’ha fatta da padrone colpendo anche le aziende del settore primario.
Agricoltura in ginocchio
Ma come se non bastasse per il mondo agricolo, anche quest’anno tra cimici asiatiche, cimici autunnali, siccità, peronospora, gelate fuori stagione, grandinate, è arrivata l’ultima esplosione inattesa di maltempo che ha causato allagamenti nelle campagne e nevicate nel Bellunese-Marca Trevigiana.
Bilancio pesante
Il bilancio dei danni è pesantissimo. Anche se le grandi opere idrauliche hanno tamponato accogliendo l’acqua nei bacini di laminazione, i disagi nel Veronese e nel Vicentino non sono mancati. Agriturismi bloccati sui Colli ed operatori allertati nella Pedemontana. Nel Nordest i danni sono quantificabili in alcuni milioni di euro.
Le coltivazioni
In questo periodo sono poche le colture in produzione. Ma messe a dura prova dalle precipitazioni record degli ultimi giorni. In particolare i cereali a semina autunnale come frumento e orzo che rappresentano oltre 100mila ettari in Veneto e che a causa delle condizioni avverse registrate in queste ore sono sottoposte ad uno stress importante. Gli agricoltori si augurano che tutto possa rientrare presto a livelli normali. Si tratta di una produzione lorda vendibile di oltre 150 milioni di euro. A queste colture da aggiungere anche le produzioni orticole in pieno campo con particolare riferimento al radicchio che già ha trovato una strada in salita a causa delle temperature di ottobre e novembre abbondantemente sopra la media del periodo ed ora rischia problemi di marcescenza.
Agricoltura e Codato
Filippo Codato direttore di Condifesa Veneto (20mila imprese agricole associate) subissato di richieste da un mondo dell’agricoltura sempre più colpito da quello che viene ormai definito il “clima pazzo”. Dice Codato: “Stiamo per questo attivando dal 2021, attraverso l’associazione Agrifondo Mutualistico Veneto e Friuli Venezia Giulia, un nuovo fondo mutualistico che non copra più solo le problematiche derivanti da malattie e insetti, ma anche i danni da eccesso di pioggia, vento forte e grandine. Questo nuovo fondo andrà a supportare tutte le Imprese Agricole che conducono seminativi e che normalmente non trovano soddisfazione nei prodotti assicurativi per le loro produzioni per svariate ragioni”.
Ma come affrontare questi ormai “normali” sconvolgimenti climatici?
Per il presidente di Condifesa Veneto Valerio Nadal “oggi i danni catastrofali si verificano ogni anno, non sono più un’eccezionalità. Abbiamo bisogno di strumenti nuovi. Molto colpita l’area Pedemontana trevigiana dove le nevicate e le abbondanti piogge hanno messo a dura prova il territorio. Nel Bellunese sono caduti 650 millimetri di pioggia in poche ore, quando nella media ne cadono dai 90 ai cento ogni mese. Siamo di fronte a nuove sfide che assieme ai nostri imprenditori vogliamo fronteggiare”.
Agricoltura e Coldiretti
C’è chi vede “scompiglio” nelle aziende, come il presidente Coldiretti di San Biagio di Callalta Fiorenzo Lorenzon: “C’è parecchia produzione giacente in cantina visto che i bar chiudono alle 18 e i ristoranti lavorano la metà. L’agricoltura sta vivendo una situazione tragica, spero che qualcuno si metta davvero una mano nella coscienza e ci consideri per ciò’ che siamo e abbiamo sempre dato all’economia anche nei periodi di crisi del manifatturiero”.
Agricoltura e Buratti
C’è chi invece intravvede nel modello “Usa” una via d’uscita come Pierluigi Buratti imprenditore berico e vice presidente del Condifesa TVB: “Bisogna insistere su polizze che tutelino il reddito e che comprendano tutte ciò che ci sta creando seri problemi. Quando l’azienda va sotto un determinato reddito per calamità, malattie fitosanitarie, va aiutata. Chiaramente presentando la dovuta documentazione così come avviene negli Stati Uniti”.