Cresce la produzione veneta da luglio a settembre scorso. Nel terzo trimestre 2020 l’attenuazione delle misure restrittive introdotte per contenere la diffusione del Covid-19 ha permesso in parte di scongiurare il crollo dell’attività industriale. Secondo l’indagineVenetoCongiuntura la produzione industriale registra un rimbalzo congiunturale positivo del +16,1% (l’indice destagionalizzato è aumentato del +23,7%). Questo è dovuto soprattutto ai livelli molto bassi raggiunti dall’indicatore nel secondo trimestre dell’anno. La variazione tendenziale rimane comunque negativa a pari al -2,4%.
La crescita della produzione veneta sarà vanificata nel quarto trimestre

“Dopo il lockdown l’economia veneta aveva dato importanti segnali di ripresa, purtroppo nell’ultimo trimestre dell’anno non potremmo confermarle – dichiara Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto -. La nuova chiusura ci sta penalizzando, chiediamo al governo interventi concreti per aiutare tutte le aziende”.
L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera, realizzata da Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di oltre 2.200 imprese con almeno 10 addetti. Sono informazioni importanti che misurano lo stato di salute delle imprese nel periodo della crisi Covid e nella fase successiva al “primo” lockdown nazionale generalizzato.
Santocono: “Siamo in un’economia di guerra”
“Oggi si stanno materializzando le nostre più fosche previsioni, il secondo stop ci impone di confrontarci ora con un’economia di guerra – commenta il presidente Camera di Commercio di Padova, Antonio Santocono -. Il ruolo di intermediazione delle camere di commercio è essenziale in questo periodo, ci troviamo in un sistema che resiste e vuole ripartire, ma il contesto è instabile”.

Guardando all’insieme delle imprese manifatturiere intervistate, a soffrire maggiormente della situazione di emergenza sono le imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti, -4,5%). Mentre quelle medio-grandi registrano una flessione minore (50 addetti e più, -1,2%). Osservando la tipologia di bene la diminuzione è determinata soprattutto dalle imprese che producono beni intermedi (-4,3%). Mentre risulta inferiore alla media regionale la decrescita per le aziende che producono beni di investimento (-2,2%). Tengono i beni di consumo (-0,6%).
A livello settoriale le imprese della gomma e plastica (+4,8%), del legno e mobile (+4,2%) e delle macchine elettriche ed elettroniche (+0,9%) evidenziano un aumento della produzione annua. Mentre tutti gli altri settori una flessione. Ad accusare un maggiore calo della produzione sono i comparti dei mezzi di trasporto (-12,2%), tessile e abbigliamento (-12%), carta e stampa (-7,8%) e metalli e prodotti in metallo (-3,5%). Nel terzo trimestre del 2020 la quota di imprese che registra una diminuzione dei livelli produttivi diminuisce al 51% (rispetto al 75% del secondo trimestre e al 62% del primo trimestre dell’anno) e aumenta la quota di quelle che dichiarano un incremento della produzione (37% era 15% lo scorso trimestre e 25% il primo trimestre 2020).