“Ah! Che che meraviglioso viaggio! Entrati da un vulcano, eravamo usciti da un altro…” Viaggio al centro della Terra. Jules Verne. Leggere Jules Verne da adulti è un privilegio assoluto, si possono scoprire raffinatezza e originalità di linguaggio, gusto quasi cinematografico per la suspense. Nel suo Viaggio al centro della Terra i protagonisti scendono in un vulcano islandese per uscire dallo Stromboli. “Le vicende della spedizione ci avevano trasportato nelle più armoniose contrade della terra. Avevamo lasciato le regioni delle nevi eterne per quelle del verde senza fine, e lasciato al di sopra delle nostre teste le grigie nebbie delle zone ghiacciate per spuntare sotto il cielo azzurro della Sicilia”. Certo amava l’Italia! E un bel giorno arrivò a Venezia, in incognito, posso dirvi anche dove ha dormito, ma non subito.
Jules e il suo compleanno

Particolare La Gazzetta di Venezia
In occasione del suo compleanno, era nato l’8 febbraio 1828 a Nantes, scrissi anni fa un pezzo sul mio racconto preferito: “Il Raggio Verde”. Lo avete mai letto, anzi, lo avete mai visto il raggio verde? Se affermativo siete davvero fortunati. È un magico fenomeno color smeraldo: “nell’istante in cui il sole sfiora al tramonto la linea dell’acqua, sarà un raggio verde a colpire la retina del nostro occhio, un verde meraviglioso, di un verde che nessun pittore può ottenere sulla sua tavolozza…se c’è del verde in paradiso, non può essere che questo, che è senza dubbio il vero verde della Speranza”.
Tutto nasce da una leggenda
Questa antica leggenda delle Highlands viene raccolta in modo esemplare da Jules Verne che compone una storia d’amore fantastica. La bella e ricca signorina Campbell, sta per sposarsi, ma legge un articolo sul Morning Post che cambierà la sua vita. È dedicato al raggio verde: essendo un fenomeno rarissimo da osservare, poche persone riescono a vederlo, ai più fortunati capita una sola volta nella vita. La sua apparizione distrugge illusioni e menzogne, permette di vedere chiaro nel proprio cuore e in quello degli altri.
Il raggio verde
Ormai è chiaro che la fanciulla prima di sposarsi, vuole vedere il raggio verde. Riuscirà nell’impresa? Leggete il racconto è bellissimo. Io ho conosciuto un uomo che lo ha visto all’Isola di Pasqua, il professor Giuliano Romano, astronomo di grande fama. A Venezia lo videro tutti nel 1986 ma era alla Mostra del Cinema. Vinse il Leone d’Oro “Le rayon vert” di Eric Rohmer.
Jules e Venezia
Giorni fa navigando in Facebook, vedo il volto di Jules Verne, penso al magnifico ritratto che gli fece l’amico fotografo Nadar con il quale condivideva la passione per i viaggi in pallone. Una notizia mi fa sussultare, quasi come il Morning Post per la signorina Campbell. L’Hotel Londra Palace, blasonato edificio in Riva degli Schiavoni, racconta che Jules Verne ha alloggiato in questo luogo e c’è una stanza a lui dedicata. Scrivo all’Hotel, invio il mio vecchio articolo.
I documenti
Lo staff (con la gentilissima Elena) mi mette a disposizione le immagini fantastiche della suite a lui dedicata e importanti documenti. Preziosa fonte di informazioni con L’Hotel Londra, è Nicolás Moragues, Professore di Storia all’Università delle Isole Baleari e co-fondatore della Jules Verne Hispanic Society.
Jules e i miei ricordi
Nel mio articolo raccontavo l’arrivo di Verne a Venezia in incognito, grazie ad una biografia uscita nel 1999 di Herbert R. Lottman “Jules Verne sognatore e profeta di fine millennio”. Lui si registra con il nome di Prudent Allotte, il nonno, ma i veneziani, illuminati bizantini scoprono l’arcano e accolgono lo scrittore con fuochi d’artificio e striscioni con la scritta: Evviva Giulio Verne!
Il ricordo della Gazzetta di Venezia

Grazie ai documenti del professor Moragues, leggiamo che l’antico nome del Londra era Hotel d’Angleterre e che lo scrittore alloggia tra l’11 e il 13 luglio del 1884 incontrando l’arciduca Louis Salvator d’Austria: “Onori e ricevimenti non gli furono risparmiati…Venezia salutò Verne con fuochi d’artificio, illuminò la facciata del suo hotel e dipinse il suo nome sopra la terrazza con lanterne. L’intera città era letteralmente ai suoi piedi. La Gazzetta di Venezia del 12 luglio 1884 scrive: “Il celebre romanziere francese sig. Giulio Verne è arrivato colla famiglia, ed alloggia all’Hotel d’Angleterre. Egli prepara un nuovo romanzo scientifico, che ha per teatro il Mediterraneo. Perciò fa una lunga peregrinazione nel suo yacht a piccolo cabotaggio sulle coste della Sicilia e dell’Italia meridionale”.
Jules ai giorni nostri
Che evento social sarebbe stato nel terzo millennio per un innovatore come lui. Nei racconti anticipa radio e televisione, descrive la trasmissione di immagini grazie a specchi sensibili connessi da cavi (la nostra videotelefonata). E pensare che non ancora famoso scriveva così di sé stesso: “Se scrivo un dramma per un direttore, il direttore cambia, se scrivo un articolo ne esce uno sullo stesso argomento, se scoprissi un quarantesimo pianeta sono convinto che esploderebbe per smentirmi.”