“Il telefono abbinato al telefoto: un’altra conquista della nostra epoca! Se già da tanti anni, si trasmette la voce per mezzo della corrente elettrica, è soltanto da ieri, che si può trasmettere anche l’immagine”. Jules Verne. Apro la pagina dedicata ai libri con uno scrittore che amo tantissimo: Jules Verne. Nasceva in questi giorni, 8 febbraio 1828 a mezzogiorno a Nantes, nel cuore del centro storico, l’isola di Feydeau. L’incipit l’ho trovato in un suo racconto: “La giornata di un giornalista americano nel 2890”. Delizioso e avveniristico, anticipatore di molti strumenti tecnologici ora in uso corrente. Più di cento anni fa, Verne tratteggiava un futuro nel quale l’informazione possedeva il potere assoluto sull’intera società. Aveva ragione? Il quesito è aperto per i prossimi cento anni. Resta anche il dubbio se sia veramente lui l’autore oppure il figlio Michel.
La macchina del tempo ci porta alla Lovat

E ora iniziamo il viaggio atterrando con la nostra macchina del tempo nel migliore dei mondi possibili, dove i libri sono protagonisti. Come sempre vediamo i primi dieci titoli elaborati dalla Libreria Lovat, vetrina letteraria del nordest e punto di incontro con gli autori grazie alle belle sedi: nel trevigiano a Villorba e a Trieste.
Ci sono moltissime novità, ecco la classifica.
- Rowling – Harry Potter e la camera dei segreti ediz. MINALIMA – Salani
- Kawaguchi – Finché il caffè è caldo – Garzanti
- Manzini – Le ossa parlano – Sellerio
- Perrin – Cambiare l’acqua ai fiori – E/O
- Carlotto – Il francese – Mondadori
- Presta – Il prigioniero dell’interno 7 – Einaudi
- Campisi – la custode dei peccati – Nord
- Genovesi – Il calamaro gigante – Feltrinelli
- Remuzzi – Le impronte del signor Neanderthal – Solferino
- Maksymowicz – La bambina che non sapeva odiare – Solferino
La Rowling si prende il podio

Si parte con la fantasia perché sul podio troviamo l’affascinante nuova edizione di “Harry Potter e la camera dei segreti” di J. K. Rowling (Salani) con splendide illustrazioni a colori. Arriva in grande stile l’edizione papercut del secondo volume di questa saga tanto amata. Gli ingegnosi elementi interattivi sono progettati dallo studio MinaLima.
Dalla fantasia, al caffè bollente senza passare da casa

Ancora sul podio il magico aroma di una bevanda che un autore giapponese ha saputo trasformare in potere magico: “Finché il caffè è caldo” (Garzanti) di Toshikazu Kawaguchi, talentuoso sceneggiatore e regista di Osaka. Narrazione la sua che potrebbe benissimo trasformarsi in soggetto cinematografico data la possibilità di tornare a rivivere un episodio del nostro passato sorseggiando un caffè. Una specie di sliding doors, ma per nessuna ragione è consentito modificare il passato. Jules Verne ci sarebbe riuscito.
Rocco resiste
Terza e quarta posizione blasonate e molto amate dal pubblico: “Le ossa parlano” (Sellerio) di Antonio Manzini. Ultima potente indagine di Rocco Schiavone. Il caso più drammatico per il vicequestore perché porterà alla luce la storia di un bambino scomparso.
Guai a toccare la Perrin
Non ha bisogno di presentazione il caso editoriale più clamoroso degli ultimi anni: “Cambiare l’acqua ai fiori” (E/O) di Valérie Perrin.
Arriva il Francese

Un nuovo ingresso ci porta nell’oscurità e nel mistero: “Il Francese”(Mondadori), ultimo romanzo di Massimo Carlotto. L’autore padovano è considerato uno dei migliori scrittori noir e hard boiled a livello internazionale. Il protagonista del romanzo gestisce una “maison” di dodici donne. Ognuna recita un personaggio diverso ed è in grado di soddisfare le fantasie di commercianti, imprenditori, professionisti. Un giro medio alto, molto proficuo, ma un giorno una ragazza sparisce nel nulla e tutto cambia.
Il noir aleggia

Leggiamo: “Il Francese voleva capire perché fosse disposta a prostituirsi. Dopo diversi altri caffè, aperitivi e cene si era convinto che quella bella ragazza non possedesse altro che il suo corpo per trovare un posto nel mondo. Gli studi e alcuni tentativi di trovare lavoro si erano rivelati un disastro. La madre, donna pratica e di buon senso, le aveva dato il consiglio giusto: sposati. E poi tienitelo stretto”.
Entra in top ten Marco Presta
Una ventata d’aria fresca arriva da un appartamento chiuso per lockdown. Nel medagliere entra Marco Presta, attore, scrittore, conduttore radiofonico e televisivo molto noto al grande pubblico. Scrive e conduce “Il ruggito del coniglio” trasmissione radiofonica pluripremiata. Il suo romanzo ha una bellissima copertina e un titolo pieno di aspettative: “Il prigioniero dell’interno 7” (Einaudi).
La storia

È la storia di Vittorio che per lavoro commenta notizie curiose su un quotidiano, ( tipo granchi che scappano dagli acquari, o il profumo di pancetta abbrustolita dell’universo). Un giorno arriva la pandemia che destabilizza tutto confinandolo nel suo condominio. All’improvviso è al centro dell’attenzione, tutti hanno bisogno del suo aiuto, dalla vicina di pianerottolo, alla madre che lo tempesta di telefonate. Scopre che durante una pandemia i cani si possono noleggiare e che Andy Warhol può colonizzare la mente di un architetto svampito. Mentre all’esterno infuria la tempesta perfetta, lui diventa punto di riferimento di una comunità strana e sgangherata come quella dei suoi vicini di casa. Come cambierà la vita di Vittorio?
La custode dei peccati

Un’altra copertina affascinante: “La custode dei peccati” (Nord) di Megan Campisi. Leggiamo: Per ogni peccato, un cibo. Per ogni confessione, il silenzio. Ma la verità non si può tacere per sempre.
Drammaturga, scrittrice e insegnante, Megan Campisi ha frequentato la Yale University e l’École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq. Ha svolto diversi lavori, tra cui la guardia forestale e la sous-chef a Parigi, per poi girare il mondo come esperta di teatro fisico. Racconta nella nota d’apertura che i “mangiapeccati” sono realmente esistiti, in varie zone dell’Inghilterra fino a un secolo fa. Compivano un rituale di ispirazione cristiana che consisteva nell’assolvere un defunto dai suoi peccati inghiottendo un boccone di pane davanti a lui. Leggendo il libro scopriamo che per ogni peccato c’è un cibo associato.
Il calamaro continua a nuotare mentre la scienza ricostruisce il passato per disegnare il futuro
Prosegue in modo splendido la navigazione de “Il calamaro gigante” (Feltrinelli). Fabio Genovesi racconta storie che come tentacoli insidiano l’oceano e casa nostra, invitandoci a credere nell’incredibile e a seguire i nostri sogni sino ai territori inesplorati. Il suo romanzo è stato anche presentato alla Lovat di Villorba.

Tra la fantasia e il noir entra il saggio realizzato da Giuseppe Remuzzi medico e scrittore molto noto. “Le impronte del signor Neanderthal. Come la scienza ricostruisce il passato e disegna il futuro”. (Solferino). Come è iniziata la vita, come si è evoluta, potremo diventare immortali? Tra Dna, studi sul cervello e creatività, Covid e vaccini, uno dei più autorevoli ricercatori italiani ci guida attraverso gli affascinanti sviluppi della scienza moderna, individuando le strategie atte a disegnare un futuro migliore per la nostra specie e il pianeta in cui viviamo.
Dal dramma al miracolo

In classifica un romanzo che dall’atrocità di un dramma si trasforma in un miracolo. “La bambina che non sapeva odiare. La mia testimonianza”, scritto da Lidia Maksymowicz e Paolo Rodari, con la prefazione di Papa Francesco.
Basta leggere alcune righe di questo racconto per provare tutto l’orrore del mondo e chiedersi come sia potuto accadere: “Quando vado da Mengele vengo addormentata, per cui quando esco non ricordo esattamente cosa sia accaduto. Mi sveglio ed è il mio corpo a parlare e a raccontarmi”.
Per non dimenticare

Lidia ha solo 3 anni quando assieme alla madre entra nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Per tredici mesi sopravvive all’inferno, nella baracca dei bambini, diventando una cavia degli esperimenti del dottor Josef Mengele. La madre cattolica, aveva aderito alla resistenza bielorussa. Nel gennaio del 1945 dopo la liberazione, Lidia esce dall’inferno del campo di concentramento senza sapere più nulla della madre assieme ad una donna che decide di adottare quella povera orfanella. Lei è convinta che la sua vera madre sia ancora viva e continuerà a cercarla. Questa ricerca si trasformerà in un vero miracolo.
Nel salutarci torniamo al protagonista della pagina di febbraio, Jules Verne. Questo sognatore e profeta di fine millennio amava scrivere: “Tutto quello che è possibile si farà”
Buona lettura!
Nella prima parte della mia giovinezza, i romanzi di Jules Verne, m’affascinarono molto, poiché rappresentavano un nuovo genere letterario, il romanzo d’avventura ispirato al progresso scientifico o, più esattamente, a quel tipo di narrativa che gli inglesi chiamano “science fiction “. L’autore, inoltre, tratteggia l’incarnazione del perfetto eroe romantico che vaga per il mondo, agendo da misterioso soccorritore dei derelitti, come da occulto implacabile vendicatore. Recentemente lessi un romanzo della vecchiaia, “L’eterno Adamo” postumo, che riflette un’atteggiamento pessimistico, o quanto meno problematico , nei confronti della sapienza e perfettibilità dell’uomo moderno. Giuste considerazioni e riflessioni che noi, oggi, ci poniamo, correggendo l’immagine convenzionale che la scienza possa tutto, e che all’uomo sia concesso qualsiasi esperimento o ricerca.
Dott.ssa Elisabetta mi unisco nel ricordo di Jules Verne, un autore che ha sviluppato la nostra fantasia. Seguendo la classifica delle librerie Lovat possiamo dire che anche i nuovi adolescenti leggono molto e forse collezionano anche i testi, infatti come si può spiegare il successo della nuova edizione di Harry Potter e la camera dei segreti della Rowling? Bello vedere rappresentati nella classifica della Lovat molti generi letterari, segno anche di un mercato e un interesse personalizzato. Il libro che più mi ha interessato in questa bella panoramica è quello tragico dal titolo La bambina che non sapeva odiare. E’ terribile conoscere gli esperimenti di Josef Mengele, che non può essere chiamato dottore, perchè questa parola dovrebbe richiamare parole positive e non torture, esperimenti, vivisezione e altre assurdità. Però la Sua presentazione ci lascia immaginare una ricerca felice della madre, speriamo che il miracolo sia accaduto.
Grazie Elisabetta! Sempre capace di stimolare interesse!!!