Intervista con la candidata sindaca a Venezia per il Movimento 5 Stelle Sara Visman. 54 anni, artigiana di Murano e consigliera comunale uscente. “Sara è con il movimento da molti anni”, dicono gli attivisti, “ed è la persona più indicata per raccogliere la staffetta di coloro che l’hanno preceduta. Saprà far tesoro dell’esperienza maturata da attivisti e consiglieri in questi 10 anni di presenza dentro le istituzioni locali”
Sara Visman, cosa l’ha spinta a candidarsi Sindaco di Venezia?
“La stessa ragione che 5 anni fa mi ha spinto ad accettare la candidatura a consigliera comunale: rendere questa nostra città più vivibile, in primis per i residenti e a cascata anche per gli ospiti”.
Chi teme di più tra i suoi avversari, considerando anche che in queste amministrative ci sono molte civiche.
“Non temo alcun avversario in quanto tale. Mi preoccupa solamente che una campagna piena di “effetti speciali”, da parte di chi ha molte disponibilità economiche, possa distrarre i cittadini da tutte le promesse che non sono state mantenute in questi 5 anni”.
Sara Visman, cosa può dare lei in più a Venezia?

“Venezia mi ha dato tanto: tramonti meravigliosi, paesaggi mozzafiato, la possibilità di conoscere genti di tutto il mondo senza dover necessariamente uscire dalla città. Ma anche il crescere in mezzo a innumerevoli bellezze artistiche, circondata da tantissimi amici. Ho coltivato la mia passione per il vetro e tanto, tanto altro. Voglio restituire qualcosa alla mia città, battermi affinché non venga snaturata nel suo essere una città unica al mondo”.
Cosa rimprovera all’amministrazione uscente?
“Una gestione chiusa, quasi padronale. Sorda alle proposte degli “avversari” e con l’arroganza di considerarsi infallibili. In una frase? La negazione della partecipazione”.
Chi è Sara Visman

“Una donna che, appena dopo la scuola, si è trovata subito un impiego per poter essere indipendente senza pesare sulla propria famiglia. Sono una mamma di due figli e sono un’imprenditrice artigiana che ha scelto, in anni di “vacche grasse” (parliamo della fine degli anni ‘80), prima di vendere e poi di produrre solo oggetti originali in vetro di Murano”.
Si sveglia e scopre di essere diventata Sindaca. La sua prima reazione
“La notte dello spoglio non ci sarà il pericolo di prendere sonno, quindi non può succedere. Diventerei sindaca senza aver chiuso occhio”.