Riunire, ispirare e connettere le donne alla guida delle aziende, promuovendo un modello fondato sui valori di inclusione, ascolto e valorizzazione delle diversità. È questa la base dell’evento “Donne Imprenditrici: una leadership che guarda lontano”, iniziativa svoltasi al Ristorante “Perché” di Roncade. Sono state oltre un centinaio le quote rosa che hanno partecipato all’appuntamento, impegnate, ognuna nel proprio campo, a gestire dinamiche imprenditoriali.
Imprenitirci sfida vincere

Promosso da ConfapiD Treviso, l’evento è nato per favorire lo scambio di esperienze, competenze e opportunità. Il tutto riflettendo su nuovi modelli organizzativi in grado di promuovere concretamente la parità di genere e l’equità nei contesti aziendali. Oltre alla presidente di ConfapiD Treviso Luana Teso e all’amministratore unico di Apindustria Servizi, Nicola Zanon, presente anche Santo Romano, direttore dell’Area Politiche Comunitarie, capitale umano programmazione comunitaria della Regione Veneto.
Ha commentato la Teso: «Ci sono ancora molte criticità che devono essere superate, ma sui territori qualcosa fortunatamente si sta muovendo. Molte donne si trovano intrappolate in una doppia segregazione: orizzontale, perché concentrate in settori meno remunerati e con minori prospettive di carriera; e verticale, perché faticano ad accedere a ruoli di leadership. Le donne spesso cercano occupazioni più flessibili per conciliare vita e carriera, e questo le penalizza nei salari e nelle opportunità di avanzamento. Eppure, anno dopo anno, diplomate e laureate non solo tengono il passo, ma superano i loro colleghi uomini nei risultati scolastici e accademici, smentendo nei fatti l’idea che sia una questione di merito. Sul fronte imprenditoriale chi decide di intraprendere una carriera autonoma fa i conti con le stesse problematiche presenti nell’universo maschile: alti costi di produttività e gestione del personale, burocrazia e tassazione che continua a non far dormire sonni tranquilli».
I relatori delle imprenditrici

Tra i relatori dell’evento delle imprenditrici Giulia Longato, titolare dell’azienda associata Stampoplast Srl, con un intervento dal titolo “Guidare con empatia” e incentrato sul passaggio generazionale. Poi Maria Grillo, consulente per aziende e persone, che ha affrontato il tema della comunicazione efficace e della gestione del conflitto in ambienti di lavoro dinamici. Assieme a lei Marta Gulino (“La forza di una leadership inclusiva”), Anna Rado, innovation manager, con un intervento su IA e linguaggio di genere. Infine, gli interventi della consulente patrimoniale Gioia Fracasso (self-leading) e dell’amministratore unico di Apindustria Servizi, Nicola Zanon, con un focus dedicato a bandi e agevolazioni per la crescita dell’impresa.
Per una donna, tanto nel contesto imprenditoriale quanto in quello lavorativo, il passaggio chiave rimane la maternità. Un momento decisivo. «Le nuove esigenze familiari – ha detto Luana Teso – sono ancora troppo spesso in capo unicamente o principalmente alle donne. Gli stipendi che entrano in famiglia denotano come il reddito femminile sia inferiore rispetto a quello maschile e a questo ci sono ulteriori ricadute che si sommano: tra queste l’assenza di una rete familiare di sostegno, le spese quotidiane dei servizi, le misure di conciliazione esistenti. A cosa porta tutto questo? All’interruzione della carriera o alla scelta di un part time che, in troppi contesti, non ritorna mai più ad essere un tempo pieno, con ricadute permanenti in termini di percorsi professionali e di reddito. Bisogna invertire la rotta».
Nel corso dell’evento, ad allietare la platea, un caloroso intervallo a cura della Scuola di Danza Studio 25.
I dati

Sono molteplici i fattori che concorrono al tasso di occupazione femminile in Italia, parametro, è bene dirlo, che resta tra i più bassi d’Europa. Oltre a un fattore legato alle pari opportunità, ci sono aspetti connessi alla crescita economica, sociale e culturale. Secondo i dati di Veneto Lavoro, la situazione, nella nostra regione, lascia intravvedere, fortunatamente, qualche spiraglio positivo. Nel 2023 (ultimo dato annuale reso disponibile al momento dall’Istat), le imprenditrici tra i 15 ed i 64 anni occupate costituiscono il 62,8% della popolazione femminile in età lavorativa (62,9% il tasso di occupazione relativo al terzo trimestre 2024). Una partecipazione che negli ultimi anni è cresciuta ma che si mantiene ancora a buona distanza – 15 punti percentuali circa il divario occupazionale – da quella maschile.