Non poteva iniziare in modo migliore la manifestazione culinaria che, fino alla fine del mese di giugno, porterà al centro dell’attenzione il Comune di Stra. È infatti durante la serata di lancio tenutasi nella prestigiosa cornice di Villa Foscarini-Rossi, accompagnata da un sontuoso rinfresco organizzato dall’Istituto Alberghiero Dieffe, che il sindaco Andrea Salmaso, accompagnato dal vicesindaco Roberto Guzzonato e dal consigliere alla delega del Distretto del Commercio Alice Angelon, ha dato ufficialmente il via a “Sentorisi e Sentobisi”, un progetto che vuol essere un punto di partenza per una valorizzazione sinergica dell’intero territorio comunale, aggiungendo alla già ricchissima offerta culturale l’impegno dei ristoratori, veri protagonisti dell’evento.
Un successo per Stra

La necessità di riscoprire un piatto che potesse rappresentare al meglio il territorio è nata negli scorsi mesi grazie all’intuizione dei membri giunta che, dopo lunghi confronti, hanno scelto come cavallo di battaglia il celeberrimo piatto dei “Risi e Bisi”. Ristoranti, trattorie, bar, pizzerie, gelaterie ecc. avranno così l’arduo compito di rappresentare attraverso queste due pietanze i valori autentici della cittadina affacciata sul fiume Brenta a tutti coloro che giungeranno per partecipare.
Il Comune di Stra, sostenuto con forza dalla Regione Veneto, sta infatti cercando di riportare in auge i piatti della tradizione locale ampliando in questo modo l’offerta culturale, e dando di conseguenza spazio agli imprenditori locali per mettersi in mostra.
Il progetto prende il nome da una celebre espressione popolare veneta, “cento risi e cento bisi”, che evoca l’equilibrio perfetto tra riso e piselli, ingredienti di un piatto un tempo riservato al Doge nel giorno di San Marco, il 25 aprile. Ma è nella Riviera del Brenta – e a Stra in particolare – che questa pietanza affonda le sue radici: i piselli venivano coltivati nei broli delle ville venete e il riso cresciuto nei campi irrigati dal Brenta.
Risi e bisi protagonisti


Fino a fine giugno, le attività ristorative del territorio – tra ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, gelaterie, panifici e bistrot – proporranno almeno una preparazione ispirata ai risi e bisi, secondo un disciplinare condiviso: dalle versioni classiche alle più creative, comprese pizze gourmet, finger food, dessert e birre artigianali. Le attività aderenti al progetto “SentorisiSentobisi” sono: Osteria del Baccalà da Linda. Osteria da Caronte, Core do’ Sud, Pizza Planet, Due Spiga d’Oro, Panificio Dolce Forno, Panificio Toldo, Bacaro Il Dubbio, Bar Caffetteria Simone, Pasticceria Zaggia, Gelateria Dolci Fantasie, Brasserie Houblon, Birrificio Biofevari, Ape Agricola
Durante la serata di lancio, gli ospiti hanno potuto degustare le prime proposte culinarie, realizzate con il supporto degli studenti dell’Istituto Alberghiero Dieffe, veri protagonisti di una cucina che coniuga tradizione e innovazione.
Il parere di Leopoldo Simionato

La ragione storica del nome dato alla manifestazione, ovvero “Sentorisi e Sentobisi”, ci è stata invece fornita dallo storico dell’alimentazione Leopoldo Simionato, il quale racconta: «L’abbinamento di risi e bisi fu, durante l’epoca della Serenissima, un piatto nobile, servito ufficialmente al Doge il 25 aprile di ogni anno, giorno di Festa per San Marco. Un alimento sano, che offriva ai lagunari i primi sapori primaverili provenienti dalle coltivazioni in terraferma, in cui l’armonia e la completezza dovevano esprimersi anche nel numero dei chicchi e dei singoli piselli. Secondo la tradizione, dovevano appunto esserci cento chicchi di riso e altrettanti bisi nel piatto». Questo per esaltarne idealmente l’equilibrio, dove un ingrediente non doveva mai prevalere sull’altro ma, appunto, fondersi per creare un’armonia di gusto che, a partire da oggi e fino fine luglio, si ripresenta in chiave contemporanea nel Comune di Stra».
L’entusiasmo del vicesindaco e della consigliera

«Tutti i locali partecipanti saranno veri e propri ambasciatori del gusto – ha dichiarato il Vicesindaco Roberto Guzzonato – con l’obiettivo di fare di SentorisiSentobisi un appuntamento annuale, capace di attrarre visitatori e stimolare l’economia del territorio.» Entusiasta anche la consigliera della regione Veneto Francesca Scatto, presidente della sesta commissione regionale, il sindaco ha letto la lettera dell’assessore regionale Marcato e il presidente Luca Zaia ha postato nei suoi social che il nuovo simbolo gastronomico e culturale è pronto a raccontare Stra al Veneto, all’Italia e al mondo intero con l’iniziativa Sentorisi Sentobisi.
Per Alice Angelon, consigliera comunale con delega al Distretto del Commercio, «questo progetto rilancia Stra come meta di qualità, dove cultura, gastronomia e turismo esperienziale si fondono in un’unica proposta integrata.» Nella serata di gala Leopoldo Simonato, storico dell’alimentazione,è stato premiato dal Comune per il suo impegno nella valorizzazione delle tradizioni locali: «I risi e bisi sono noti come piatto del Doge, ma il loro cuore produttivo e culturale è qui, a Stra. Un luogo dove la sapienza contadina, la natura generosa e la storia nobile si intrecciano in una ricetta che parla ancora oggi.»
Stra esempio di progetto di identità territoriale

Ma SentorisiSentobisi non si limita alla gastronomia: è un progetto di identità territoriale che intende raccontare Stra nelle sue eccellenze – dalla maestosa Villa Pisani alla raffinata Villa Foscarini Rossi con il Museo della Calzatura, fino al distretto produttivo della scarpa di lusso. E alla navigazione fluviale sul Brenta, che ogni anno porta migliaia di turisti nel cuore della Riviera.
Con questa iniziativa, il Comune di Stra punta a costruire un modello replicabile. Fondato sulla valorizzazione delle risorse locali, sulla collaborazione tra pubblico e privato, e sull’accoglienza turistica slow. Il piatto dei risi e bisi, così, diventa il simbolo di un territorio che vuole raccontarsi con gusto.