Una donna al potere, nello sport. Non era la favorita, era forse la terza nell’ordine delle previsioni, ha vinto già al primo turno, senza ballottaggio. Kirsty Coventry è la decima presidente del Cio, il comitato olimpico internazionale. Ha ricevuto 49 voti, esattamente il numero necessario per ottenere la maggioranza sui 97 voti espressi, giusto la maggioranza. Uno dei favoriti era Juan Antonio Samaranch junior, il figlio dell’ex presidente del Cio, lo spagnolo si è fermato a 28 voti. Appena 8 per il personaggio più noto, il campione inglese Sebastian Coe, dal 2015 presidente della Iaaf, la federazione mondiale dell’atletica leggera.
Due voti per il principe giordano Feisal Al Hussein, 4 per il francese David Lappartient, presidente della Uci, la federazione mondiale del ciclismo; due per Johan Eliasch, svedese, al vertice della federazione internazionale di sci e showboard, e 4 per Morinari Watanabe, giapponese, numero uno della ginnastica mondiale.
Chi è Kirsty

Coventry ha 41 anni, è dello Zimbabwe, nazione nel centro dell’Africa, accanto al Mozambico, e ha un mandato di otto anni.
In 131 anni di vita del Cio, finalmente una donna. ”Oggi e’ stato rotto un altro soffitto di cristallo”, dice a Costa Navarino, in Grecia, dove l’assemblea l’ha incoronata successore di Thomas Bach, battendo sei concorrenti uomini.
“La ragazza che cominciava a nuotare in Zimbabwe mai avrebbe sognato di arrivare fin qui: sono particolarmente orgogliosa di essere la prima donna presidente Cio, e la prima africana”.
Quarantuno anni, Kirsty è ministro dello sport di Harare. Vanta due ori nei 200 dorso tra Atene e Pechino e in tutto 7 medaglie olimpiche. Nelle battaglie politiche ha usato un termine di Nelson Mandela per la sua campagna elettorale: ‘ubuntu’, ovvero ‘io sono perché noi siamo’. Deve fronteggiare la questione degli atleti russi. “Ora ci attendiamo che il Cio riammetta i nostri atleti ai Giochi”, ha detto il Cremlino, consapevole che il vento mondiale è cambiato e che il ritorno alle Olimpiadi dopo il bando per l’invasione dell’Ucraina é vicino.
I temi da affrontare per Kirsty

L’altro tema delicato sono i criteri di ammissibilità di atlete transgender alle gare femminili. Finora ogni federazione internazionale ha seguito regole diverse: nella lotta e nel sollevamento pesi gli equilibri sono differenti. Bach ha sempre difeso la politica di “inclusività”, anche a Parigi dove il caso Khelif ha sollevato una polemica mondiale nonostante fosse chiaro che la pugile algerina era intersex, non transgender. La bionda nuova presidentessa è in discontinuità rispetto al Cio di Bach, in campagna elettorale ha dichiarato di voler “tutelare lo sport femminile”.
C’è il rischio che il presidente Usa Trump vieti l’ingresso a Los Angeles di transgender. “Non verremo meno ai nostri valori di solidarietà”, garantisce Coventry.
Ora lei ha tre mesi per il passaggio di consegne, debutterà a cinque cerchi a Milano-Cortina 2026. E’ la decima al vertice del comitato olimpico.
“Mi sarebbe piaciuto essere la candidata più giovane di sempre – osserva la signora -, ma il nostro fondatore, Pierre de Coubertin, era in realtà il più giovane a 33 anni”.
Il commento di Gianni Merlo

Scrive Gianni Merlo, presidente di Aips, l’unione stampa sportiva mondiale: “Il mondo tradizionale del Cio potrebbe essere stato in qualche modo scosso da un nuovo sviluppo: quattro dei sette candidati sono presidenti di federazioni internazionali e membri finchè rimangono in carica. Questa appartenenza speciale, anche se temporanea, è stata introdotta negli anni ’90”. E lei non lo era… La filosofia Ubuntu prevede l’approccio pratico di una donna alle relazioni interpersonali può rivelarsi particolarmente prezioso, sarà affascinante vederla navigare in questo nuovo capitolo”.
Bach veniva da 12 anni di regno, nemmeno lui venne eletto al primo turno. Samaranch junior avrebbe voluto riannodare i fili tenuti dal papà dal 1980. «Non mi aspettavo un’affermazione così schiacciante di Coventry al primo turno, ma ciò testimonia la compattezza della famiglia olimpica. Sono deluso per il mio risultato, ma contento esce un movimento unito e non spaccato».
Kirsty prima donna

Kirsty abbraccia il marito Tyrone e bacia i due bambini. “Anita De Frantz – si legge su Avvenire, a firma Mario Nicoliello – è stata la prima donna candidata alla presidenza, nel 2001, e ispiratrice di Coventry”. «L’Africa è continente con tante opportunità che in occasione dei Giochi giovanili di Dakar 2028 saprà stupire».
Un altro obiettivo sarà rafforzare l’agenzia antidoping. E anche lì la Russia era in fallo, al di là dell’invasione dell’Ucraina.
L’Italia aveva ben 3 votanti, fra i 97. Il presidente del Coni Giovanni Malagò, Ivo Ferriani, piemontese, ex bobbista, presidente della federazione Internazionale di bob e skeleton, e Federica Pellegrini, eletta in quota atleti nel 2021, nell’anno in cui chiuse con le olimpiadi. Su instagram è felice la campionessa veneziana.
“Per le donne… come atleta… come nuotatrice… Sono orgogliosa che il Movimento Olimpico sia guidato da te… Signora Presidente”.